Ma chi l’avrebbe mai detto che, dopo aver visto con giovani occhi stupefatti il funzionamento dei primi fax e assistito meravigliato alla figata di una telefonata da un cellullare a un altro, sarei precipitato quasi interamente nel web?
Eppure è andata proprio così e ritengo di far parte di una generazione molto fortunata. In fondo la trasmissione delle notizie è stata uguale a se stessa per decine di anni, poi, a partire dalla fine degli anni ’80, si è impressa una accelerata straordinaria di cui siamo stati protagonisti nostro malgrado.
Non ho nessuna nostalgia di quel mondo lontano e sicuro, dove spesso dovevi misurarti solo con meccanismi interni.
Cambiano i mezzi, ma resta la professione che è anzitutto voglia di raccontare con il maggior distacco possibile e nell’autonomia garantita da un editore ben distinto dall’oggetto di cui scrivo.
Così dopo questo blog artigianale, self made, divenuto uno dei primi in Italia nel settore gastronomico grazie alla collaborazione delle migliori penne del settore, adesso avrò un nuovo spazio nel sito del mio giornale dove lavoro dal 1986.
Passerò da qualche migliaia di visite a un sito che ha una media giornaliera di 170mila visitatori e una crescita a due cifre di mese in mese.
Sarà molto interessante la nuova sfida che mi attende che vede impegnati da tempo grandi professionisti come Gigi Padovani sulla Stampa e Luciano Ferraro sul Corriere. Sarà una sfida di contenuti e di linguaggio, in primo luogo e sarà anche uno strumento in più per raccontare il mio Mezzogiorno, depresso e ottimista, ottuso e creativo, cementificato e selvaggio, conservatore e innovativo. Ma sarà anche uno strumento per mettere sotto osservazione le istituzioni e le loro spese folli e irresponsabili degli ultimi anni, di analisi sui conflitti di interesse, di polemica sulle mode e i luoghi comuni.
Avrò la fortuna di scriverlo sulla più grande testata del Mezzogiorno di cui ho l’onore di far parte con orgoglio infinito.
Questo spazio ovviamente resta, non temete, così come lo conoscete e l’avete fatto crescere.
Ma spero che veniate anche di là, almeno una volta al giorno.
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