di Enrico Malgi
La Società Agricola Siddùra è stata fondata appena quattordici anni fa, ma questo non ha impedito alla giovane azienda sarda di Luogosanto, di proprietà della famiglia Gottesdiener, di affermarsi in poco tempo come una tra le migliori imprese vitivinicole di tutta la Sardegna grazie ad una produzione territoriale di ottimo livello, tanto è vero che a Vinitaly 2021 Siddùra è stata eletta cantina dell’anno.
Mi capita spesso di assaggiare i vini aziendali. Questa volta si tratta di un’etichetta nuova che riguarda il Carignano (alter ego del Cannonau), un vitigno introdotto in Sardegna dai Fenici nel IX secolo a.C. ed allevato soprattutto nel Sulcis, nel territorio sud-occidentale sardo, da dove provengono le uve da conferitori di fiducia.
Bàcco Carignano Isola dei Nuraghi Igt 2020. Soltanto Carignano maturato per un anno in barriques e poi elevato in vetro per un altro anno. Gradazione alcolica di quattordici e mezzo. Prezzo finale di 21,50 euro. Bottiglie prodotte numero 4.000. Vino che appena uscito sul mercato ha già ricevuto prestigiosi riconoscimenti, tra cui quello di essere insignito del titolo di miglior Carignano dalla guida di Vinitaly, acquisendo 93 punti.
Bicchiere tinto da un lucente colore rosso rubino sfaccettato. Dall’ampio e coreografico bouquet si sprigionano evolutivi e variegati profumi, caratterizzati da sontuose e deliziose effusioni eterogenee: ciliegia, mora, ribes, mallo di noce, corbezzolo, violetta, muschio, mirto, eucalipto, noce moscata e zenzero. Captazioni iodate. Subito dopo solidi sbuffi terziari di balsamo, china, grafite, cioccolato fondente, tabacco, liquirizia e goudron vanno a completare il suggestivo quadro olfattivo. In bocca penetra un sorso avvolgente, caldo, profondo, austero, potente, corposo, complesso ed ottimamente strutturato. Buona la spinta acida, che alimenta una beva abbastanza rinfrescante. Tessuto tannico solido, ma già risolto. Sviluppo palatale vibrante, sapido, armonico e dinamico. Mano matura nell’utilizzo di un legno ben dosato. Buona la longevità. Un vino che non brilla certamente per eleganza e finezza, perché non è nelle corde del Carignano, ma che sa conquistare il palato con un appeal di grande rilievo organolettico. Chiusura su toni prevalentemente appaganti e persistenti. Da consumare sulla classica cucina terragna sarda, in modo particolare su un porcellino alla brace e pecorino.
Sede a Luogosanto (SS) – Località Siddùra
Tel. 079 6573027 – Fax 079 6573199– Cell. 348 9358121
info@siddura.com – www.siddura.com
Enologo: Dino Dini – Agronomo: Luca Vitaletti
Ettari vitati: 33 – Bottiglie prodotte: 250.000
Vitigni: Cannonau, Carignano, Cagnulari, Sangiovese, Cabernet Sauvignon, Vermentino e Moscato.
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