Barbera del Sannio, tutto il rosso di Castelvenere che diventerà San Barbato

Pubblicato in: Verticali e orizzontali

di Sara Marte

Ma quant’è buona la Barbera del Sannio! Ma sì perché questi vini identitari, che sanno dire chi sono al primo naso e portano in sé un grande legame con il territorio ed il vitigno, ci piacciono. Parliamo di bicchieri profumati, semplici, dal tatto morbido e gustoso e che, serviti anche freschi, fanno bene il loro lavoro rigenerante. La tavola di territorio li reclama e si sanno adattare alla più informale convivialità.  Le degustazioni Slow Wine ci regalano questa piccola carrellata sulle Barbera del Sannio.

Cominciamo con una bella sorpresa: Assenza 2013 è la Barbetta di Nicola Venditti. Senza solfiti aggiunti. Bei sentori giovanili, toni vinosi e spinta fiorita. Al palato è levigato, morbido e gustoso con un lungo finale pieno di freschezza.

E poi ancora, da Antica Masseria Venditti, tutto biologico da sempre e niente legno (mai e poi mai!) arriva la sua più classica e apprezzata Barbetta 2011. Certamente si muove su toni più cupi e gode di un’inattesa complessità. Si sviluppa su tipici sentori floreali, erbette e frutti rossi ed un palato, sebbene carezzevole, con un’ottima spinta sapida ed un ritorno fruttato. Sempre una certezza.

L’Antica Masseria A’Canc’llera, è il piccolo grande progetto di due ragazzi, Giuseppe e Imma Lavorgna, a San Lorenzello: parliamo di circa 3 ettari di vigneto. Benissimo rappresenta la
barbera con il suo Grotta di Futa 2013. Grande bouquet di fiori e piccoli frutti rossi, ha anche un ottimo slancio ed una buona freschezza. Belli i sentori turgidi e croccanti che poi, coerenti, si esprimono anche al palato. Un tannino sottile ma presente ed una certa freschezza, caldo e morbido così come dovrebbe essere, sono gli ingredienti per un bicchiere di buon equilibrio. Tutto in asse, piacevole e largamente appagante. Personalmente fra i preferiti.

Azienda di Castelvenere, da quasi quarant’anni crede nei vini sanniti, è Fattoria Ciabrelli da cui arriva la Barbera Repha’El 2011. La riprovo con calma fuori degustazione e si esprime con un naso dritto e dal nitido approccio fruttato che si apre chiaramente nell’amarena ed ampia frutta rossa. Naso caldo ed avvolgente che si ritrova al sorso e parla di un bicchiere di buon tenore alcolico, di stile tenace, polposo ed armonico.

Vigne Sannite, convoglia le uve da storici produttori del territorio e c’ha regalato in degustazione ottime prestazioni su tutta la linea e, tra gli altri, ci consegna questa bella Barbera 2012. Toni classici e coerenti col territorio parlano di fiori come la rosa recisa e ancora tutta la frutta rossa, con sbuffi giovanili e graziosi. Ha un approccio piacevole e sincero. Vino di grandissima bevibilità e tipicità. E’ caldo e di ottima sapidità rimanendo molto lungo al palato. Davvero un bel bicchiere.

Diversi fra loro eppure ben identificabili a conferma del fatto che il territorio sta lavorando davvero bene ed in una stessa direzione. E che Barbera del Sannio sia se vi piace!


Dai un'occhiata anche a:

Exit mobile version