di Andrea Docimo
A Puglianello (BN) mi piace sempre ritornare, ci respiri la (Hi)storia del piccolo borgo e del romantico castello baronale. Così, venerdì 26 Febbraio 2016, in concomitanza della serata di degustazione con il Birrificio Hammer, non sono potuto mancare. Nome della serata: “Il birraio al banco”. Presenti per Hammer i titolari Fausto Brigati e Letizia Zoia, persone squisite prima che bravi professionisti.
Il numero perfetto, per una sera, non è più 3, bensì 5. 5 come le spine presenti, oltre alle birre in bottiglia di questa bella realtà del bergamasco.
Primo step la WORKPIECE KELLER – PILS, da 5.2% abv.. Fantastica, perfettamente equilibrata sia a livello olfattivo che palatale, con base maltata e luppoli che si armonizzano splendidamente, a regalare una birra rotonda e piacevolissima. La prima birra a bassa fermentazione di casa Hammer, prodotta con malto premium Pilsner, lievito Lager e luppoli Tettnang Tettnanger, Saaz e Tradition.
Next step la ASIA, Bière Blanche prodotta adoperando frumento non maltato ed avena. Piacevole alla vista con le sue tonalità paglierine, gradevolissima in bocca. Arancia e speziatura in evidenza, il luppolo Sorachi Ace accentua il carattere agrumato. Un’ottima bevuta “leggera” (5.0% abv.).
Terzo tempo con la RIVERSIDE, Pale Ale prodotta con mix di malti Pils e Pale e con una luppolatura comprendente Tettnang Tettnanger, Fuggle, Cascade e Centennial. Una delle più piacevoli della serata, con bei toni floreali al naso armonizzati ad un erbaceo presente ma non invasivo, oltre che a bei sentori agrumati.
Sì, ma il cibo? Fruibili i piatti cardine dell’Historia, stavolta ho optato per una saporitissima scamorza alla piastra con porchetta di Ariccia e salsa ai funghi.
Proseguendo, uno dei masterpiece di Hammer più apprezzati: WAVE RUNNER, IPA di 6.5% abv.. Spinge molto sul tema amaricante, come da stile, risulta piacevolmente secca e pulita al palato nel finale. La mixture di luppoli americani adoperati le donano un prevalente carattere agrumato che ha leggermente prevalso sui toni fruttati (pesca, ananas, mango).
Last but not least, è stata la volta della BLACK QUEEN, che ha dato lo scacco matto ad ogni proposito di rimaner perfettamente sobri. Black IPA da 7.0% abv., è una perfetta summa tra percezioni “colorate” (agrumi e frutta) e “oscure” (cioccolato, caffè, biscotto, malti tostati). Grande bevuta anche quest’ultima.
E’ finita così la mia serata, la strada al ritorno era tanta ed il sonno iniziava già a sfiorarmi con le sue lunghe dita. Ma Mario D’Addio e Sebastiano Pucella (i due proprietari) mi hanno detto che dalle 23 all’una è successo il finimondo. Ne sono contento, meritano tanto sia i ragazzi di Historia che quelli di Hammer. Ah, il personale di sala è risultato come sempre attento, rapido e gentile.
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