Ricordate la polemica su Cracco e l’amatriciana? Levata di scudi, intervento ufficiale del Comune di Amatrice, persino il presidente della Regione Lazio Zingaretti si è esposto su Twitter, il social che fa sentire i politici italiana à la page mentre portano il Paese al disastro.
Ebbene, in una intervista al collega Franco Insardà sul Garantista, Arcangelo Dandini scende in campo e, rompendo ogni schema, si schiera con Cracco.
Allora Arcangelo, parliamo di questa benedetta matriciana. Come si fa?
Cracco è un grande chef, una persona che rispetto e ammiro. Trovo inutile la polemica di queste settimane sulla matriciana: cipolla sì o cipolla no. Non esiste una codificazione della ricetta in nessuno dei testi fondamentali della nostra cucina, quindi ognuno la interpreta a modo suo. E se lo fanno mostri sacri come Carlo Cracco, Bruno Barbieri e Antonino Cannavacciuolo o altri c’è da fargli tanto di cappello. Ora mi attirerò l’ira di tutto il popolo di Amatrice, ma la cosa l’ho messa nel conto. Lo ribadisco: ogni testo, tra quelli classici della cucina come Ada Boni, Marco Guarnaschelli Gotti, Livio Jannattoni, Luigi Carnacina e Anna Gosetti della Salda, dà una sua versione. Cosa diversa è la gricia, piatto tipico della transumanza, basato solo su guanciale e pecorino. Con il pomodoro le cose cambiano, prima di tutto perché bisogna stabilire che pomodoro si usa: fresco o passato. È chiaro, quindi, che si può usare cipolla o aglio. Con buona pace degli abitanti di Amatrice, che mi dichiareranno guerra.
Arcangelo Dandini non è uno chef qualunque. Ha a lungo studiato le tradizioni romane e pubblicato due bei libri sull’argomento.
Ma il punto vero alla fine qual è?
«La cucina per me è divertimento. Quelli che si prendono troppo sul serio mi fanno innervosire. La cucina – prosegue Dandini – è tradizione, traduzione e trasmissione. L’innovazione porta con sé i valori. La cucina è memoria e il cibo è un veicolo, una sorta di evocatore dei ricordi. Il rapporto che c’è tra il cibo e la cucina è quello che c’è tra natura e uomo.
Grande Arcangelo, da lui mi sono sempre arricreato!
La ricetta dell’amatriciana di Amatrice
Dai un'occhiata anche a:
- Antimo Caputo: basta fake news sul grano!
- Cilento: le dieci cose belle dell’estate di Marco Contursi
- Il mercato dei vini cambia, il rosato resiste
- TuttoPizza, le fiere non sono finite ma seguono il settore per cui sono nate
- In Italia mancano 250mila figure professionali, ma la colpa è dei titolari
- Giglio Restaurant e lo strano destino del termine Stellato Michelin in Italia
- Come è cambiato il mestiere di chi vende il vino? Sentiamo Valerio Amendola che lo fa da 30 anni ed è figlio d’arte
- Luigi Tecce: Il vino naturale è fascista… Cosa penso della frase di Farinetti? Chiedilo a Sgarbi