di Marina Betto
Credere in ciò che si fa é la prima regola. Ciò comporta una certa dose di onestà intellettuale, che da valore alle azioni. Delineo così la filosofia produttiva di Boccadigabbia, un’azienda vitivinicola condotta dalla famiglia Alessandri dal 1956. Siamo a Civitanova Marche in quello che era un podere antico di propietà di Napoleone ceduto nel 1808 al viceré Eugenio Beauharnais e successivamente ai suoi discendenti, fino al Principe Luigi Girolamo Napoleone che lo vendette agli Alessandri. Vigna era allora e vigna è adesso, prospicente il mare Adriatico, dove si coltivavano e continuano a coltivare vitigni internazionali: Sauvignon, Chardonnay, Pinot Grigio, Pinot Nero, Merlot, Cabernet Sauvignon; in un’altra tenuta sempre di propietà,Villamagna Floriani, sulle colline intorno a Macerata trovano spazio solo vitigni tradizionali: Verdicchio, Ribona,Malvasia di Candia, Sangiovese e Montepulciano.
Dopo lo slancio iniziale, negli anni ’90 che hanno prediletto e osannato vini con uvaggio bordolese e barricati chardonnay, nelle Marche viene rilanciato il Verdicchio che di fatto cannibalizza, giustamente, tutta la produzione marchigiana facendo mutare la tendenza del mercato a favore di vini sia bianchi che rossi da vitigni autoctoni più verticali e leggeri, meno corposi e barricati che fino ad allora erano invece stati percepiti da tutti come i migliori vini a cui ispirarsi e far riferimento.
Elvidio Alessandri, solido a capo dell’azienda, coadiuvato dai giovani e volenterosi figli, racconta, non senza commozione,l’ultimo periodo di crisi alla fine degli anni 2000 culminato con la prematura, tragica, scomparsa di un collaboratore dell’azienda e quindi un lento e sofferto cammino per voltare pagina e ricominciare da capo. L’entusiasmo è tornato e lo dimostra il volto sereno e cordiale di Elvidio, l’affabilità e l’allegria di suo figlio Lorenzo che con la sua giovanissima sorella Agnese accolgono in azienda. La cucina marchigiana è ricca di piatti di pesce, oltre 180 km di costa non si possono ignorare e i saporiti piatti di questa cucina marinara ben si abbinano ai bianchi dell’azienda sebbene anche i rossi siano ormai considerati dei valevoli partners di brodetti e pesci più saporiti e succulenti.
Le Grane Colli Maceratesi Ribona DOC 2014 13% vol. è un vino bianco dal colore molto chiaro dai sentori erbacei, di agrume e cedro che ci ricordano quelli del sauvignon; la bocca percepisce una lunga sapidità e un’acidità perfettamente in equilibrio, poi un finale ammandorlato chiude il sorso.
Il Pecorino Falerio 2014 13% vol. sembra quasi uno chardonnay talmente è grasso in bocca dall’elegante sentore fumé, pietra focaia, mandorle e frutta secca.
Montalperti Chardonnay Marche 2007 13,5% vol. profuma di frutta con riconoscimenti di sorbe, pera cotogna,susine surmature; il suo sapore è quasi da super alcolico con un giusto equilibrio tra acidità e grassezza con corpo pieno, rotondo che rilascia sul finale una nota di pomodoro secco, uno chardonnay che sorprende per il gusto così simile ai vini bianchi di Borgogna.
Il Rosso Piceno DOC 2012 14.5% vol. composto da Sangiovese e Montepulciano profuma di buccia d’arancia e spezie, pepe e chiodi di garofano; il tannino un po’ rude è in evidenza così come l’alcol ma il ricordo di frutta sottospirito in bocca gli rende facile la beva.
Saltapicchio Sangiovese Marche IGT 2008 profuma di frutta matura sorso facile e fresco con decisa astringenza tannica. Il Pix 2010 15% vol. da sole uve Sangiovese rivela profumi di mela croccante e chiodi di garofano con un tannino persistente.
Ma la vera guest star di Boccadigabbia è Akronte un Cabernet Sauvignon in purezza che Elvidio ci invita a testare in dodici annate dalla 1992 alla 2008 per finire con la chicca della 2010. Akronte ( nome longobardo del fiume Caronte che delimita i vigneti) vuole una lunga macerazione sulle bucce in fermentazione per poi maturare in barriques per 18-20 mesi.
Akronte Cabernet Sauvugnon 1992 14% vol. è rosso rubino intenso con naso dal profilo ancora verticale, fresco e sentori empireumatici caratteristici; in bocca decisa è la freschezza e il tannino è velluto tanta è la sua integrazione al tessuto gustativo, con finale lungo e sapido.
