di Teresa Mincione
Campagna aperta, colori vivi e ammalianti, tonalità che rapiscono chi guarda, quasi fossero presi dalla tavolozza del Pasciuti. Un orizzonte libero, limpido lascia a chi arriva il tempo di lanciare più d’uno sguardo curioso e attento. Il silenzio la fa da padrone concedendo a chi guida il lusso di ascoltare le voci di quella campagna da sempre terra tanto amata da Federico II. Ed ecco che metro dopo metro l’orizzonte si riempie di una maestosità inattesa e, se il sole lascia il passo alle ore della sera le luci fanno da contorno. Questo è lo scenario che fa da sfondo all’Antica Masseria dell’Alta Murgia. Imponente con la sua bianca pietra si erge nell’ager altamurano, nel cuore della murgia barese, con tutta la sua storia e con tutto il suo percorso.
E’ un prezioso scrigno che custodisce bellezza e tradizione di una regione che pullula di tipicità e qualità ma che come altri gioielli del sud è stato profanato dall’azione criminosa. Ad aprile la struttura ha iniziato un nuovo percorso nominando come direttore generale Gianfranco Vissani.
L’11 giugno 2011 una data cruciale, da ricordare. Una data che annuncia il passaggio “ a nuova vita” all’intero pubblico, alla stampa, alle autorità,agli operatori dell’agroalimentare. Da struttura confiscata alla criminalità organizzata (nell’ambito dell’attività dell’ANBSC «Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei Beni Sequestrati e Confiscati alla criminalità organizzata») a “centro dell’enogastronomia tipica dell’alta Murgia”, dice Vissani, attraverso un cammino di crescita e recupero del territorio per dare soprattutto un segno e un senso di cambiamento. Questa la scommessa che si vuole vincere. Lo stato e il privato in stretta collaborazione, anche “per dimostrare che l’intervento dello stato non indebolisce la struttura economica né fa perdere posti di lavoro”, dice il prefetto Mario Morcone.
Un polo che possa rappresentare un convivio tra cittadini e istituzioni e avviare al tempo stesso una partnership tra pubblico e privato. Vissani ha voluto farsi portavoce della rinascita e rivalutazione d’un importante patrimonio eno-gastronomico come quello pugliese. Non un tecnico, ma uno chef, che in qualità di direttore super partes ha presentato in conferenza stampa il suo progetto con un “buongiorno a tutti,a chi mi vuole bene e a chi mi vuole male”.
La Masseria da oggi in poi sarà una “portaerei”, dice Vissani, che lavorerà per 365 giorni l’anno a 360 gradi: una poliedricità di attività tutte con un unico scopo, quello di legare cultura e tradizione, rinnovamento e riscoperta. E allora: struttura alberghiera, scuola di cucina, banchettistica, concerti, mostre, presentazioni di libri e prodotti tipici.
Degustazioni al tavolo conviviale (che ricorda un’abitudine giapponese) nella sala “TipicoperTe” per aggregare e conoscersi, e non ultime le prelibatezze alla carta nel ristorante “Ama” ove, a prezzi contenuti, è possibile gustare menù di alta qualità interpretati tra tradizione e innovazione dall’estro creativo di Vissani.
Il primo aperitivo goloso che ha inaugurato l’inizio dei lavori n’è stato una testimonianza,soprattutto per chi come me era presente.
Sapore di cucina al sapore di legalità… questo lo spirito del menù firmato Vissani.
www.anticamasseriaaltamurgia.it
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