di Tiziano Terracciano
Gli esterni di questo locale sono alquanto moderni e da lontano mai si direbbe che già affacciandosi dalle enormi vetrate si venisse catapultati in un’ambientazione dove la tradizione napoletana regna sovrana.
Per godere appieno di questa sorta di museo aperto ai commensali è consigliabile giungere qui in primissima serata (o prima dell’ora di pranzo). Infatti appena si comincia a riempire la sala risulta un pochino complicato girovagare per ammirare gli innumerevoli oggetti e le rappresentazione dei mestieri fatta tramite l’arte presepiale napoletana.
Possiamo dunque ammirare “L’angolo delle cose dimenticate” con strumenti, utensili e oggetti che si utilizzavano in passato; “L’angolo delle cose non dimenticate” con una parete interamente dedicata a Diego Armando Maradona; Gli oggetti per la pesca che calano dal soffitto; le foto con i tantissimi personaggi famosi che sono passati da qui e vari altri cimeli.
L’immersione nella tradizione non potrebbe non continuare a tavola. Veniamo accolti con una lampada ad olio e una bottiglia d’acqua con vicino una bustina di Idrolitina, il composto che un tempo veniva utilizzato per rendere l’acqua effervescente e che utilizziamo per rimembrare i tempi in cui i nonni facevano l’acqua frizzantina.
Il vino della casa, un Primitivo amabile, viene servito sempre con una bottiglietta di gassosa Arnone così come si faceva in passato (non amando però le note di dolcezza nel vino ordiniamo un Aglianico Moio dalla breve carta dei vini).
L’antipasto della casa viene servito in vari tegamini in metallo. Ci sono le Alici fritte, il mini Polpettone, il panino con Ricotta e Cicoli, la Zuppa di Verza e il Ragù con la Tracchia in cui fare la scarpetta con l’ottimo pane casereccio.
Il primo piatto viene servito nella Mappatella, un panno legato intorno alla pentola per facilitarne il trasporto. Quindi lo sleghiamo, alziamo il coperchio e ci serviamo dei fumanti Ziti alla Genovese.
C’è anche il forno a legna per la Pizza Napoletana ma da quello che abbiamo visto pochi sono quelli che riescono a resistere all’antipasto e soprattutto alla Mappatella. E non c’è cosa più bella e verace da vedere di chi mangia direttamente dal tegame appena scoperchiato per farsi avvolgere dai profumi senza correre il rischio che la pasta si intiepidisca!
Antonio La Trippa
Traversa Michele Pietravalle, 62/70
80131 Napoli
Tel. 081 048 2228
Trattoria Antonio La Trippa a Napoli
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