di Giulia Cannada Bartoli
Dopo due bianchi campani di fila, bevibili e longevi, passo a un rosso e resto a Sud.
In Sicilia, dove c’è l’altra metà del sangue che scorre nelle mie vene.
Il seme di Baglio Di Pianetto risale agli anni’40, quando il conte Paolo Marzotto, ancora piccolo, in viaggio in Sicilia, chiese in regalo una bottiglia di vino. Da allora si sono succeduti investimenti, acquisizioni e innovazioni, fino ad oggi, quando a raccogliere il testimone, è il nipote del conte, Grègoire Desforgers.
La cantina e i vigneti si trovano in altura e godono della vicinanza della Riserva Naturale Orientale Serre della Pizzuta e del Lago di Piana degli Albanesi, che contribuiscono a creare un micro – clima unico e particolarmente vocato alla coltivazione della vite.
I vigneti, continuamente accarezzati dal vento, godono di un’elevata escursione termica giorno/notte, condizioni ideale per ottenere vini dal corredo aromatico persistente e raffinato.
La cantina si sviluppa in verticale, per facilitare il lavoro e preservare la qualità delle uve. La “verticalità” consente di ridurre
notevolmente l’uso di pompe, utilizzando, invece, la forza di gravità, potendo adempiere le diverse fasi con un dispendio decisamente minore di energia.
Il vino. Biologico, da Nero D’Avola 50% e Syrah 50%.
I vigneti – 20/30 anni di età – sono in altura a 730 – 830 mt. sul livello del mare. Per il Nero d’Avola, i suoli sono di medio impasto con una buona componente argillosa e presenza di scheletro, con esposizione sud/ sud –est. Per il Syrah i terreni sono più sciolti (sabbiosi/limosi) con esposizione Nord-Ovest.
Vendemmia nella prima decade di Settembre per il Syrah e seconda decade per il Nero d’Avola.
L’annata 2021 è stata caratterizzata da inverno e primavera miti con abbondante piovosità e estate caldissima con temperature record.
E’ proprio il Nero D’Avola, protagonista della viticoltura siciliana degli anni ’90, che sta imprimendo con decisione una sterzata produttiva su tutto il territorio siculo, in direzione del “less is more” e di un approccio green e sostenibile. La vinificazione in blend con il syrah (adatto a territori dal clima caldo e temperato, ricchi di luminosità e che non soffre siccità e temperature elevate) spiega perché in Sicilia, il matrimonio Nero D’Avola/Syrah ha trovato la sua terra di elezione riuscendo a donare il meglio di sé, anche alla luce dei fenomeni climatici dovuti al global warming.
La vinificazione avviene separatamente in vasche d’acciaio termo-condizionate con bagnature del cappello tramite rimontaggi e délestage. Affinamento in botti di rovere francese da 25 Hl di primo e secondo passaggio per 18 mesi. In acciaio dopo l’assemblaggio delle migliori partite per tre mesi. Segue riposo in bottiglia per almeno 6 mesi.
La conduzione enologica è affidata, da gennaio 2024, a una stella dell’enologia italiana, Graziana Grassini, in collaborazione con due enologi resident: Francesco Matesi e Giuseppe Lo Iacono.
Il calice si presenta rosso rubino carico e fitto con riflessi marcatamente violacei a indicare vivacità e freschezza.
Il naso si presenta fine e complesso, con prime note mature di prugna, mora e ciliegia scura. Rimandi di rosa rossa, violetta e un particolarissimo e dolce sentore natalizio del pregiato dattero Medjoul apportano ulteriore sinuosità e finezza. Il calice evolve verso toni speziati di vaniglia, ginepro e pepe verde. L’olfatto chiude con chiare e persistenti note di tabacco e cacao che conferiscono profondità e struttura a un quadro aromatico tipico dei vini “d’altura”.
L’attacco al palato è piacevolmente sapido e di buona freschezza. La trama tannica è compatta e avvincente con tannini ben amalgamati che confluiscono in un sorso in buon equilibrio tra struttura robusta (14,5%) morbidezza e un’intrigante scia minerale dovuta alle caratteristiche dei suoli. La spalla acido/sapida conferisce vivacità e un certo dinamismo al calice. Il sorso è pieno, rotondo, ben integrato con freschezza e salinità. La persistenza è lunga e intensa con piacevole ritorni di frutta matura e riflette bene l’intento di realizzare in altura vini freschi e bevibili. La promessa di longevità è abbastanza lunga.
Prezzo medio a scaffale sotto i 30,00 €
Lo abbiniamo ai classici della cucina siciliana: La pasta “ncaciata”, gli anelletti alla palermitana, la “parmiciana i mulinciani” ma anche al “tonno ammuttunatu”, al sugo con aglio e menta.
Ammuttunato significa farcito: con piccoli tagli nella polpa s’inseriscono spicchi d’aglio, scaglie di caciocavallo stagionato e foglie di menta fresca. Il trancio viene rosolato in olio d’oliva e poi cotto in salsa di pomodoro. Ancora una volta a sfatare la leggenda che il vino rosso con la cucina di mare non ci sta. Lo beviamo piacevolmente a temperatura appena più fresca (14/16° C).
Ad azzardare un’ abbinamento vino-pizza, il pensiero va dritto al Doppio Crunch di Antonio Polichetti. Pizza di scarole: Provola di Mucca, scarola ripassata, scarola riccia marinata, alici di Cetara, maionese di olive caiazzane, pesto di pinoli e uva passa, Olio Evo Dop Cilento. O, ancora, a un sontuoso Sartù di Riso del 25 dicembre.
Baglio di Pianetto, Via Francia, S. Cristina Gela – Palermo. Tel. +39.091.8570002. info@bagliodipianetto.it
www.bagliodipianetto.it Enologo: Graziana Grassini. Vitigni:, Insolia, Catarratto, Grillo,
Moscato, Nero d’Avola, Frappato. Syrah, Merlot, Petit Verdot, Cabernet Sauvignon e Viognier. Ettari vitati: 110 circa
Bottiglie prodottecirca 750.000
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