di Enrico Malgi
C’è stato un tempo, non molto lontano, in cui ho assiduamente frequentato la Francia che mi ha sempre affascinato anche per la mia passione per il vino.
In questi giorni di feste infinite ho visitato più volte la mia cantina alla ricerca di gioielli nascosti e tra i tanti ho scovato proprio delle chicche d’Oltralpe acquistate sul posto alcuni anni fa. Una di queste tratta fuori è stata l’etichetta Bandol Rouge Saint Ferréol Aoc Bandol 2008 del Domaine de la Tour du Bon, un blend di mourvèdre al 90%, e saldo di carignan. Il Domaine de la Tour du Bon, che si estende per 12 ettari e pratica una viticoltura biologica non certificata, è stato fondato nel 1925 e dal 1968 appartiene alla famiglia Hocquard-Henry e più precisamente è gestito da madame Agnès Henry. La proprietà si trova in cima alle colline, vicino al villaggio di Le Brulat du Castellet in Provenza, su un terreno argilloso-calcareo ed in parte sabbioso e ghiaioso, proprio di fronte allo splendido mare tra Marsiglia e Tolone ed è spazzato dal Mistral che asciuga le uve dopo le poco frequenti piogge.
La denominazione “Bandol” prevede anche vini bianchi e soprattutto i famosi rosati provenzali. Questi vini erano già famosi tra il XVI e il XVII secolo e particolarmente apprezzati da re Luigi XV, il quale affermava che giovavano al suo corpo e al suo spirito.
Maturazione in legno per un anno e mezzo ed affinamento in vetro. Gradazione alcolica di quattordici e mezzo (ci troviamo in un territorio molto soleggiato durante tutto l’anno). Prezzo attuale della bottiglia sotto i 30,00 euro. A suo tempo io l’ho pagata molto di meno.
Nel bicchiere un vivo colore rubino con riflessi chiari. Complessità aromatica espansiva e coinvolgente, in cui il risvolto fruttato di sottobosco prende il sopravvento. In aggiunta si percepiscono anche profumi di prugna, di ciliegia, di cioccolato, di lavanda, di minerali, di vaniglia e di tostato. In bocca entra un sorso fresco, delizioso, voluminoso, caratteriale e sapido. Vino nel complesso concentrato, fine, equilibrato, setoso, denso e con una percezione tattile lievemente piccante. Tannini morbidi. Retrogusto ampio ed appagante. Vino davvero ottimo in piena fase di maturazione, quasi al limite direi. Ho fatto bene, quindi, a berlo adesso, perché difficilmente può superare i dieci anni di longevità.
Da abbinare al classico agnello con salsa al vino rosso e farcito con tapenade alla maniera provenzale, e/o a pollame e formaggi semistagionati. Prosit!
Domaine de la Tour du Bon
714 Chemin de l’Olivette – Le Brulat du Castellet (Francia)
Tel. +33 0498 03 66 22 – www.tourdubon.com
Proprietaria: Agnès Henry – Enologo: Julien Pierre
Ettari vitati: 12 – Bottiglie prodotte: 45.000
Vitigni: mourvédre, grenache, cinsault, carignan, clairette, ugni blanc e vermentino
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