di Enrico Malgi
Il fascino dei vini rossi del Sud Italia in vetrina al Radisson Blu Hotel di Roma, attraverso banchi di assaggio di importanti aziende intervenute per l’occasione e poi quattro seminari tematici, condotti da Luciano Pignataro in collaborazione con i rispettivi testimonial aziendali. Operatori, giornalisti settoriali, appassionati di vino e semplici curiosi hanno affollato nei giorni di 1 e 2 febbraio le sale dell’accogliente hotel romano per godere e degustare la magnificenza della vasta e pregiata produzione vitivinicola dei rossi meridionali.
L’evento è stato voluto ed organizzato dall’Agenzia Riserva Grande di Marco Cum, insieme con Luciano Pignataro ed Andrea Petrini di Percorsi di Vino che, dopo aver portato avanti negli anni scorsi il progetto sull’Aglianico, quest’anno hanno pensato bene di allargare e focalizzare il discorso interessando i vini rossi in generale prodotti in Campania, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia, insieme con un’esigua rappresentanza di aziende del Basso Lazio per complessivi duecento vini in degustazione.
Nella prima articolata giornata sono stati presentati in seconda degustazione otto vini di alcune aziende che cura l’enologo Vincenzo Mercurio, raggruppate sotto l’egida di “Ali di Mercurio”.
Lautonis Casavecchia Terre di Volturno Igp 2017 dell’azienda Il Verro
Colore rubino-purpureo. Cadenze prettamente odorose di profumi di amarena, susina, agrumi e sottobosco. Gradevoli i sentori floreali di rosa appassita e di violetta. Belle note speziate. Il ventaglio olfattivo declina poi sussurri sapidi, minerali, grafitici, chinati e balsamici. Bocca ricettiva che accoglie un sorso fruttato, acido, energico, morbido ed espressivo. Tannini ricamati fascinosamente. Sviluppo palatale complesso, secco, strutturato, dinamico e reattivo. Sorso teso e vibrante. Repertorio finale di buona sostanza.
Pompeii Pompeiano Rosso Piedirosso Igt 2017. Bosco de’ Medici
Tenue, ma affascinante il colore rosso nel bicchiere. All’olfatto l’aspetto floreale prende il sopravvento manifestando soprattutto eccellenti nuances di geranio e di viola, seguite poi da variegati intrecci fruttati di melagrana, fragola, visciola, lampone e mirtillo. Impronte minerali, sapide e sulfuree. Sottofondo speziato. Sorso moderno, agile, scattante, pulito, gentile, morbido e contrastato da un fascino sensibile. Rimando fumè. Palato elegante, aggraziato, insinuante ed armonico. Tannini gentili. Allungo finale molto piacevole.
Nero di Troia Castel del Monte Doc 2016. Masseria Faraona
Veste cromatica rosso lucente. Bouquet di ottimo impatto, che elargisce coreografici profumi di marasca, mora, ribes, mirtilli e rosa, insieme con certificate suadenze di vegetali mediterranei. Accattivanti le credenziali speziate di chiodi di garofano, pepe nero, anice e zenzero. Le note terziarie esprimono compiutamente un affastellato corollario di liquirizia, tabacco, mentolo e balsamo. Sorso vibrante, acido, morbido, sapido, rotondo ed elegante. Frutto croccante. Tannini bene elaborati. Timbro evoluto, garbato e perfettamente in equilibrio. Retroaroma appassionato e pervicace.
Nuracada Isola dei Nuraghi Bovale Igt 2017. Audarya
Placido e vivido il bel colore rosso scuro. Eterei i profumi che salgono al naso e che certificano un impatto sensoriale molto interessante fatto di rigurgiti fruttati e floreali di buona costumanza. Elegiaci i riscontri di macchia mediterranea e di spezie orientali. In bocca arriva un sorso complesso, carnoso, corposo, salmastro, avvolgente, caldo e comunque piacevole, nonostante la non elevata acidità. Tannino ancora in itinere. Allungo finale caratterialmente amaro.
Tintilia 66 del Molise Doc 2012. Azienda Claudio Cipressi
Bicchiere tinto da un colore rosso intenso. Fraseggio olfattivo impavido e sensoriale, laddove emergono esplosivi e complessi profumi di ciliegia, prugna, ribes, violetta e ciclamino, insieme con nervature erbacee-terrose. Sorso subito energico, potente ed austero. Buona la dose di freschezza che alita per tutto il cavo orale. Trama tannica voluminosa, ma affascinante. Il vino, che esprime un’anima verace ed un profilo linfatico e campestre, manda poi alla bocca segnali di seduzione, tonicità, rotondità, avvolgenza e polposità. Spinta finale totalmente appagante.
Spaccasassi Moro di Matera Doc 2016. Tenuta Parco dei Monaci
Blend paritario tipicamente bordolese di Cabernet Sauvignon e Merlot. Alla vista si presenta un bel colore rosso rubino scintillante. Pot pourri di incipienti e caratteristici profumi di ribes, mirtillo, lampone, mora, fragolina, violetta, rosa, peperone verde, foglia di pomodoro, pepe verde, eucalipto, menta piperita, mentolo, caffè torrefatto, tabacco e cacao, tutti insieme appassionatamente. Sulla lingua plana un sorso caldo, croccante, avvolgente ed equilibrato e supportato poi da un’ottima carica di freschezza. Gioioso, appagante e persistente il retroaroma.
Terra di Rivolta Aglianico del Taburno Riserva Docg 2015. Fattoria La Rivolta.
Soltanto Aglianico. Colorato di rosso scuro ed intenso il bicchiere. Bouquet ampio, che fornisce al naso tutti gli input necessari alla bisogna. A cominciare da intensi aromi di piccoli frutti del sottobosco, insieme ad odorose percezioni di drupe più grandi. Umori delicatamente speziati. Naso destinatario di sospiri terziari di caucciù, corteccia di china, mentolo e balsamo. Bocca espansiva, affascinante, agrumata e pulita. Decisamente ficcanti, ma gradevoli i tannini in piena fase di completa evoluzione. Sorso caldo, vibrante, terroso, sulfureo e perfettamente equilibrato. Scatto finale leggermente amarognolo.
Anfora del Calore Beneventano Igt 2016. Tenuta Sant’Agostino.
Aglianico in purezza. Veste cromatica intessuta da un colore rosso fuoco. Spettro aromatico connotato subito da intensi profumi di frutta piccola e media. Nuances di fiori appassiti. Respiri resinosi e speziati. In bocca sorso caldo, potente e tannicamente pronunciato, ma che sa riscattarsi subito con una buona dose di freschezza e di glicerica morbidezza. Frutto materico, sostanzioso, intrigante e croccante. Vibrazioni sapide e minerali. Vino ancora in piena fase di spinta. Fraseggio finale senz’altro godibile.
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