SANTI DIMITRI
Uva: negroamaro
Fascia di prezzo: da 1 a 5 euro
Fermentazione e maturazione: acciaio
Tempo di rosato, un vino, questo sì, che va bevuto fresco, al massimo entro un anno dalla vendemmia. Il bicchiere di Santi Dimitri, nuova e corposa realtà di Galatina nel cuore della patria del rosato, si presenta fresco e profumato, di buoa intensità e persistenza: un prodotto ottenuto dalla pressatura soffice di uva negroamaro, quella da cui è nato il rosato in Italia per intenderci, attraverso un breve contato di cinque ore. Il vigneto è nei pressi dell’azienda, frutto di una selezione clonale, coltivato su terreno sabbioso a cordone speronato. Rosso cerasuolo con unghia addirittura rubino, il rosato di Santi Dimitri annuncia l’arrivo inoltrato dell’estate e lo berremo senza impegno durante le magnifiche cene estive in campagna o in riva al mare, come aperitivo in barca, in attesa di qualcuno al bar. Ormai le dicerie contro il rosato sono un lontano ricordo del passato e, per fortuna ci conferma Enzo Vallone patròn dell’azienda salentina, la richiesta del mercato e degli stessi ristoratori è tornata a salire vorticosamente, segno distintivo di una nuova maturità di mercato. Un compromesso onorevole quando a tavola ci sono persone appassionate e semplici bevitori in cerca di un po’ di freschezza per supportare i piatti.
Sede a Galatina. Via Guidano, contrada Santi Dimitri. Tel. 0836.565866. Fax 0836.565867. www.santidimitri.it. Enologo: Giuseppe Pizzolante. Ettari: 200 di cui 60 vitati. Bottiglie prodotte: 100.000. Vitigni: negroamaro, primitivo, cabernet sauvignon, merlot, syrah, fiano, pinot bianco.