di Antonio Di Spirito
Già da molti anni, ormai, i produttori di vini italiani sentono l’esigenza di raccontare i propri vini, soprattutto all’estero, facendo riferimento alla lunga tradizione ed alla storia dei rispettivi territori.
Proprio in quest’ottica, durante l’ultima Anteprima del Chianti Classico, è stato presentato un cortometraggio commissionato e prodotto dal Consorzio Vino Chianti Classico dal titolo “La Leggenda del Gallo Nero”, nel quale viene rievocata la ben nota storia del gallo nero, che servì a dirimere un’annosa questione ti territori tra Firenze e Siena e porre fine ad una estenuante e sanguinosa guerra fra le due città.
Ripercorriamo brevemente la storia del Chianti Classico.
Per motivi di opportunità politica, il Granduca di Toscana dettò, attraverso un primo editto, severe regole per la commercializzazione del vino, perché ne fosse salvaguardata la qualità, soprattutto quando questo doveva “navigare” (trasportato via mare), e per prevenire le frodi. Tutti questi controlli erano affidati ad una “congregazione”, molto simile agli odierni Consorzi di Tutela. Nel 1716, con un ulteriore editto, Cosimo III istituì, per la prima volta, un legame ufficiale e indissolubile tra un vino ed il suo territorio di produzione: Chianti, Pomino, Valdarno di Sopra e Carmignano; delimitando, naturalmente, i rispettivi territori.
Nel 1872 Bettino Ricasoli perfezionò e diffuse la composizione ufficiale delle uve per fare il Chianti: almeno il 70% di sangiovese (“da cui trae la dose principale del suo profumo ed una certa vigoria di sensazione”), 15% canaiolo (“l’amabilità che tempera la durezza del primo”), 15% di malvasia (“della quale si potrebbe fare a meno per i vini destinati all’invecchiamento: tende a diluire il prodotto delle due prime uve; ne accresce il sapore e lo rende più leggero e più prontamente adoperabile all’uso della tavola quotidiana”), 15% colorino, trebbiano ed altri vitigni locali; le percentuali sono indicate nella misura massima utilizzabile. Ribadì e diffuse, altresì, la pratica del governo all’uso toscano che, probabilmente, era stata adottata già nel 1400.
Nei primi anni del 1900 la richiesta di Vino Chianti superava l’offerta; fu prodotto “vino all’uso del Chianti” anche al di fuori delle zone delimitate da Cosimo III. Per queste ragioni nel 1924 nacque il “Consorzio per la Difesa del Vino Tipico del Chianti e della sua Marca dì Origine” e fu adottato il Gallo Nero come simbolo.
Nel 1932 fu aggiunto il suffisso “Classico”, proprio per distinguere meglio il Chianti originale da tutti gli altri.
Nel 1984 il Chianti Classico ottiene la DOCG e nel 1996 vengono definitivamente distinte le due denominazioni DOCG: Chianti e Chianti Classico, con differenti zone di produzione e differenti disciplinari. Contestualmente, nel disciplinare del Chianti Classico al sangiovese viene riconosciuta la centralità di vitigno principe del territorio, con la possibilità di produrre vini anche in purezza di vitigno.
Dal 2005 il Gallo Nero diviene il simbolo del Consorzio del Chianti Classico ed è presente su ogni bottiglia. Nel disciplinare, inoltre, si prevede l’utilizzo di sole uve a bacca rossa, tutte quelle permesse alla coltivazione dalla regione Toscana, con una percentuale minima dell’80% di sangiovese.
Dal 2010 è fatto divieto di produrre vino Chianti nella zona del Chianti Classico e dal 2013 è stato introdotto nel disciplinare la produzione di una terza tipologia di vino: la Gran Selezione, vino prodotto da singola vigna o da selezione delle migliori uve di proprietà esclusiva dell’azienda; deve esprimere al massimo grado la sua eccellenza come espressione di terroir e dell’azienda.
La denominazione intera si estende a cavallo fra le province di Siena e Firenze per ben 70.000 ettari, boschi compresi, con tipologie di suoli molto variabili e le altitudini variano dai 200 metri agli 800 metri. Si aggiungano, poi, le possibili combinazioni delle uve a disposizione e la variabile umana, è facile comprendere che, in un contesto così variegato, è facile individuare le differenze organolettiche fra le zone di provenienza. Negli ultimi anni, poi, si è aggiunto un ulteriore fattore, molto importante: l’innalzamento termico; di conseguenza oggi abbiamo, dalle zone più fredde, vini più pronti e morbidi a differenza di 10-15 anni fa, quando erano un po’ più scorbutici. Oppure troviamo vini dal colore più carico, morbidi al gusto e più glicerici da zone più calde.
