di Phyllis De Stavola
Ciò che colpisce immediatamente dei vini dell’Azienda Vinicola ‘La Masserie’, oltre al nome francese dell’azienda riportato in etichetta, sono i nomi latini, le varietà di uve prescelte per la produzione e le colorate etichette d’autore; in altre parole, la percezione del contrasto dovuto alla coesistenza dell’antico e del contemporaneo.
Il nome francese dell’Azienda Vinicola ‘La Masserie’, come spiega il contitolare Giuseppe Carusone, è in realtà legato al territorio più di quanto si possa pensare. Il termine ‘masserie’ è molto simile foneticamente all’equivalente napoletano che significa ‘masseria’, riferito qui alla fattoria costruita dal nonno omonimo Giuseppe Carusone all’inizio dell‘900 utilizzando il tufo estratto dalla galleria sotterranea che oggi è ‘la cantina antica’ in cui il vino matura in botte e si affina in bottiglia. L’azienda, immersa nella pianura verdeggiante, è ubicata nel comune di Bellona, nel casertano, a pochi chilometri da Capua e dalla relativa uscita autostradale. Il nome stesso della località in cui è ubicata l’azienda, ‘Masseria Vecchia’ ne testimonia la storia.
I contitolari Giuseppe Carusone e Michele Vigliotti, operano in sinergia ed intesa con l’agronomo ed esperto di enologia Dott. Antonio Di Giannantonio fin dalla creazione dell’azienda nel 2007. Partendo dal presupposto che il risultato in bottiglia è predeterminato in vigna, l’obiettivo condiviso è l’ottenimento della ‘qualità in bottiglia’ partendo da scelte agronomiche che tengono conto delle caratteristiche del terroir in cui sono situati i vigneti e delle specificità – uniche al mondo – delle varietà di Casavecchia e di Pallagrello.
Sono cinque i vini prodotti dall’Azienda Vinicola La Masserie, e che oltre a richiamare i cinque sensi, possiedono cinque caratteristiche in comune: il nome latino, l’etichetta colorata disegnata ad hoc dal pittore contemporaneo napoletano Bruno Donzelli, la denominazione IGT Terre del Volturno, monovitigno, a base di sole uve prodotte da vitigni autoctoni della provincia di Caserta e da vitigni storici recentemente riscoperti e valorizzati (Casavecchia, Pallagrello nero e Pallagrello bianco). L’azienda produce circa 25.000 bottiglie l’anno da una superficie vitata complessiva di circa cinque ettari.
Le uve di Casavecchia provengono dai vigneti di proprietà situati nei comuni di Bellona e Pontelatone, mentre quelle di Pallagrello nero e Pallagrello bianco dai vigneti del conferitore situati nell’area dei Monti Caiatini di Castel Campagnano, area ad elevata vocazione vitivinicola nella provincia di Caserta.
Sensus IGT Terre del Volturno è a base di uve di Pallagrello nero (100%) provenienti dai vigneti di Castel Campagnano posti a 150 m slm. Il terreno è arenaceo-argilloso situato lungo le unità irpine. L’impostazione agronomica dei vigneti in cui è allevato il Pallagrello nero atto a divenir Sensus prevede una potatura corta di non oltre 10-12 gemme, un sesto d’impianto di 1,30m x 2,40m, il sistema di allevamento a ‘cortina semplice pendente’, una resa per ettaro di circa 70-75 quintali ed esposizione sud-est dei filari.
Matura in barrique di rovere francese per 18-15 mesi ed affina in bottiglia per almeno 6 mesi. Il colore è rosso rubino intenso, al naso si caratterizza per profumi di frutta rossa e vaniglia. E’ un vino di struttura che in bocca risulta fresco e persistente. Il potenziale d’invecchiamento è di 10-12 anni e raggiunge la massima espressione dopo 8 anni dalla vendemmia. Prezzo medio in enoteca: €uro 18,00.
Volturnus IGT Terre del Volturno è a base di uve di Pallagrello nero (100%) provenienti da Castel Campagnano. ‘Volturnus’ è il nome latino di una divinità campana, il dio patrono dell’omonimo fiume che segue il suo corso attraversando il territorio. Si differenzia dal Sensus già in vigna, dalla fase di potatura che prevede 15-20 gemme e in fase di vinificazione con la maturazione esclusivamente in acciaio a temperatura controllata per preservarne la freschezza e affinamento in vetro per 4 mesi.. Il colore è rosso rubino. Dall’esame olfattivo risultano intensi i sentori di frutta di sottobosco, prugna e gelso. Raggiunge la massima espressività dopo 3-4 anni dalla vendemmia, ed ha un potenziale d’invecchiamento di 5-6 anni. E’ stato inserito nelle Guide ‘I vini di Veronelli 2012’ (vendemmia 2009) con un punteggio 87 e ‘I migliori vini italiani 2012’ ottenendo un punteggio di 90/100. Prezzo medio in enoteca: €uro 9,50.
