Che bello. Una patinata rivista di vino che dedica la copertina all’olio d’oliva. Questo sì che è un atto di coraggio, lo si può fare solo quando si è talmente forti da permettersi anche di “bucare” una uscita sul vino, argomento di audience più facile.
Franco Ricci ha il merito di aver fatto comprendere al pubblico romano quanto sia importante bere bene. Ne avessimo avuti altri tre o quattro sparsi in Italia la situazione sarebbe ancora migliore.
Anni fa lanciò i degustatori dell’olio con una guida, ma qui la battaglia è ancora molto dura. Benché sia decisamente più importante assumere grassi di natura vegetale di alta qualità rispetto al bere vino, ormai fuori dalla dieta quotidiana, in realtà continua il disinteresse del grande pubblico su questo argomento. I bravissimi Luigi Caricato e Marco Oreggia sono due belle voci clamans in deserto.
Ora spendere una copertina Bibenda su questo tema è una bella operazione culturale. Così si diffonde la cultura dell’olio in un segmento completamente dominato dalla grande industria e dagli interessi delle multinazionali.
E poi questa è stata l’occasione anche per pubblicare l’ultimo articolo fatto da Lamberto Sposini, scritto proprio per Bibenda.
Proprio un bel numero. Con le palle.
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