Ed allora, il Consorzio ha commissionato uno studio di zonazione ad Enogea di Alessandro Masnaghetti. Con questo studio sono state individuate undici Unità Geografiche Aggiuntive in base ad una combinazione di fattori naturali (composizione del suolo, microclima, giacitura dei vigneti, ecc.) e di fattori umani (storia culturale, tradizioni locali, spirito di comunità). Dopo il completamento dell’iter burocratico di approvazione, le UGA saranno applicate inizialmente alla tipologia Gran Selezione e potranno essere indicate in etichetta.
Andamento climatico delle annate e principali caratteristiche organolettiche
L’Annata 2021 è stata molto regolare con piogge primaverili, che hanno fornito la giusta riserva idrica per affrontare un’estate leggermene siccitosa. Sono stati prodotti 267.000 hl.
Vini quasi tutti in buon equilibrio tra acidità e tannini incisivi, ma mai aggressivi; alcuni vini sono già godibili, qualcuno più magro, ma elegante; pochi in fase di rifinitura.
I migliori assaggi fra i Chianti Classico DOCG 2021:
Castello di Monsanto – Castello di Monsanto
Complessità, tannino vellutato ed acidità in perfetta fusione.
Castello di Ama – Ama
Sorso ampio, ricco, fresco, euritmico.
Fèlsina – Berardenga
Ampio, lineare, di buona eleganza.
Poggerino – Poggerino
Floreale, radicioso, fresco, armonico.
Ricasoli – Brolio
Caratterizzato da alta acidità, ma ricco e speziato.
Rocca di Castagnoli – Rocca di Castagnoli
Inteso al naso, molto tannico, ma ricco e speziato.
Rocca delle Macie
Molto fruttato e nitido al naso; sorso ampio ed equilibrato.
San Fabiano Calcinaia – San Fabiano Calcinaia
Profumi decisi e netti, acidità in evidenza, ma equilibrato.
Tolaini – Vallenuova
Profumi e sapori esprimono ricchezza e sovrastano l’acidità.
Istine – Istine
A Radda non c’è più l’acidità di una volta, ma qualcosa è rimasto; in buon equilibrio.
Maurizio Brogioni Winery – H’amorosa
Gentile al naso con violetta e giaggiolo, ed un sorso scorrevole e fresco.
L’Annata 2020 è stata caratterizzata da una primavera abbastanza fresca e da un’estate abbastanza calda e lunga, ma con buone escursioni termiche, che hanno accompagnato le uve ad un completamento ottimale del processo di maturazione. Vini molto floreali e dai profumi intensi. La produzione si è attestata su 267.000 hl.
I migliori assaggi fra i Chianti Classico DOCG 2021
Caparsa – Caparsa
Floreale e fruttato al naso; sorso tannico e scorrevole.
Colle Bereto – Colle Bereto
Profumi di ciliegia e melagrana; acidità vince su tannino; abbastanza morbido.
Colombaio di Cencio – Monticello
Composta di prugne al naso; sorso consistente, fresco, tannico e speziato.
Fattorie Melini – Granaio-
Floreale e balsamico; tannino leggermente in ritardo, ma scorrevole e saporito.
Fietri – Fietri-
Un’idea di caramella al naso; molto acido, saporito e scorrevole.
Podere Capaccia – Podere Capaccia
Profumi di viola e giaggiolo; sorso ampio e fresco, ha tannino vellutato.
Poggerino – Nuovo
Mammola e piacevole nota vegetale al naso; tannino ancora aggressivo, ma saporito e fresco.
Pruneto – Pruneto
Profumi di macchia mediterranea e salmastri; tannico, fresco, poco materico, gioca sull’eleganza.
Villa Cerna & Rosa – Villa Rosa Ribaldoni
Ciliegia, rosa ed erbe aromatiche al naso; sorso saporito, levigato, fresco, amaricante e speziato.
I migliori assaggi fra i Chianti Classico DOCG Gran Selezione 2020
Castello di Querceto – La Corte
Ciliegia, erbe aromatiche e leggera nota ematica; saporito, fresco, ha tannino levigato.