Oblivium IGT Terre del Volturno a base di uve di Casavecchia (100%) provenienti dal vigneto di proprietà nei comuni di Pontelatone. Il Casavecchia del vigneto di Pontelatone spiega l’esperto Antonio Di Giovannantonio, destinato a 15 mesi di legno, ha una resa a vite di 1-1,2 kg e di circa 60-65 quintali ad ettaro. Tale bassa resa per ceppo si coniugherà poi con la scelta della maturazione in barrique di legno pregiato. Il terreno di origine vulcanica ricco di potassio, calcio, fosforo contribuisce alla produzione di vino di struttura e caratterizzato da un quadro polifenolico più complesso.
E’ coltivato ad un’altitudine di 140 m slm su filari con sesto d’impianto 1,00m x 2,40m su un terreno leggermente declive e con orientamento dei filari nord-sud. Le prime catene appenniniche che bloccano l’influsso del mare determinano l’escursione termica che si traduce nel bicchiere in intensità aromatica. Il processo di vinificazione può durare fino a 15 giorni e prevede una fase pre-fermentativa di 24-48 ore, seguita dalla fase fermentativa della durata che varia in base alla curva degli zuccheri, ed una fase post-fermentative di 6-7 giorni. L’obiettivo condiviso da viticoltori e esperto tecnico è massimizzare l’estrazione polifenolica e l’intensità aromatica evitando così una prevalenza nel vino dei profumi terziari, la vaniglia derivante dai tannini ellagici del rovere francese. E’ un vino consistente. All’olfatto presenta i profumi primari tipici del vitigno con un fruttato intenso (frutta rossa) e viola. In bocca colpisce per la sapidità. Mineralità e struttura derivano infatti dal terreno ricco di sali minerali. L’Oblivium ha un potenziale d’invecchiamento di 12-15 anni ed è maturo nei 6-7 anni successivi alla vendemmia. Prezzo medio in enoteca: €uro 18,00.
Vinalia IGT Terre del Volturno a base di uve di Casavecchia (100%) provenienti dai vigneti di proprietà nei comuni di Bellona. ‘Vinalia’ indica la festività romana celebrata il 23 aprile dedicata a Giove e Venere in occasione della quale si assaggiava il vino nuovo. La resa per ettaro delle uve di Casavecchia destinate all’acciaio è di circa 75 quintali. Il sistema di allevamento delle viti è il ‘guyot classico’ con un sesto d’impianto di 1,30m x 2,40 m. Il terreno fertile con caratteristiche alluvionali concorre alla produzione di vino Casavecchia più fresco, leggero e fruttato, con minor estratto zuccherino e struttura polifenolica. La pianura in cui si estende il comune di Bellona, arriva fino al Tirreno senza incontrare rilievi montuosi e pertanto agisce da volano termico. Il processo di vinificazione prevede una fermentazione di 5 giorni. Il vino è fruttato e con una struttura meno potente dell’Oblivium. Dopo la maturazione in acciaio, è imbottigliato all’inizio della primavera dell’anno successivo alla vendemmia, ed affina almeno sei mesi in bottiglia. Il colore è rosso rubino. All’olfatto presenta i profumi varietali tipici del Casavecchia di viola, frutta a polpa rossa ben matura e sentori di frutti di bosco. In bocca risulta particolarmente fresco. La vendemmia 2011, infatti, sarà disponibile sugli scaffali solo a partire dagli ultimi mesi del 2012. E’ un vino dal potenziale d’invecchiamento di 5-6 anni e che raggiunge la massima espressione nei 3-4 anni successivi alla vendemmia. Prezzo medio in enoteca: €uro 9,50.
Tres Frigidae IGT Terre del Volturno a base di uve di Pallagrello bianco (100%) provenienti da Castel Campagnano. ‘Tres frigidae’ ovvero ‘tre volte fresco’ si riferisce al nome di ‘Triflisco’ la frazione di Bellona a due passi da ‘La Masserie’, attraversate da ruscelli dalle fresche acque. Matura in acciaio a temperatura controllata per 12 mesi e successivamente affina in vetro per 6 mesi. Ha un colore giallo paglierino con riflessi dorati e al naso risulta fruttato. Prezzo medio in enoteca: €uro 6,50.
