Il Sud esplode nella capitale grazie alla collaborazione tra l’agenzia Riserva Grande, Andrea Petrini, blogger di Percorsi di Vino, e Luciano Pignataro. La due giorni si è svolta a Roma il 14 e 15 maggio presso l’Hotel Villa Pamphili con banchi d’assaggio e seminari tematici. Un appuntamento giunto alla quarta edizione che si rivela occasione unica per scoprire il meglio del Sud direttamente nella capitale. Un modo per spaziare tra vitigni locali, orgoglio territoriale, tradizioni rinnovate.
Ecco alcuni dei migliori assaggi.
TORRE MORA – “Scalunera” Etna Rosso DOC 2019 (Sicilia)
La veste rubino con sfumature granato introduce un naso complesso e invitante che spazia dai piccoli frutti rossi maturi e arancia rossa a soffi floreali, dal cuoio alle spezie con un tocco quasi mentolato rinfrancante. Il tannino, ben integrato, sostiene la struttura per un assaggio pieno ma certamente vivace, con finale allungato dalla scia sapida. Richiama piatti elaborati.
VALLE DELL’ACATE – “Il Frappato” Frappato Vittoria DOC 2021 (Sicilia)
Delicato nella veste cromatica scarica, accogliente nella sua immediatezza. Le note di sanguinella, fragolino e amarena quasi in confettura con un tocco di liquirizia anticipano un sorso asciutto e vivace. La piacevolezza di un vino che non richiede troppe presentazioni. Perfetto anche in estate, con zuppe di pesce o pizza.
TENUTA SCUOTTO – “Oi Nì” Campania Bianco IGP 2017, magnum (Campania)
Oltre al più recente “Redo” che rende l’Aglianico scattante e godibile sin dai primi tempi, l’opulenza controllata di Oi Nì resta un riferimento stilistico per un Fiano complesso, anche grazie al passaggio in legno, ma pur sempre fine e sostenuto da un’incessante tensione acido-sapida. Al naso si annuncia stratificato con sentori di nespola matura, ginestra, burro alle nocciole e un tocco di idrocarburi. Al palato è avvolgente e accattivante pur senza concessioni piacione garantite da una viva freschezza. Si presta anche alle carni bianche.
CANTINA DI SOLOPACA – “Identitas” Falanghina del Sannio Dop 2021 (Campania)
Da un recente lavoro di macro-zonazione dei 1100 ettari di questa cantina sociale nasce il progetto Identitas in collaborazione con l’enologo Vincenzo Mercurio al fine di operare una micro-vinificazione per una linea identitaria. Identitas Falanghina del Sannio presenta un colore vivace e profuma di cedro e finocchietto selvatico con sbuffi esotici. Verticale e minerale al palato.
CASA COMERCI – “Non sense” Calabria IGT (Calabria)
Un’azienda di riferimento per il meno comune Magliocco Canino, qui declinato in diverse forme ed espressioni stilistiche come, nello specifico, tramite Metodo Ancestrale. Un rosato brioso e sfizioso, di pronta beva; il classico vino “da spiaggia” che richiama al secondo sorso e si presta perfettamente a fritti di verdure, tapas leggere e focacce non elaborate.
TENUTA DEL TRAVALE – “Eleuteria” Calabria Rosso IGP 2017 (Calabria)
Un vino calabrese meno scontato prodotto da Nerello Mascalese e un piccolo saldo di Nerello Cappuccio in provincia di Cosenza. Un assaggio regionale diverso, dunque, che beneficia delle condizioni microclimatiche ai piedi della Sila. Prugna, cacao e un tocco rustico di pelliccia introducono a un sorso deciso e abbastanza tannico che è ben equilibrato, al contempo, da acidità e avvolgenza pseudocalorica. Il carattere richiama l’abbinamento con ricette tradizionali di carne oppure con cacciagione.
CANTINE BENVENUTO – “Benvenuto Orange” Calabria Bianco Igp 2020 (Calabria)
Oltre al rosato “Celeste” (annata 2021) che si rivela sempre fruttato e gradevole senza essere mai banale, mi intriga questo Zibibbo leggermente macerato. Le note tattili e gusto-olfattive impattanti della macerazione sono ottimamente bilanciate dalle morbidezze e dall’aromaticità dello Zibibbo: fiori d’arancio, asparago e un soffio minerale al naso. Frutto e tensione al palato. Perfetto con piatti etnici.
RAIMONDO – “Terrae Vulpis” Cesanese di Affile DOC Riserva 2018
La versione Riserva “Terrae Vulpis” (che non a caso riposta sull’etichetta “l’evoluzione”) segna un nuovo passo di una cantina affezionata, a dir poco, al Cesanese di Affile, dal quale produce eleganti versioni in rosso e in ros,a tutte con ottima propensione all’invecchiamento. Luminoso alla vista, intenso al naso con sentori di piccoli frutti di bosco, vaniglia e ardesia. La tempra giovanile si palesa ancora meglio al palato con un tannino scalpitante ma maturo, la vena minerale si riversa in termini di sapidità; da provare e riprovare negli anni.
Dai un'occhiata anche a:
- Cembra: la cantina di montagna più alta del Trentino
- Doc Valtènesi sfumature di rosa dal “Mediterraneo” sotto le Alpi. Less is more
- Mario Pojer e i vitigni resistenti
- Lievito e Tannino: Esplorando le Espressioni del Piedirosso nella Cantina Sorrentino in abbinamento alla pizza di Diego Vitagliano
- Benevento: Il Sannio Consorzio Tutela Vini promuove la sostenibilità del settore vitivinicolo locale con il progetto Sannio_Sustainability
- “Roja” il sorprendente top level di Roberto Rondelli
- Vini Leone de Castris – Nuove annate
- La tentazione di Eva di le Crocine