Fontodi – Vigna del Sorbo
Erbe aromatiche al naso; saporito e fresco, ha tannino levigato, chiude speziato.
Carpineto – Carpineto
Generoso di profumi; tannico molto presente, ma fresco, saporito, abbastanza equilibrato.
Famiglia Zingarelli – Tenuta Fizzano
Inizialmente pigro ad aprirsi, poi floreale; sorso saporito, fresco, tannino levigato.
Antinori – Badia a Passignano
Melograno e ciliegia al naso; sorso saporito, vellutato e fresco.
Castello di Fonterutoli – Castello Fonterutoli
Bouquet di erbe aromatiche e ciliegie; sorso saporito, fresco e scorrevole.
L’Annata 2019 è iniziata in modo ideale con inverno e primavera miti; Dopo il regolare germogliamento, le piogge arrivate a fine primavera hanno reintegrato le riserve idriche, con le quali è stato agevole affrontare un’estate calda. Produzione elevata: 306.000 hl.
La regolarità dell’annata ha regalato una maggiore quantità, ma anche un’ottima qualità: ricca di piacevoli note terziarie la Riserva, profumata ed equilibrata la Gran Selezione.
I migliori assaggi fra i Chianti Classico DOCG RISERVA 2019
Castello di Monsanto-Castello di Monsanto
Profumi di ciliegie e carrube; sorso saporito, fresco, asciutto, sapido, minerale: nobile.
Cecchi-Riserva di Famiglia
Carrube e note balsamiche al naso; al palato è saporito, piacevole, fresco, molto persistente.
Il Palagio di Panzano – Il Palagio di Panzano
Ciliegia, tabacco e note affumicate al naso; sorso saporito, asciutto, scorrevole, consistente, speziato ed elegante.
Poggio Torselli – Poggio Torselli
Composta di ciliegia, note vegetali e balsamiche; saporito, fresco, sapido; molto persistente.
Belvedere Campòli – Guicciardini – Belvedere Campòli
Profumi di rosa, ciliegia e melograno; sorso saporito ed asciutto, ha buon tannino, è fresco e lungo.
Bindi Sergardi – Calidonia
Viola, ciclamino e tabacco al naso; sorso asciutto, saporito, fresco, sapido e persistente.
Ca’ di Pesa – Burrone
Naso accattivante con profumi di giaggiolo e ciliegia; il sorso è saporito, acidità nervosa, ma con tannino levigato; chiusura speziata.
Castello La Leccia – Castello La Leccia
Melograno e ciliegia al naso; sorso compatto, saporito, tannico e fresco.
Fattoria di Valiano – Poggio Teo
Floreale intenso di viola e ciclamino; sorso asciutto, fresco e saporito.
Fattoria San Michele a Torri – Tenuta la Gabbiola
Naso dolcissimo con viola e giaggiolo; sorso saporito e fresco, con tannino ancora un po’ polveroso; chiusura speziata.
Geografico – Contessa di Radda
Profumi di ciliegia e rosa canina; fruttato, fresco, scorrevole, equilibrato, elegante.
I Sodi – I Sodi
Floreale e balsamico all’olfattiva; il sorso è asciutto, tannico, fresco e saporito.
299-Le Fonti – Panzano – Le Fonti
Sottobosco e ciclamino a naso; fruttato, saporito, fresco, asciutto e nervoso al palato.
Ormanni – Borro del Diavolo
Floreale e note di tabacco al naso; sorso scorrevole, saporito, fresco e tannico.
Pomona – Pomona
Ventaglio olfattivo complesso e nitido; sorso saporito e tannico, ma sapidità e freschezza conferiscono persistenza.
I migliori assaggi fra i Chianti Classico DOCG Gran Selezione 2019
Castello di Bossi – Castello di Bossi
Composito e nitido al naso; sorso vellutato, fruttato, fresco e strutturato; molto buono.
Castello di Volpaia – Coltassala
Superbo e nitido al naso; tannino vellutato, acidità decisa, saporito, chiusura con spezie fini.
Vallepicciola – Lapina
Profumi di rosa e melograno; impatto tannico deciso, ma freschezza e sapori fruttati riportano il sorso in un perfetto equilibrio.
Castello di Meleto – Vigna Poggiarso
Accattivanti profumi di viole; sorso saporito, tannino vellutato, fresco e speziato; equilibrato.
Castello Vicchiomaggio – Le Bolle
Naso elegante; tannino vellutato, ottima acidità, buoni sapori.
