di Marina Alaimo
Spesso la vita ti sorprende richiamando prepotentemente la tua attenzione mentre sei in tutte altre faccende affaccendato. Anche se cerchi di sfuggire e continuare a lasciarti distrarre dai tuoi impegni, lei ti imprigiona in fatti che devi proprio subire, o meglio, vivere. Allo stesso modo questo vino mi ha obbligata a dargli attenzione mentre ero presa da tutt'altro tipo di degustazione, tra l'altro piuttosto noiosa, un disco rotto ormai sentito troppe volte. Va bene, accetto di provarti, ma dovrei proprio andare, pochi minuti. Messo il naso nel bicchiere i minuti si sono dilatati fino all'ultima goccia di vino contenuta nella bottiglia. E' un riesling della Mosella, un vino base, un Kabinet semplicissimo nella tipologia di vini straordinari che si producono lungo questa valle. Mi stupisce sempre constatare quanto i tedeschi sappiano esprimere vera e propria poesia attraverso i propri vini. Ci si aspetta una certa rudezza indotta forse dal suono austero della lingua e da certi modi non sempre delicati, ma invece sanno essere estremamente raffinati e profondi.
E' vero che sia il particolare micro clima a generare vini di tale fattura, unito alle caratteristiche del territorio composte da più fattori unici ed estremi, come la vicinanza del fiume, la forte pendenza del suolo e la composizione del terreno ricco in ardesia, tutti elementi che contribuiscono a mitigare il freddo pungente di questi luoghi. Ma è soprattutto la mano dell'uomo , o meglio la sua capacità di interpretare tutto ciò, a trasformare i vari elementi legati al processo di produzione vinicola in poesia divina. Rimettendo il naso nel bicchiere la memoria olfattiva conduce verso profumi mediterranei, agrumi, albicocche del Vesuvio, timo, delicatamente le note di idrocarburi ci riportano alla Mosella insieme alla decisa impronta minerale.
In bocca il sorso è un'esplosione di sensazioni in contrasto, ma piacevolissime, fa pensare subito ad una cedrata e la freschezza è talmente spinta da scoppiettare come in una bibita gasata. Ma è anche setoso, avvolgente, ha un delicato residuo zuccherino ed è leggermente salino. I vari elementi compongono un'armonia di stimoli tattili e gustativi irresistibile tanto da indurti a berlo con avidità fino all'ultima goccia. Tra l'altro il basso contenuto alcolico, solo 8,5 gradi, facilita l'impudente scolatura della bottiglia.
A questo punto vorrei tentare un abbinamento musicale, è tanto che non lo faccio, ma questa volta è d'obbligo
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