La Masserie ha prodotto esclusivamente vini in purezza fino alla vendemmia 2010. Nessun blend fino a a quando il portfolio di La Masserie si è arricchito di un sesto vino Trias IGT Terre del Volturno richiamando la percezione extra-sensoriale del ‘sesto senso’. Come indica il nome stesso, il Trias è prodotto dall’assemblaggio, in egual misura, di tre varietà autoctone di Aglianico, Casavecchia e Pallagrello nero, apportatori rispettivamente di: potenza, tipicità e morbidezza. L’aglianico proviene da vigneti situati a Castel Campagnano. E’ un vino dal colore rosso rubino intenso, con un bouquet aromatico composto dai sentori tipici dei vini che lo costituiscono, di corpo, tannico. Matura in barrique di rovere francese per 18 mesi ed affina in vetro per ulteriori 8 mesi. Sarà disponibile sullo scaffale nel corso del 2012.
Il nome latino ‘oblivium’ si riferisce alla dimenticanza nella quale era scivolata il Casavecchia per un periodo alquanto lungo durante il quale era stato considerato un vitigno ‘minore’ le cui uve erano destinate al vino venduto sfuso e utilizzato in assemblaggi. Vino dimenticato e poi riscoperto soprattutto dal 1995 grazie ad Antonio Di Giovannantonio che lo prescelse per la sua tesi sperimentale di laurea in viticoltura dal titolo ‘Caratterizzazione ampelografica e studio delle attitudini produttive e qualitative del vitigno Casavecchia di Pontelatone’ e come soggetto del successivo progetto triennale di ricerca che portò all’introduzione della varietà nel ‘Catalogo Nazionale delle varietà di vite’ del Ministero delle Politiche Agricole. Il Dott. Di Giovannantonio spiega che il Casavecchia, pur essendo un vitigno vigoroso, è delicato nella fase della fioritura e necessita che tutti i grappoli siano esposti alla luce per una migliore allegagione. Si tratta di un vitigno complesso nel suo equilibrio vegeto-produttivo. Il vino si caratterizza per la sua riconoscibilità, a partire dai profumi tipici di violetta e frutti di bosco.
Le uve di Pallagrello invece provenienti da Castel Campagnano sono selezionate all’origine e prodotte in vigneti di un conferitore di qualità gestiti in conformità a precise indicazioni agronomiche riguardanti le potature (invernale e estiva) l’eventuale diradamento delle uve per evitare una carica eccessiva comportante un minor estratto secco, i trattamenti anti-parassitari. Il Pallagrello nero è allevato nel comune di Castel Campagnano sulle cosiddette ‘unità irpine’, lungo le quali si fa risalire l’origine del Pallagrello nero e dove trova la località ‘Monticello’ nel comune di Piedimonte, dove fu ritrovata la lapide borbonica del 1775 indicante il vitigno ‘Piedimonte rosso’ da cui il vino che veniva trasportato al Palazzo Reale di Caserta e che compare nelle carte dei vini dei Borboni tra i vini francesi ritenuti di pregio, allora come oggi.
La Masserie è un’agricola agricola che produce 2500 litri l’anno di Olio Extra Vergine d’Oliva della varietà locale detta ‘Corniola’. L’uliveto di proprietà ricomprende circa 300 piante di cui molte secolari. Sia le bottiglie da 500 cl sia quelle da 250 cl sono contraddistinte anch’esse dalle etichette artistiche a rafforzare la visual identity della linea di prodotti. Prezzo: €uro 6,00 (bottiglia da 500 cl).
La scelta delle etichette d’autore, spiega Carusone, è motivata dall’apprezzamento delle opere di Bruno Donzelli. Il pittore si è a sua volta, ispirato ai nomi attribuiti per creare delle piccole opere d’arte che contraddistinguono le bottiglie e che, infatti, si fanno decisamente notare sugli scaffali delle enoteche. Il mercato principale dei vini di La Masserie è quello italiano (di cui il 60% rappresentato dalla Campania). In questo periodo sono in corso di preparazione le etichette in inglese per l’esportazione negli USA.
L’antico affascina sempre. Affascina visitare un’ex stalla che è divenuta oggi la cantina moderna in cui sono collocati i serbatoi d’acciaio utilizzati per la vinificazione del vino. Affascina scendere i gradini lievemente irregolari fiancheggiati dagli scivoli laterali in tufo, tradizionalmente utilizzati per il trasporto delle botti con le funi, conducenti alla cantina scavata manualmente nel tufo all’inizio dello scorso secolo ed articolata in grotte e cunicoli ad oltre otto metri sottoterra dove sono collocate barrique e bottiglie ad una temperatura costante di 15-16° ed un’umidità relativa di oltre il 70% . Affascina osservare quanto è rimasto della vielle vigne di Casavecchia e del tradizionale sistema d’allevamento ‘a festone’, lasciato in qualche filare per finalità didattiche e ad ogni modo a testimoniare il legame indissolubile con la tradizione.
Azienda Vinicola La Masserie
Località Masseria Vecchia
81041 Bellona (CE)
Tel/Fax 0823 965394
Orario punto vendita: Lun-Ven 9:00-13:00 e 16:00-20:00 Sab 9:00-13:00
www.lamasserie.it
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