Fattoria di Valiano – San Lazzaro
Ventaglio olfattivo molto equilibrato tra frutta e viole; ingresso fresco e saporito, tannino levigato, speziatura in chiusura.
Fèlsina – Colonia
Leggermente chiuso al naso, appena un po’ floreale; tannino deciso e levigato, ma fresco, e saporito.
Querceto di Castellina – Sei
Floreale e note di “bois de rose”; tannino ed acidità in amalgama; saporito e speziato.
Castello di Albola – Il Solatìo
Colore intenso, profumi di rose; saporito al palato, fresco, piacevole e speziato.
Castello di Ama – Castello di Ama San Lorenzo
Profumi di ciliegia, viola e qualche nota di legno non del tutto assorbito; il tannino è vellutato, sorso piacevole, complesso e speziato.
Conti Capponi – Villa Calcinaia – Vigna La Fornace
Equilibrio tra frutta e fiori al naso; tannino ben levigato, sorso fresco e saporito.
Dievole – Vigna Sessina
Un po’ chiuso e pigro al naso; ha sapori nitidi, il tannino è levigato, ha buona freschezza.
Famiglia Zingarelli – Sergio Zingarelli
Sottobosco e grafite, poi rosa e ciliegia; sorso vellutato, saporito e fresco.
Lamole di Lamole – Vigna Grospoli
Profumi di viola ed erbe aromatiche; è saporito e fresco, tannino deciso, ma levigato, finissima speziatura in chiusura.
Podere Castellinuzza – Paolo Coccia – Vecchie Vigne
Profumi decisi come sono a Lamole: rosa, viola, giaggiolo e ciliegia; tannino ben levigato, è fresco, saporito e speziato.
Tolaini – Vigna Montebello Sette
Profumi di rosa, erbe aromatiche e residui di note “boisé”; sorso materico, saporito e fresco; il tannino è affogato nella materia; chiusura leggermente amaricante.
Discontinua e mutevole l’annata 2018; inverno rigido con qualche nevicata e primavera molto variabile ed umida fino ad estate inoltrata con non pochi problemi per la gestione fitosanitaria dei vigneti. Fortunatamente la situazione atmosferica si è stabilizzata nel mese di settembre, a ridosso della vendemmia. Buona la produzione, anche se non ai massimi livelli: 275.000 hl. Il territorio e l’esposizione fanno la differenza: ci sono vini materici e consistenti, altri più magri, che giocano di più su note eleganti.
I migliori assaggi fra i Chianti Classico DOCG Gran Selezione 2018
Ruffino – Riserva Ducale Oro
Tannino potente e levigato che affoga nella consistente struttura; saporito e fresco.
Terra di Seta – Assai
Floreale e minerale al naso; tannino ben integrato nella fresca struttura; saporito e speziato.
Banfi – Fonte alla Selva
Olfattiva inizialmente difficoltosa, poi floreale, minerale e balsamica; tannino levigato, sorso teso, saporito, freschissimo e speziato.
Castello della Paneretta – Torre a Destra
Accattivante al naso con profumi floreali e qualche bella nota terziaria; sorso saporito, levigato, fresco e speziato.
I Fabbri – I Fabbri
Un bouquet di rose e viole ti riporta all’emiciclico vigneto aziendale; sapori tipici, buon tannino, speziato, freschezza da vendere.
Marchesi Frescobaldi – Rialzi
Viola, rosa e note boisé al naso; è fresco e teso, speziato e saporito.
Rocca di Castagnoli – Stielle
Floreale e minerale al naso; sapori classici, tannino levigato, freschezza a vagonate.
Capannelle – Capannelle
Inizialmente muto, poi si apre su un bouquet di viole; tannino in ritardo, ma saporito; ottima acidità.
Castelli del Grevepesa – Clemente VII
Nitidezza al naso ed al palato; tannino levigato ed ottima freschezza.
Lamole di Lamole – Vigneto di Campolungo
Floreale, nota ematica e balsamica al naso; sorso saporito, speziato ed asciutto.
Querciabella – Querciabella
Floreale e note boisé al naso; sorso teso, speziato, saporito.
Rocca di Montegrossi – Vigneto San Marcellino
La forte mineralità copre le note floreali; tannino levigato, ma saporito; leggermente magro, ma elegante.
Tregole – Vigna degli Asini
Floreale e note nocciolate mescolate ad esalazioni etiliche; sorso saporito, tannico e fresco.
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