di Marina Betto
L’Aglianico non è uno solo, è vitigno poliedrico, tra i vitigni rossi del sud è quello che mostra più sfaccettature. Vitigno campano per eccellenza anche nella stessa regione si esprime diversamente incontrando ora i terreni irpini ora il Taburno e il Sannio ora la costa con la provincia di Salerno o il Cilento per sconfinare poi in Basilicata e Puglia passando per la sommità del Vulture, passare in Calabria e ancora trovarlo nel Lazio e in Abruzzo.
Durante la recente manifestazione Aglianico a Roma è stato possibile assaggiare varie declinazioni di questo vitigno capace di trasformarsi ora nel grande vino da lungo invecchiamento qual è ora proporsi in maniera più moderna e fruibile come hanno fatto alcuni produttori in versione rosé e perfino spumante. Sfumature diverse tratteggiate sempre da mani molto sapienti fanno si che ci si appassioni a questo vitigno rimasto per molto tempo fanalino di coda tra i rossi italiani da portare a tavola. Il viaggio per incontrare questo vino non può non cominciare in Irpinia, qui l’azienda Sertura( vigneti in Prata di Principato Ultra,Torre Le Nocelle, Montefalcione tutti in provincia di Avellino) produce diverse etichette da uve Aglianico oltre Fiano e Greco. Sia l’Aglianico 2017 sia il Taurasi 2012 Sertura sono caratterizzati da note dolci di ciliegia e spezie, mostrano eleganza e potenza grazie ad un grande lavoro fatto sulle acidità. Sempre in provincia di Avellino precisamente a Lapio a 500 metri sul livello del mare nasce il Taurasi Riserva 2010 Rocca del Principe di Fabrizio Aurelia un vino vellutato ed elegante con un allungo agrumato spettacolare. Tutt’altro aspetto e sentori sono quelli del Tyrrhenus Brut di Aglianico prodotto dall’azienda Sangiovanni situata a Punta Tresino in Cilento dove i vigneti prospicenti il mare assorbono da esso salinità e iodio. Accattivante già dal colore è il vino Rosé da uve Aglianico di Tenuta Scuotto ” Malgré” un melange di frutti rossi, fragole,lamponi e ribes racchiusi in un sorso goloso che lo fanno vino ideale per aperitivo. “Rasott” 2016 di Azienda Agricola Boccella ( Castelfranci/ AV) è l’Aglianico appena sotto il Taurasi, ricco di dolcezza di frutto,finezza, fiori e cipria è fermentato in acciaio e in parte affinato in barili di rovere e imbottigliato senza filtrazioni ne chiarifiche. Con ” Le Drude” dell’azienda Agricola Michele Laluce saliamo sul monte Vulture in Basilicata dove il suolo vulcanico e l’invecchiamento di due anni in botte fanno di questo vino un sorso potente ed equilibrato adatto ad essere accompagnato con formaggio stagionato o succulenti piatti di carne.
” Borgomastro” 2015 di Lunarossa ci porta in provincia di Salerno, qui Mario Lunarossa ci ha abituati anche al vino in anfora così pieno e appagante. Borgomastro è Aglianico 100% con lunga macerazione sulle bucce elevato in botti di rovere francese, non presenta nessuna particolare asperità nel gioco degli equilibri tra parti morbide e durezze risultando un vino pieno e fresco. Fratelli Addimanda Vignaioli in Taurasi ( AV) si tramandano la coltivazione dei vigneti da generazioni. ” Il nostro vino ci rappresenta e nel bicchiere c’è tutto il nostro vivere integrati con la natura, il rispetto per la terra e il sacrificio che rappresenta il lavoro nei campi” questa è la filosofia di questi vignaioli. Fratelli Addimanda Irpinia Campi Taurasini DOC 2014 14% vol. emana un bel profumo di sottobosco ed è un Aglianico verticale e pulito mentre il Taurasi 2014 composto solo dalle uve selezionate come eccellenti ha carattere alcolico e robusto, un sorso potente che sa di fiori e tabacco. ” Bocca di Lupo” Aglianico 2014 Tormaresca nasce ai piedi di Castel del Monte.
Le uve vendemmiate leggermente surmature trasformate in mosto passeranno un anno in botti di rovere francese e due anni in bottiglia il risultato è un vino dai sentori scuri, profondi , morbido e strutturato. ” Terra” IGP SalentoRosso Conti Zecca è ancora un’altra espressione di Aglianico su suolo pugliese dove il vino si ammorbidisce e sanguina forse perchè mescolato ad un 15% di Negroamaro.
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