di Alfonso Sarno
Ogni essere umano vorrebbe avere la percezione di quando la sua esistenza cambia più o meno radicalmente. In meglio od in peggio ma pochi sono i fortunati. Tra questi, senza dubbio, la cantachef Angelica Sepe attualmente presente in due programmi televisivi, in onda entrambi su Rai2: “Detto Fatto”, factual cult del primo pomeriggio televisivo condotto da Bianca Guaccero ed il sabato, alle ore 12.00, “Domani è domenica!”, nuovo format con Samanta Togni alla guida e lei nel ruolo che preferisce ovvero quello dell’artista che è riuscita a conciliare le sue due passioni, la musica e la cucina facendo in modo che nessuna delle due prevalesse sull’altra.
“E’ la verità – racconta – sono andate sempre di pari passo nella mia vita. Fin da quando, bambina insieme con mia sorella Roberta, aiutavo nella grande cucina di Pastena, il quartiere di Salerno dove vivevamo, mamma e nonna nel preparare pranzi e cene. Mi sembrava di essere protagonista di una favola, cantavo mentre pulivo la verdura o il pesce oppure impastavo il dolce. Avvolta dal caldo dei fornelli e dal profumo degli ingredienti utilizzati mi sentivo protetta e, senza saperlo, costruivo il mio futuro”.
Fatto di ore dietro il banco del liceo e del faticoso andirivieni Salerno-Napoli a lezione dal grande Roberto Murolo: “E’ stato il mio maestro: gli devo tutto sia sotto il profilo artistico che umano: le ore con lui scorrevano velocissime e non mi pesava la fatica del viaggio. Grande musicista e raffinato buongustaio; così tra una canzone e l’altre finivamo a parlare su come preparare il ragù perfetto o quanto doveva essere azzeccosa la pasta e fagioli”. Poi tanta gavetta fatta di piano bar e feste di piazza, i primi dischi e la soddisfazione di essere indentificata come una degli ambasciatori della melodia napoletana nel mondo insieme con colleghi del calibro di Aurelio Fierro. Fu proprio lui, colpito dalla valentia con cui a tarda notte, finito lo spettacolo si metteva ai fornelli per sfamare artisti e tecnici a suggerirle l’idea di aprire un ristorante.
“Ne aveva – ricorda – uno nel centro storico di Napoli. Era, diceva, il suo piano b, l’assicurazione contro la precarietà della vita di noi artisti che passiamo, in un batter d’occhio, dalle stelle alle stalle. Ci pensai su ed appena ritornai a Roma, mi misi subito all’opera, sono una “frettella”, e nacque “Napul’è”, il mio ristoteatro”.
Un impegno a cui Angelica Sepe si è dedicata con la solita passione aiutata, in seguito dalle figlie Serena e Valentina dividendosi tra fornelli e palcoscenico con tantissime apparizioni televisive e lunghe tournée. Tutto bene, ma sentiva la mancanza di non sentirsi fino in fondo una cantachef. “Mi dispiaceva che un pubblico più vasto non potesse conoscere le mie due anime strettamente unite, la cantante e la cuoca. Poi la scorsa stagione televisiva mi proposero di partecipare a “La prova del cuoco” condotta da Elisa Isoardi…Tutto è nato da lì” ”. Ovvero cliccatissime dirette sui social nel periodo del lockdown ed, oggi, la partecipazione a due programmi di punta della seconda rete. Confessa: “E’ un momento magico, gratificante per me e per tutti queeli che hanno sempre creduto in me ed ho la fortuna di lavorare con due donne bellissime, solari e grandi professioniste come Bianca Guaccero e Samanta Togni. Mi vogliono un grande bene che io restituiso centuplicato”.
Cosa amano mangiare? “Bianca – svela – ama il salato mentre Samanta mangia di tutto, è una buona forchetta. Grazie al loro affetto sto vivendo un momento veramente indimenticabile. Vorrei che fosse lo stesso per tutto il mondo e che, il prima possibile questo maledetto coronavirus fosse definitivamente sconfitto. La mia felicità sarebbe piena”. Intanto continua a conquistare fans con il sorriso ed i piatti tratti dai ricettari di casa: “Ognuno ha un suo piatto ideale. Ad Arisa ospite a “Detto fatto” ho preparato una frittata di maccheroni napoletana visto che a Sanremo canterà un brano di Gigi D’Alessio; la ricetta della lasagna preparata a Carnevale era di mia sorella Roberta. Affetti, musica, salute e cucina, non chiedo altro alla vita”.
Dai un'occhiata anche a:
- Ciliegiolo di Maremma e d’Italia – secondo atto –
- I vini della Rioja: presente, passato e futuro di una delle denominazioni più importanti al mondo – parte 2
- Viaggio tra le vigne di Isole e Olena, cuore del Chianti Classico
- Il Verzale: il vino di Aulla (MS)
- Pollino DiVino, la Vineria di Rotonda di Carlo Miraglia
- Francesco Franzese, La Fiammante: stagione top per il pomodoro
- Il brindisi per la festa della mamma
- La tentazione di Eva di le Crocine