di Cosimo Torlo
Ed eccoci a Benvenuto Brunello su a Montalcino, giunta alla 21 edizione, inevitabilmente i segni dell’età si fanno sentire, se a questo aggiungiamo il non facile momento di mercato, il clima non è dei più allegri (ed in più nebbia e pioggia).
Si valuta l’annata 2008. Sono 135 le aziende che hanno portato i campioni in degustazione, 20 anni fa erano 30…!
La prima impressione e che le quattro stelle concesse a suo tempo furono davvero un gradito regalo…quattro stelle immeritate, personalmente posso dire che due stelle sarebbero stato il massimo, ma tant’è.
Una volta, tanto tempo fa il sangiovese di un annata così povera diventava un buon Rosso di Montalcino e tutti erano contenti. I produttori stessi ed in particolare i consumatori…ma così va il mondo.
La griffe ed il mercato fa premio su tutto.
Ma almeno un aspetto positivo l’ho trovato, ed è che in queste “piccole” annate viene fuori la sapienza, la storia ed il vissuto degli ilcinesi autoctoni bravi e sapienti che anche nelle annate cosi difficili e complicate riescono a produrre vini piacevoli ed eleganti e che vivaddio si bevono con grande piacere.
Ecco allora alcuni nomi che vale la pena appuntarsi; La Fortuna, Capanna, Lambardi, Canalicchio di Sotto, Fattoi, Salvioni. Alcune di queste sono piccole aziende, ma non per questo sconosciute, il loro comun denominatore e la tipicità del Brunello che trovate in bottiglia. Ovviamente con caratteristiche e personalità oltre che il prezzo differenti.
Siamo davanti a vini che non hanno strutture decise, anche se solo con un ulteriore riposo in bottiglia si potra’ meglio capire le reali potenzialita’ che questi vini potranno regalarci.
Ora abbiamo Brunelli di buona piacevolezza, profumi intensi e ricchi di molte sensazioni di frutti primaverili, ma anche tabacco per apprezzare successivamente il buon equilibrio tra alcol e tannini, un piacevole equilibrio ed una beva che accomuna tutti i campioni sopra citati.
Altre aziende che meritano una segnalazione positiva sono Tenuta di Sesta, Il Marroneto, Sesti, Poggio Antico, Le Chiuse, Uccelliera, Col d’Orcia con la riserva 2007, Mastrojanni con la riserva 2008.
Dai un'occhiata anche a:
- Fiano del Cilento, dieci etichette indimenticabili
- Viaggio attraverso la storia di Villa Dora: verticale di 10 annate di Vigna del Vulcano Lacryma Christi Vesuvio Bianco
- Fiano di Avellino: le 10 etichette selezionate dalla guida del Mattino Mangia&Bevi 2024
- Casavecchia: degustazione di un vitigno antico a Pontelatone
- La Falanghina del Sannio, dieci etichette selezionate dalla Guida del Mattino 2024
- Coda di Volpe, le dieci etichette da non perdere secondo il Mangia&Bevi 2024
- Verticale del Fiano di Avellino Linea Tradizione Di Meo dal 2022 al 2006
- Etna e Barolo a confronto: eleganza e potenza da Nord a Sud