di Francesca Faratro
Vigne avvolte fra nebbia e sole, temperature dolci ma anche fredde ed il piacevole sibilìo che riporta costantemente al nettare d’uva. Percorrendo la strada del Vino, vigneto dopo vigneto, si fa sempre più insistente il desiderio di voler assaggiare i prodotti che quell’area offre.
Siamo in Valpolicella, nel cuore del Veneto, la terra tanto sognata da ogni appassionato di enologia.
Circondati da spazi vitati e case vinicole che spuntano una dopo l’altra, il panorama che offre è pazzesco, per chiunque vi giunga, seppur non sia addentro del settore.
Qui, con una coltivazione quasi sempre a pergola o a spalliera, crescono rigogliosi gli acini che comporranno l’Amarone ed i suoi discepoli.
Prevalentemente da uve Corvina, Rondinella e Molinara, con in aggiunta altre varietà che ne compongono l’uvaggio, nascono i vini fra i più caldi del mondo.
Vere e proprie chicche, note sul panorama enologico italiano, rappresentano il frutto del lavoro e della passione di alcune famiglie storiche. Una fra queste è rappresentata da Masi, un riferimento assoluto.
In località Sant’Ambrogio, l’azienda occupa una buona parte del territorio dando vita a vini che mantengono lo stile di un marchio che difficilmente non si lascia amare.
Primi fra tutti l’Amarone della Valpolicella, una DOCG del 2010 ma con una storia tutta da raccontare. Figlio del Recioto, il vino dolce della Valpolicella, è frutto di uno “sbaglio”, come narra la leggenda.
Anticamente era proprio il Recioto ad essere esportato e venduto, elemento di sostentamento economico per le famiglie contadine.
Lasciato fermentare totalmente per errore, la dolcezza cedette il posto ad un vino scuro, ricco di alcol e di colore. Nacque così l’Amarone, dalla parola stessa quasi amaro ma destinato a diventare il Re dei vini italiani.
Le tecniche di produzione, affinate poi col tempo, prevedono l’appassimento, una tecnica che dona agli acini d’uva un tenore zuccherino elevato, elemento caratterizzante del vino stesso.
E’ proprio agli inizi di febbraio che dai fruttai, le uve vengono vinificate con un tempo ben scandito.
Trovarsi in azienda in concomitanza di questa fase, è un’emozione da vivere, fatta di grappoli appassiti ed un profumo inebriante che difficilmente si potrà dimenticare.
Caldo, persistente, intenso, è il risultato di un vino che ha fatto e continuerà a fare la storia. La sua vita infatti, raggiunge o supera anche i 30 anni: il periodo che affina il vino, levigandolo e donandogli i sentori e le caratteristiche che lo rendono una bevanda da meditazione nonché da da accompagnamento all’enogastronomia locale a base di carne e bolliti.
Masi Agricola
Via Monteleone,26,
37015 – Gargagnago di Valpolicella
Verona
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