Sarà il tempo che passa, ma adoro sempre più rossi che potrebbero essere bianchi, eleganti, fini ma non per questo meno complessi e intriganti. Il nostro Sud ci regala il Gaglioppo in Calabria e il Nerello Mascalese sull’Etna dai quali si ricavano vini longevi, di carattere e imperdibili. Soprattutto quando vengono prodotti da una azienda come Graci che ha la sostenibilità come un mantra. Arcurìa prende il nome dalla contrada in cui sono piantate le vigne, nel comune di Passopisciaro, vinificato in cemento e in grandi tini di legno a fermentazione spontanea. Ne esce un vino profumato ma austero, fine ma forte, dai tannini magnifici, il sorso amarognolo tipico dei vini da suolo vulcanico. Lo beviamo sulla cucina di Enrico Bartolini e si fa perdonare l’incredibile assenza di bianchi campani, un vero buco per una carta di un Tre Stelle. Sul piccione perfetto, l’unico rimpianto è averlo bevuto troppo giovane.
GRACI
PASSOPISCIARO
Contrada Feudo di Mezzo
Tel.3487016773
www.graci.eu
Ettari: 18 certificati biologici
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