Quattro storie campane di grande vitalismo messe insieme ieri da Rosario Mattera per l’Anteprima della IX edizione di Malazè. Un ritratto della grande regione gastronomica italiana, che vede protagonisti forse come nessuna altra giovani e donne in tutti i campi, per presentare il programma organizzato dal 6 al 16 settembre.
Dieci giorni in cui l’area al nord di Napoli, un incredibile frappé di terra, cielo, mare e fuoco ricco di testimonianze del passato e di biodiversità, presenta il meglio di sè grazie allo sforzo volontario e non retribuito dell’Associazione presieduta da Rosario Mattera.
Presentate dalla amica e collega del Mattino Santa Di Salvo, davanti al pubblico di Cala Moresca si sono raccontati quattro casi di sacrificio e di successo. Ma soprattutto di futuro.
Rosanna Marziale
Erede di una rinomata famiglia di pasticcieri di Caserta, il suo ristorante Le Colonne, a due passi dalla Reggia, ha ottenuto la stella Michelin ed è un luogo di ricerca oltre che di godimento gastronoico mai scontato. Grande ambasciatrice della mozzarella di bufala, è stata la prima cuoca a legare il proprio impegno alla crescita del territorio in un momento difficile in cui c’è l’immagine da ricostruire dopo Terra dei Fuochi.
Marianna Vitale
Napoletana, altra cuoca impegnata in un territorio disagiato, siamo a Quarto, tentacolo lungo a del polpo di cemento che ha devastato una vasta area di Napoli dagli anni ’60 alla fine degli anni 80. Vivace, scugnizza, dalla mano fresca e divertita, insieme al marito Pino Esposito ha aperto Sud conquistando anche la Stella Michelin.
Manuel Lombardi
Altro leader del territorio, di nuovo a Caserta, nell’area del caiatino dove prende il testimone dalla madre Liliana del conciato romano nel suo agriturismo Le Campestre. Il pastore informatico cambia vita dopo la morte del fratello e insieme alla moglie porta avanti la piccola azienda di famiglia con sacrifici e intelligenza.
Gino Sorbillo
Erede di una lunga tradizione familiare della pizza via dei Tribunali, ha rilanciato la comunicazione di questo cibo da strada nell’era del 2.0 con grande determinazione facendolo diventare un vero e proprio cult nei social network.
Quattro giovani, quattro leader di territorio, due uomini e due donne, due napoletani e due casertani. Proprio perché la Campania ha un serbatoio inesauribile di queste energie ha un presente e un futuro e ci si può guardare con ottimismo.
Malazè dunque è diventato un contenitore di oltre cento eventi dove ciascuno inserisce quello che ritiene giusto: dieci giorni di degustazioni, cene, iniziative, pedalate. Insomma, la fantasia al potere.
Stanotte, tre di questi quattro bricconi sono andati a bere qualcosa a Sud. Ogni tanto è giusto anche rilassarsi L’importante è fare rete: lo spazio è immenso, ce n’è per tutti se si pensa a lavorare e a guardare a quello che fanno gli altri non con angoscia e sospetto, ma con fiducia.
Il successo di uno diventa sempre bottino comune di un territorio nel quale, vivendoci o lavorandoci, siamo azionisti.
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