di Antonella Amodio
“Questo grande piccolo vino profuma di limone, è di una secchezza totale, sostanziale, che non lo si può immaginare se non lo si gusta”. Mario Soldati
Ho scritto più volte dell’Asprinio d’Aversa, ma forse mai abbastanza per raccontare e comunicare ciò che realmente è, qualcosa che non si ferma solo alla piacevolezza della degustazione, ma ha quella caratteristica in più che lo fa andare “oltre”. Non a caso il singolare e affascinante sistema di allevamento tradizionale ad alberate (o festoni) per la produzione dell’Asprinio d’Aversa è nella lista delle candidature al patrimonio culturale e naturale dell’Unesco, per la salvaguardia del paesaggio rurale, antico e di autentica tradizione della viticoltura.
Le alberate aversane consistono nel far arrampicare i tralci delle viti intorno ad alti pioppi od olmi, che fungono da tutori, raggiungendo anche i 20 metri di altezza e formando vere e proprie barriere vegetali, chiamate vigne maritate. Per la vendemmia si utilizzano strette e alte scale di legno, e sono richieste doti di equilibrismo a contadini esperti, chiamati in loco “uomini ragno“. Un lavoro la cui difficoltà si incontra naturalmente anche nella potatura.
Questo tipo di viticultura, di notevole artigianalità, consente di conservare un elevato grado di acidità all’uva, poiché la distanza dei grappoli dal terreno li preserva dall’effetto del caldo, inoltre li isola dall’umidità, che favorirebbe le malattie. L’uva asprinio produce un vino molto secco, con note citrine e agrumate, ideale per farne spumante sia con metodo classico che con metodo charmat, in quanto l’acidità tagliente e la nota sapida ne fanno vini di pregio. Il primo spumante prodotto in Italia, datato 1493, come riportano nei documenti storici, fu infatti ottenuto con uve asprinio.
La versione ferma, oltre a mantenere freschezza e salinità (nonché struttura importante), sviluppa nuance molto particolari, che virano verso la frutta fresca e la mandorla.
Il territorio dell’agro aversano, terra dell’asprinio, vuole che il vino venga affinato nelle cantine (grotte) di tufo, che scendono per diversi metri nella profondità della terra, conservando così una temperatura costante in tutte le stagioni dell’anno.
La famiglia Numeroso della cantina I Borboni, di Lusciano, è stata determinante per evitare l’estinzione di questo vino. Negli anni novanta del secolo scorso, quando tanti produttori espiantavano le viti centenarie per dedicarsi a produrre vini “modaioli”, il più delle volte con uve internazionali, Carlo e Nicola Numeroso portavano avanti la tradizione di famiglia, senza mai lasciarsi coinvolgere in produzioni facili, dove il mercato globale era più pronto. Negli anni, il ritorno alla autenticità e alla tipicità hanno sensibilizzato gli appassionati, portando alla riscoperta dell’Asprinio d’Aversa, insieme con una grande pagina di storia della viticultura italiana, la bellezza delle alberate e la bontà del vino.
Oggi, per fortuna, diverse cantine si dedicano alla produzione dell’Asprinio d’Aversa (o vini da uve asprinio), poche purtroppo con le tipiche alberate. Quello che importa è però che se ne parli comunque di più, anche se i numeri, a livello di quantità prodotta, rimangono ancora piccoli.
Spumante brut Asprinio d’Aversa I Borboni
Metodo charmat. Giallo paglierino verdolino e perlage fine. I profumi di cedro, crosta di pane, fiori di mandorlo e nuance vegetali compongono il ventaglio aromatico. Al gusto è secco, fresco, con acidità ben presente e con ottima progressione.
Vite Maritate Asprinio d’Aversa 2018
Ottenuto da viti maritate a piede franco. Il colore giallo verdolino annuncia i profumi freschi di limone, mela annurca, susina gialla e salvia. Molto fresco al sorso e attraversato da una sfumatura di fiori d’arancio.
Spumante brut Asprinio De Angelis
Prodotto con metodo charmat da un vigneto con impianto a guyot. Giallo paglia con riflessi verdolini e bollicine persistenti. Profuma di mela verde, di lieviti e di fiori di glicine. Al gusto è fresco, acido e con discreto corpo.
Atellanum Asprinio di Aversa 2018 Masseria Campito
Giallo verdolino. Naso ampio e sfaccettato con note agrumate, poi mela verde ed erba falciata. All’assaggio è fresco, affusolato e salino. Chiude con un finale fruttato.
Spumante extra dry Asprinio Vestini Campagnano
Metodo charmat per l’asprinio proveniente dalle campagne aversane. Paglierino dorato con perlage fine. Profumi di mela verde e citronella si alternano al lime. Bocca dallo sviluppo slanciato, verticale e con bella progressione.
Terramasca Asprinio Extra Brut Drengot
Da uve asprinio allevate con alberata aversana di viti maritate a pioppi. Metodo Charmat. Giallo paglia dorato e perlage fitto. Olfatto ampio di mela limoncella, buccia di mandarino, susina gialla e pompelmo. Fresco e tonico all’assaggio e dotato di buona persistenza.
L’intruso brillo col naso all’insù Asprinio frizzante Aia delle Monache
Da alberate aversane del comune di Casaluce. Rifermentato in bottiglia senza aggiunta di zuccheri, di lieviti e di solfiti. Non è filtrato. Giallo paglierino. Profumi di agrumi, albicocche, mela e di mandorla fresca. Bocca tonica, slanciata e con finale teso.
Civico 44 Asprinio d’Aversa 2018 Tenuta Fontana
Giallo paglierino. Profumi di resina, cedro, albicocca e mandorla. Molto teso e avvolgente, con evidente salinità ed equilibrata acidità. Invitante ed appagante.
Olmo Asprinio Spumante Tenuta Fontana
Metodo Charmat. Brillante colore giallo paglia e fine perlage. I profumi croccanti di mela si alternano al mandarino, al pompelmo e alla sfumatura di lavanda. Bocca sapida e fresca, verticale e con finale sottile.
Asprinio di Aversa 2018 Cantine Vitematte
Giallo paglia verdolino. Note di foglia di pomodoro, limone e pesca. Scattante al gusto, fresco e leggermente rustico. Di piacevole bevibilità.
Asprinio d’ Aversa 2018 Cantine Magliulo
Da alberate aversane. Giallo verdolino luminoso. Prufumi di agrumi, di fiori bianchi e mandorla. Al sorso è lineare, preciso e molto fresco. Buona persistenza.
Asprinio Spumante Brut Trentapioli 2017
Da uve asprinio provenienti da viti maritate. Metodo Charmat. Giallo paglierino con riflessi dorati e perlage fine. Ampi profumi di agrumi, foglia di limone e susine croccante. In bocca è equilibrato, teso e freschissimo. Lungo finale salino
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