Basta Pizzeria di Enzo Bastelli, Nola
Via San Massimo, 264
Telefono: 329 746 8762
Aperto la sera. Dal giovedì alla domenica anche a pranzo
di Antonella Amodio
Disco ampio di 30 cm per 260 grammi di panetto, sottile, morbido, dal gusto aromatico e deciso, e con un tocco croccante del cornicione. Questo è l’identikit della pizza di Basta, la pizzeria di Enzo Bastelli, che ha puntato su un impasto (diretto) di miscela di farro (60%), crusca fermentata, farina di riso, di soia e di tipo 0. Un blend nuovo per il pizzaiolo napoletano che propone a Nola, nel nuovo locale aperto a giugno, dove nel forno sfilano anche padellini e schiacciate, pizze da condivisione che vanno fortissime da Pizzeria Basta.
Enzo Bastelli, da via Foria a Napoli, si è portato il nome della pizzeria e con i soci conduce un progetto dove la pizza non solo abbraccia la stagionalità, la territorialità e la tradizione, ma si integra anche con influenze culinarie di culture diverse. Uno stile creativo, da sempre il punto di forza di Bastelli, nonostante la sua pizza abbia un’anima pop ben definita. A monte, ci sono scelte precise sull’impiego di ingredienti presidi slow food e a marchio DOP (una piccola nota di curiosità: per il momento rimane bandita la stracciata per la farcia delle pizze).
Parliamo ora della location della Pizzeria Basta, che Enzo Bastelli ha descritto a lungo attraverso i social fin dai primi lavori del progetto. Si tratta di 600 mq divisi su tre livelli: al piano interrato si trovano i servizi, i magazzini e gli uffici, mentre al secondo piano c’è una terrazza che presto sarà adibita a spazio per drink e aperitivi. Al piano terra, la sala moderna e colorata offre 120 posti a sedere ben distribuiti, una saletta privé con 12 coperti, il reparto cucina e i forni a vista. La sala impasti e cella di lievitazione sono il fiore all’occhiello di Enzo Bastelli, la sua stanza dei giochi che ha voluto fortemente e che consente l’accesso solo agli stretti collaboratori, come lo storico Gennaro Lazzari, ottimo fornaio tra l’altro.
La pizza di Pizzeria Basta
Il menù di 30 pizze, con le classiche iniziali, rappresenta un’anteprima della creatività di Enzo Bastelli (la Margherita dolce è un ricordo indelebile per tutti) e in tavola si presentano con il marchio distintivo della cottura, particolarmente accurata e uniforme. Chi conosce e segue il suo lavoro sicuramente apprezzerà questo dettaglio che lo ha sempre contraddistinto.
Vale la pena assaggiare la Margherita, che prevede il pecorino romano, oltre al pomodoro san Marzano, il fior di latte filato a mano e il basilico (7,00 €). Invito invece a non rinunciare alla “Non basta una“, la pizza più richiesta, a base di fior di latte filato a mano, peperoncino di fiume in doppia consistenza, pomodorini datterini rossi semidry, tonno di scottona e pomodorini confit, scaglie di parmigiano reggiano 36 mesi e olio extravergine d’oliva bio (13,00€). Una felice combinazione di terra e orto.
Una proposta da condivisione, per antipasto o aperitivo, è sicuramente la schiacciata “Pazzia”, croccante in superficie, condita con la scarola riccia cruda, maionese al wasabi, scaglie di provolone del monaco (12,00 €). Una pizza di tendenza, ben orchestrata con l’impiego di tartare di manzo e un mix di sapori che richiama l’oriente.
Il padellino, Follia, con provola, pancia di maiale marinata nel succo di ananas e cotta a bassa temperatura, chutney di ananas al pepe di cayenna, cacioricotta del Cilento presidio slow food e olio extravergine d’oliva bio (18,00 €.), una combinazione complessa che risulta ben bilanciata dalla nota piccante e che suggerisco di mangiare come chiusura del pranzo, o come pre-dessert.
Parlando di dolci, oltre alla Margherita e alla pizza sfoglia fritta, troviamo i dessert preparati dal pasticcere Antonio Manfredonia. Presente in carta anche la classica friggitoria e tra gli AntiBasta figurano i deliziosi cazzimbocchi: il Timballo di riso e verza con crema di pecorino romano DOP (3,50 €) e le Fettuccine con crema di piselli, guanciale croccante e parmigiano reggiano 24 mesi (3,50 €).
Per le bevande, ci sono cocktail, birre in bottiglia e vini, quest’ultimo in fase di ampliamento sulle referenze del Vesuvio.
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