di Simona Paparatto
Il Nuovo Museo del Ruchè a Castagnole Monferrato ha aperto le sue porte al pubblico lo scorso 2 settembre. Da quel pomeriggio e per tutti i sabato e domenica successivi, dalle 10 alle 18.00, è possibile prenotare la visita al museo, a 15 euro con un calice in assaggio oppure la visita con degustazione di 4 calici, a 30 euro. Le esperienze sono acquistabili direttamente in loco o on line prenotando a questi indirizzi: www.museodelruche.com, https://www.ferrarisagricola.com/it/esperienze.
Si realizza finalmente dopo sei mesi di restauro, il progetto – ideato da Luca Ferraris con il contributo di Regione Piemonte – di una nuova struttura dedicata alla storia e alla conoscenza del Ruchè di Castagnole Monferrato attraverso un percorso multimediale e esperienziale, di approfondimento, tra passato e futuro.
Commenta Luca Ferraris: “Il Museo del Ruchè nasce nella casa dove è iniziata la storia imprenditoriale della mia famiglia: è un luogo della memoria, una cantina storica, che abbiamo voluto eleggere a spazio di valorizzazione di un intero territorio che intorno al Ruchè ha costruito la sua fortuna”; e continua: “Il nostro vino “raccontato” attraverso un Museo è cultura locale e contribuisce alla costruzione di un nuovo prodotto turistico, che si integra con altri percorsi enogastronomici e costruisce l’identità del Monferrato. Creando queste proposte di accoglienza strutturate, a cui abbiamo recentemente aggiunto anche la sala degustazione, siamo certi di continuare ad attirare nuovi turisti e di poter alimentare un circuito virtuoso a servizio del territorio”.
IL NUOVO MUSEO: 3 SALE + L’INFERNOT
Il parroco e l’americano.
Il Museo è costituito da una prima sala in cui la narrazione comincia dalla ricerca dell’oro in California – dove il bisnonno di Luca Ferraris trovò fortuna – prosegue con i documenti, gli strumenti di lavoro contadino, le macchine agricole recuperati dalla famiglia e si conclude con la figura di Don Giacomo Cauda, il papà del Ruchè. Negli anni ‘60 il parroco di Castagnole Monferrato fu, infatti, il primo a recuperare alcune vigne abbandonate, credere nelle potenzialità dell’uva che questi filari fruttano per produrre un vino varietale, secco, in purezza, che vinifica e comincia a vendere in bottiglia, dando inizio così all’affermazione del Ruchè in Piemonte.
La seconda sala è un omaggio al Monferrato, patrimonio Unesco di indubbia bellezza e alle caratteristiche che lo rendono terroir vocato alla produzione di grandi vini come la stratificazione geologica millenaria dei terreni. Foto e video abbracciano completamente il visitatore che compie l’esperienza di immersione nel territorio anche attraverso le postazioni olfattive dove si esplorano i profumi profondi del Ruchè. In questa sala il protagonista è Randall Graham, enologo americano, pioniere dell’introduzione di alcune varietà di vite francesi in California, amico di lunga data di Luca Ferraris e antesignano sostenitore del Ruchè negli Stati Uniti già nel 2003.
La terza è la Sala Cinema: un docu-film che accompagna il visitatore nella storia moderna di Ferraris e del Ruchè, dalla “malora” ai successi di un vitigno sempre più apprezzato dai consumatori chiudendo così, grazie alle voci dei protagonisti storici e attuali, il racconto vincente di un piccolo grande autoctono che ha conquistato il mondo.
Ultima tappa della visita al Museo, l’Infernot la cui pietra bianca arenaria qui nominata anche “da Cantoni”, permette la conservazione negli anni delle bottiglie grazie all’umidità e alla temperatura che mantiene costante.
Museo del Ruchè
Via Al Castello, 12, 14030 Castagnole Monferrato AT
Per info e prenotazioni www.museodelruche.com
Dal 2 settembre pomeriggio visite guidate con degustazione, il sabato e la domenica dalle 10 alle 18.00.
Per prenotazioni museodelruche.com
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