Un duro attacco al vino viene dalla dottoressa Antonella Viola, neo star televisiva come alcuni suoi colleghi grazie alla pandemia. Finita l’emergenza, la dottoressa viene invitata a parlare un po’ di tutto. Stavolta l’affondo, che le ha portato una bella ventata di pubblicità, è un attacco al sistema Paese e alla Dieta Mediterranea teorizzando il consumo zero di alcol, consigliando un bel succo di pomodoro quando ci si incontra la sera e una passeggiata per festeggiare i grandi eventi della vita di ciascuno di noi. L’obiettivo è raggiunto.
Oggi il presidente nazionale di Assoenologi, Riccardo Cotarella, ritorna sul tema “vino e salute” che è stato il filo conduttore del recente simposio che l’Associazione degli enologi ed enotecnici italiani ha organizzato a Napoli. Lo fa alla luce delle recenti affermazione rese dalla dottoressa Antonella Viola – ricercatrice e docente presso l’Università degli studi di Padova – alla trasmissione radiofonica “Mondo Nuovo” di Rai Radio 1. Nel corso del suo intervento l’immunologa ha affermato, tra le altre cose, che “anche un consumo moderato di alcol danneggia il cervello e aumenta il rischio di tumori”. Il tutto si inserisce all’indomani dell’autorizzazione che l’Unione europea ha concesso all’Irlanda di inserire gli “alert” per la salute sulle etichette che vengono apposte nelle bottiglie di alcolici e superalcolici.
Noi, per una volta, sottoscriviamo Vittorio Feltri che ha scritto: La scienziata, nel suo attacco al Refosco e similari, aggiunge che berne qualche calice danneggia il cervello. Mi viene così il sospetto che la cara Antonella Viola, pur sputtanando il vino, non se ne sia privata in dosaggi abbondanti. Non è una accusa, questa, ma una semplice ipotesi. […] Già la vita è difficile e non sempre lieta, se poi dobbiamo seguire gli insegnamenti della cara Viola e dei suoi colleghi ci conviene morire subito, ma sani.
Ecco la dichiarazione di Riccardo Cotarella
“Il simposio che Assoenologi ha organizzato a Napoli ha visto la partecipazione di medici e scienziati ‘veri’ da ogni parte del mondo. Hanno preso parte all’evento con relazioni e ricerche dettagliate che conducono a un parere unanime e cioè: il consumo moderato e intelligente di vino non può che fare bene alla salute. E sottolineo che questo non viene acclarato da noi enologi che non siamo certo medici, ma da illustri professionisti della medicina e della scienza. E’ stato ribadito quanto sia importante uno stile di vita sano che trova la sua massima espressione nella famosa dieta mediterranea – patrimonio mondiale dell’Unesco – che prevede, appunto, anche l’uso moderato di vino durante i pasti. Ed è stato ricordato anche il cosiddetto ‘paradosso francese’ vale a dire: nonostante i francesi mangino molti cibi grassi raramente tendono a sviluppare malattie cardiache rispetto ad altre popolazioni e questo sarebbe da attribuire al fatto che consumano vino rosso soprattutto in alcune specifiche aree del Paese Transalpino. Insomma, la due giorni del simposio credo che abbia messo un punto definitivo sul tema vino e salute, le relazioni prodotte non lasciano dubbi interpretativi e il messaggio chiaro che è emerso è anche che tutto ciò che mangiamo e beviamo deve essere consumato con moderazione e questo vale sia per l’alcol che per qualsiasi altro alimento. Ma nelle ultime ore, purtroppo, abbiamo ascoltato una presa di posizione diametralmente opposta a quanto affermato dai medici presenti al simposio e così ci ritroviamo con delle affermazioni rilasciate da una dottoressa immunologa che lasciano sconcerto in chi le ascolta. Non intendo, in qualità di presidente di Assoenologi, entrare in alcun modo in polemica con la professoressa, ma credo che serva senso di responsabilità prima di sentenziare su un tema tanto delicato quale è la salute umana legata all’assunzione di un alimento. E se certe affermazioni vengono rese a una trasmissione radiofonica nazionale il senso di responsabilità dovrebbe essere massimo e non lasciare, invece, spazio a – forse – eventuali desideri di ingiustificato protagonismo”.
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