Francesco Cannito lo scopro nel 2011 durante le degustazioni per la guida che curo per il Touring; avevo preparato le batterie e si degustava alla ceca, eravamo arrivati al Primitivo di Gioia del Colle: che già in quel periodo era in crescita e, non mancherò di parlarne in seguito, e come capita spesso quando sento un vino eccellente metto il punteggio e voglio sapere subito chi è !!, sorpresa… non conoscevo l’azienda e il vino era favoloso.
Come d’abitudine chiamo il produttore a fine degustazione e gli chiedo senza mezzi termini “chi sei!?!?!!?” “Hai fatto un vino magnifico, dove ti trovi, chi ti aiuta”.
Insomma Francesco Cannito eredita un’azienda agricola che ha sempre prodotto olive, mandorle e frutteti di vario genere con frantoio per l’extravergine. Ma Francesco stanco dei prezzi bassi della frutta converte parte degli ettari a vigneto.
Scaltro e capace in agricoltura, cerca e trova le migliori marze di primitivo e innesta 12 ettari in una zona che rientra nella Doc Gioia del Colle, i terreni li lascio giudicare a voi: mai vista tanta freschezza nei vini e tanta sapidità e il perché sta nella foto sotto: ventilazione, drenaggio, esposizione perfetta, gestione impianti e pulizia dei vigneti al top.
Comunque Francesco inizia con solo 600 bottiglie, vuole capire e il suo lavoro gli dà ragione ottenendo molti successi con la Riserva 2007 che abbiamo riassaggiato in azienda e vi riporto le note sotto: e come capita spesso, il primo vino è sempre il migliore e difficile da rifare. Ma ben si spera per il 2011, di ottima fattura il 2010, ma il primo lascia il segno.
I 70 ettari sono tutti in biologico, le cultivar di olive sono la Termite di Bitetto, da cui produce olive da tavola in salamoia tipiche di quella zona -buonissime, La Coratina, Carolea, FS17 e Ogliarola e sono ben 10.000 le piante di ulivo curate e da vedere. Alcuni ettari sono destinati a pesche, ciliegie e mandorle. Ma l’obiettivo e far crescere i vigneti: oggi la produzione è limitata a sole 50.000 bottiglie.
Decidiamo di degustare alcune annate e si parte dalla 2012 in vasca davvero già prorompente e promettente sia nei profumi che al palato.
Tralasciamo il rosato da primitivo e il bianco Minutolo 2014 vista l’annata infelice, ma comunque si difendono bene e lui afferma di averlo venduto tutto.
Drumon Gioia del Colle Primitivo Riserva 2007
Già dal bicchiere conferme sulla perfetta tenuta negli anni di questo vino, e visto il terreno da cui nasce ne parleremo ancora fra qualche anno: si perché Francesco ne ha tenuto alcune bottiglie.
I profumi sono intensi e fini con note di partenza di cacao e cuoio dolce; spicca un grande equilibrio, che sposta le note verso toni speziati e di sottobosco ma sempre senza mai esasperare l’olfatto, la ciliegia sotto spirito predomina incontrastata assieme a note terrose, radice di china e liquirizia; la morbidezza del palato è arricchita dalla liquirizia e da una spalla acida strepitosa: vuoi vedere, cresce nella pietra!!! I Tannini sono setosi e morbidi si sommandosi a fragranze mentolate e tanto frutto per un finale piacevolissimo e persistente. Si capisce che mi è piaciuto molto e, sinceramente ho fatto fatica a non deglutirlo: erano solo le 10 del mattino!!!
Da considerare che in questo millesimo la vigna aveva solo tre anni…!!!
- Fermentazione acciaio
- Maturazione in botti di Tonneau di rovere francese per 18 mesi
- Affinamento in bottiglia fino alla commercializzazione
- Nota dolente… è finito…!!!
Drumon Gioia del Colle Primitivo Riserva 2010
Annata completamente diversa ma ha ricevuto comunque bei riconoscimenti. I profumi esordiscono da subito con note salmastre e minerali, con tabacco e spezia avvolti da una nota dolce di ciliegia nera: al gusto è panciuto, ampio e ricco di frutto, con tannini piacevoli e morbidi, prevale la nota di tabacco e di liquirizia che assieme alla sapidità lo rendo fresco e piacevole nel finale.
Drumon Gioia del Colle Primitivo Riserva 2011
In questo millesimo ritorniamo su note davvero più alte e oggi, anche se ha già ottenuto un buon successo dalla critica è ancora troppo giovane e sicuramente ne sentiremo parlare in futuro: fortunatamente è l’annata in commercio.
Da subito si sentono le note floreali e di spezia come il pepe e sandalo tipici di questo vitigno lavorato a quasi 400 mt s.l.m. di grande finezza e pulizia; al gusto si mostra subito un fuoriclasse, con note morbide e accattivanti di ciliegia rossa e liquirizia. La sapidità e la mineralità, onnipresenti in questa zona, sono arricchite da note mentolate rinfrescanti che sospingono il finale verso mete non quantificabili.
Costo sui 30 euro
Ma l’azienda Cannito è anche didattica, infatti in certi periodi dell’anno apre al consumatore con visite guidate per la conoscenza mirata del lavoro e dei prodotti, qui di seguito i temi e i periodi:
- Tema itinerario Olive – da fine ottobre a fine gennaio
- Tema itinerario Fioritura: da Febbraio a maggio
- Tema itinerario Ciliegie – giugno
- Tema itinerario Vigneto – da luglio a metà agosto
- Tema itinerario Primitivo in pigiatura – da settembre ai primi di ottobre
In azienda si trova un fornitissimo spaccio aziendale.
Azienda agricola Francesco Cannito
Contrada parco Bizzarro
70025 Grumo Appula (BA)
Tel. 080.623529
Dai un'occhiata anche a:
- Michele Chiarlo, Piemonte: missione svecchiamento
- Viticultura e sostenibilità in Sicilia
- Rioja: presente, passato e futuro di una delle denominazioni più importanti al mondo – parte 1
- La vendemmia a Capri di Raffaele Pagano (Joaquin)
- Valpolicella: l’identità territoriale dei vini Farina si consolida attraverso sperimentazione e sostenibilità
- Una giornata da Nicola Mazzella a Ischia: degustazione di Vigna del Lume
- I vini di Adelina Molettieri a Montemarano
- Cantina Giacomo Borgogno & Figli, la rivoluzionaria tradizione in Barolo