Pizzeria Una Pizza Napoletana a New York di Anthony Mangieri
175 Orchard St
aperto la sera giovedì, venerdì e sabato dalle 17 alle 21
Tel. (646) 476-4457
Avere come riferimenti i grandi artigiani non significa dire che tutti devono fare gli artigiani e che l’industria o la serialità siano qualcosa di negativo. Significa affermare il principio del genius loci di un prodotto che non può essere replicato da nessuno, impostato con una coerenza di vita e un progetto serio e non modaiolo.
In una parola, l’artigiano ha come benzina la passione e non insegue i soldi. Non solo: il vero artigiano non pensa mai che risparmiare tempo sia un valore e lo impiega necessario per fare il suo prodotto al meglio.
Sarà che le sue origini sono quelle del Vallo di Diano tra Campania e Puglia, ma a me Anthony Mangieri ricorda Angelo Rumolo. Ma anche, moltissimo, Simone Padoan. E tanto, tantissimo, Tonino Palmieri di Vannulo.
Ossessione per la pizza, maniacalità per i prodotti, rapporto diretto con i produttori che diventano amici, cura meticolosa della carta dei vini. Nessun compromesso. Tanto per dire, una delle più belle carte del vino del Sud le trovate qua come in pochissimi stellati. E conoscere il vino vuol dire avere cultura, ogni cuoco e ogni pizzaiolo dovrebbe avere almeno un corso Ais se vuole essere serio nel proprio lavoro, altrimenti porterà a tavola le etichette non i viticoltori.
Differenza sottile ma sostanziale. Nel conto anche, almeno visto dal punto di vista dei clienti.
Anthony Mangieri è sin da piccolo ossessionato da questo lavoro, la sua pizzeria, Una Pizza Napoletana, lo accompagna in cinque sedi New York (questa, la sesta è del 2022) ma anche una a San Francisco. Ha iniziato con una panetteria ma la sua pizza non sa di pane, ha il profumo inimitabile della pizza. Napoletana.
Oltre che primo per 50 Top Pizza nel 2022, Mangieri è seguito con passione dalla stampa e dalle tv in Usa proprio per il suo essere un personaggio autentico, erede dei fondatori della tradizione della pizza artigiana in Usa con la differenza che lui ha portato quella napoletana all’attenzione di tutti.
La Pizzeria Una Pizza Napoletana a New York ha un menu semplice, tre antipasti (olive di diverse cultivar, burrata e peperoni alla napoletana), una decine di pizze, la carta di vini tra Mezzogiorno d’Italia, Champagne e un po’ di Borgogna, un gelato vero seguito da un sorbetto (il nonno era gelataio). Tutto qui.Tutto qui mi direte? Si, ma realizzato in forma maniacale, con viaggi fatti in lungo e largo per le regioni del nostro Sud per portare a New York, nel quartiere pià figo dove adesso ha aperto, solo su prenotazione, solo prodotti italiani senza lasciare nulla al caso, persino il basilico viene dall’Italia, i limoni sono i massesi di Sorrento coltivati biologicamente.
La semplicità non è banalità, ma sempre geniale conclusione di un percorso complesso, senza mai compromessi sui principi.
Qui Una Pizza napoletana a New York raccontata da Giuseppe Di Martino, grande amante di New York e profondo conoscitore della mentalità della Grande Mela
Ed ecco la nostra recensione ufficiale di Albert Sapere
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