Akronte Cabernet Sauvignon 1993 messo a confronto con l’annata precedente ha un naso più stanco, si avvertono sensazioni di medicinale, di frutta cotta e prugna in marmellata; la bocca corrisponde perfettamente al naso con le stesse sensazioni aromatiche, meno freschezza che lascia agire la nota alcolica potente che permea il sorso lungamente.
Akronte Cabernet Sauvignon 1994 è color rubino con unghia arancio, sprigiona odore di frutta in marmellata e spezie dolci, mosto cotto e umami. La bocca è ancora fresca e piacevole.
Akronte Cabernet Sauvignon 1996 presenta una complessità olfattiva che ci riporta ricordi di frutta, sorbe, spezie e china, sentori tostati ed empireumatici mescolati a sensazioni minerali; la bocca è sapida e minerale a lungo ma il corpo del vino è nel complesso esile.
Akronte Cabernet Sauvignon 1997 (annata elogiata da Robert Parker) svela un profilo di frutta matura che ci riporta all’annata 1993, ritorna il sentore di legna arsa, di buccia di arancia e di medicinale; in bocca grande equilibrio e integrazione alcolica e tannica.
Akronte Cabernet Sauvignon 1998 possiede appena tuffato il naso nel bicchiere odore di gomma che presto sparisce poi seguono fiori e frutta; il gusto è fruttato, una bocca ancora croccante e fresca molto equilibrata.
In questa prima batteria di sei vini il millesimo 1992 e il millesimo 1998, vini rispettivamente di 25 e 18 anni sulle spalle, dimostrano la stoffa dei campioni con questa longevità che è un filo conduttore di Akronte Boccadigabbia. Proseguono gli assaggi con altre sette annate.
Akronte Cabernet Sauvignon 2000 rosso rubino con unghia granato, naso complesso di prugne in confettura e legna arsa, spezie e bacon affumicato, liquerizia in laccio che si ritrova anche in bocca con questo gusto lungo e amaricante prolungato.
Akronte Cabernet Sauvignon 2001 ha un profilo diverso dall’annata precedente con refoli di lampada a petrolio e frutta; la bocca è morbida e calda, il tannino si avverte lasciando una scia un po’ polverosa.
Akronte Cabernet Sauvignon 2004 è floreale e leggiadro, al naso ritorna la gomma e il goudron; grande integrazione di bocca di tutti gli elementi.
Akronte Cabernet Sauvignon 2005 possiede un colore rubino intenso e fitto e unghia ancora porpora naso che ricorda il peperone e una nota vegetale che somiglia al profumo del baccello dei piselli. La bocca mette in evidenza una certa gioventù con un tannino astringente, freschezza e corpo.
Akronte Cabernet Sauvignon 2007 è simile all’annata 2005 con questo sentore di peperone che salta subito al naso mescolato a note dolci e fruttate e ancora riconoscimenti vegetali, la melanzana. Lo caratterizza una grande leggerezza di beva e un tannino molto ben integrato.
Akronte Cabernet Sauvignon 2008 ricorda il millesimo precedente ma in versione ancora più giovane con una florealità e una freschezza che si ritrovano anche all’assaggio.
Akronte Cabernet Sauvignon 2010 dimostra subito una finezza diversa, scattante, fresco, vegetale, con una ciliegia croccante che si sprigiona nel bicchiere insieme a rose e viole, agrumi. La bocca avverte acidità e tannino giustamente astringenti e le promesse sono molto buone.
In questa seconda batteria di vini è dal millesimo 2005 che si rileva un cambio di rotta che porterà alla 2010 dei nostri giorni. E’ infatti da questa ultima annata che entra in gioco l’enologo Emiliano Falsini con l’enologo interno Francesco Pennesi che vogliono mettere in evidenza la grande longevità di questo Cabernet Sauvignon e l’eleganza di un vino che nasce in un luogo italiano diverso da quello che è solitamente visto e privilegiato come migliore per questo vitigno internazionale cioè la Toscana.
“Memorie di un vignaiolo pentito” è il libro che vorrebbe scrivere o che ha già scritto Elvidio Alessandri per raccontare la sua storia, le sue vicissitudini di produttore di vino, ma parlano per lui ed esprimono con grande franchezza tutto questo i suoi vini; vini unici in cui non ha mai smesso di credere, esempio del valore di un territorio, di un vitigno, di un grande lavoro.
L’Azienda Agricola Boccadigabbia è in C.da Castelletta 56, Fontespina 62010 Civitanova Marche (Mc) – Tel. 0733.70728 Fax 0733.709579 www.boccadigabbia.com – info@boccadigabbia.com
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