La “U” ce l’hanno nel nome. E anche nel cuore. Sono i pizzaiUoli napoletani, quelli che non rinunciano alla tradizione. Al proprio valore identitario. Agli insegnamenti dei genitori. A quel patrimonio immateriale che l’Unesco ha riconosciuto come arte.
“Nell’era della pizza globalizzata – spiegano – ciò che farà sempre la differenza è proprio la maestria di un impasto steso a mano, dello staglio, di tutti quei gesti che fanno parte proprio di una storia che non deve essere persa.
Una sfida quella che l’Apn, Associazione Pizzaiuoli Napoletani, raccoglie con la sua Pizzaiuoli School: “Tramandare l’arte del pizzaiuolo quella che per secoli ha fatto la pizza napoletana nel mondo e mantenerla viva”.
Sergio Miccù, presidente dell’Associazione Pizzaiuoli Napoletani punta tutto sul valore identitario della pizza e dell’arte del pizzaiuolo.
Un valore che è alla base della scuola, che ha appena presentato i suoi corsi nella sede completamente rinnovata di Poggioreale, in via Michele Parise. Un luogo pop o popolare che ben rappresenta la pizza napoletana ma che al contempo è situato a due passi dalla cittadella del Centro Direzionale, dall’uscita della tangenziale Corso Malta e dalla metropolitana.
“La figura del pizzaiuolo napoletano, con la u – prosegue Sergio Miccù – è richiestissima in tutto il mondo. Per questo, grazie ai nostri corsi, i 20 maestri che abbiamo nella Scuola di via Michele Parise, potranno trasferire la tradizione e contribuire a rendere immortale l’arte del pizzaiuolo napoletano”.
E’ per questo che a furor di popolo i maestri degli impasti docenti della scuola hanno introdotto nei loro social un hashtag o un o lait motive che è appunto, “io ce l’ho la u”. E’ l’orgoglio di essere pizzaiuolo napoletano.
Il trionfo di chi rivendica il valore di un’arte che deve essere immortale resistendo al tempo che passa.
Un valore rivendicato da tutti. Comprese le pizzaiuole “femmine” come la mattatrice Teresa Iorio.
Con lui i ragazzi che già negli anni passati hanno trovato spazio nel mondo del lavoro grazie ad Apn, come Gianluca Marra che adesso lavora da Napoli 1820, nota pizzeria napoletana di viale Elena.
Piena soddisfazione dei docenti tra cui i grandi maestri Vincenzo Pellone, Gennaro Cervone, Adolfo Marletta, Umberto Fornito, Vincenzo Giustiniani, Raffaele Giustiniani, Maurizio Iannicelli, Umberto Salvo, Alberto Buonocore, Davide Civitiello, Teresa Iorio, Silvio Zigarelli, Attilio Albachiara, Pasquale Poerio, Vincenzo Capuano, Marco Amoriello, Simone Fortunato, Valentino Libro, Angelo Tramontano, Daniele Aiello,
Crescenzo Capuozzo, Ciro Magnetti.
Alla Pizzaiuoli School non mancheranno i corsi dedicati alla sicurezza alimentare, alle regole ai tempi del Covid, e le lezioni di teoria. Tra i vari esperti di tecnica degli alimenti, nutrizione e marketing: Rosanna Giordano, Roberto Ciaramella, Raffaele Biglietto. Una intesa è stata poi raggiunta con il professor Raffaele Palumbo per la promozione all’estero.
La Scuola è stata tenuta a battesimo dal giornalista Luciano Pignataro, autorevole punto di riferimento del settore.
La Pizzaiuolo School è gestita da Marilena Miccù e Gianluca Pirro
Le iscrizioni sono aperte
Per informazioni: www.pizzaiuolinapoletani.com
“I Corsi di formazione professionale per pizzaiuoli – spiegano Marilena Miccù e Gianluca Pirro, responsabili della Scuola – sono assolutamente unici in Italia e nel mondo, sono rivolti a coloro che seriamente intendono investire nel proprio futuro professionale apprendendo dai migliori docenti e dai più importanti Maestri Pizzaiuoli napoletani. Un percorso che parte dalla conoscenza dei territori e delle materie prime, delle tradizioni e delle tecniche più rinomate, dei valori della nutrizione per arrivare alla pratica e a consentire ai discenti di avere piena padronanza degli impasti, della farcitura, della cottura, nonché delle normative in materia. Obiettivo della Scuola è quello di offrire una esperienza formativa di alto profilo in grado di generare una figura professionale in uscita capace di confrontarsi ed operare ai più elevati standard richiesti dal mercato del lavoro. Sono centinaia i pizzaiuoli che abbiamo già formato e che hanno trovato lavoro nel mondo o in proprio o in realtà imprenditoriali di settore”.
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