Corso Umberto I 194
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Chiuso il martedì
Ve lo dico subito: è stata la mia migliore domenica delle Palme gastronomica da quando sono nato (mi posso sbilanciare, mia madre non legge internet). Cresce, e come se cresce, nel Sud la voglia di fare bene, la troviamo anche quando zingariamo fuori rotta, per esempio qui nel corso principale di Bernalda, brulicante di giovani e di vita, non lontano dallo Jonio. Un ambiente caldo in pietra e legno, le tendine riparano da sguardi indiscreti in stile arabo, rustico ma elegante, messo insieme in un palazzo antico, il servizio professionale attento, un menù saldamente legato al territorio. Qui Francis Ford Coppola ha ritrovato il suo palato ancestrale oltre che una casa nel corso Umberto dove passeggiava suo nonno. Questa è la cornice che vi attende nel cuore di uno dei centri agricoli più importanti del Materano, una vera e propria dispensa gastronomica quasi tutta femminile dove Maria Gallotta ha avviato nel 2002 il suo presidio del gusto con stile e garbo, davvero una locandiera goldoniana per la capacità di farti sentire a casa. In cucina la sorella Clara, delle due figlie, una, Mariangela, è in sala, l’altra, Flavia, è con la zia ai fornelli. Una linea sicuramente terragna e non fa sconti culturali a piatti nazionalpopolari e turistici perché espressione compiuta di una delle più interessanti filiere agroalimetari del Sud. Si inizia con la capriata, cioé zuppa di legumi misti come si usa in campagna quando si deve fare di necessità virtù, c’è poi la cialleffa, una minestra di cipolla, uova e sedano, il ciambotto, minestra di peperoni, melanzane e uova in questo caso stufata e non sfritta come nel Napoletano, le patate con pomodori secchi di Senise, un vero must. Infinita la scelta delle paste, arricchita la domenica: citiamo a casaccio tra le proposte quella fresca al ragù misto, i tripolini (a Napoli si chiamano mafalde) ammollicati tipici di Bernarda, i cavatelli con cozze e fagioli, la verza con i fagioli, le orecchiete con le rape e le cicorie con le fave, entrambe segnalano la prossimità della Puglia. Interessante la proposta di carne: agnello con patate e lampascioni, polpette tipiche, la pastorale (agnellone stufato), le braciole di cavallino, immancabile, poi, il baccalà, l’unico pesce in carta. Da sballo due piatti: il capretto al forno e il marro con patate e lampascioni, ossia le budella di capretto ripiene di fegatini. Il mio punto G. Ogni piatto vale il viaggio, chiuderete con i dolci della casa tra cui il semifreddo al torroncino con cotto, o il tiramisù. Completano l’offerta una discreta scelta di vini, ma ci vogliono alcuni materani e più Vulture, i salumi, il canestrato di Moliterno, marmellate e conserve fatte in casa che potrete comprare e portare come souvenir, un delizioso peperoncino forte sottolio che per la prima volta non mi ha fatto rimpiangere quello di Giovanna di Corbella.
Come arrivare. Da Potenza seguire la Basentana per Metaponto. Uscire a Bernalda, poco prima di arrivare sulla Jonica. La locanda è sul corso principale.
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