di Ugo Merchionne
La storia di questo locale parte da lontano, già qualche anno fa, infatti, Angelica Capri si era affacciato sulla scena gastronomica caprese a Via Fuorlovado con una proposta più marcatamente votata alla pasticceria ed alla bakery, con un ampio angolo di vini e bere miscelato che si mantiene tutt’ora sotto l’occhio vigile del patron Alessandro. Con qualche anno di distanza la proposta appare rinnovata, più marcatamente votata alla cucina. Minimal, gustosa e ragionata. Una carta essenziale che si presta ad attrarre un pubblico variegato ed internazionale, ripercorrendo la nuova wave della nuova ristorazione caprese: easy, informale e schietta.
Angelica Capri è un ristorante piccolo, curato e inedito nella cifra gastronomica situato nel centro storico di Capri, in via Fuorlovado, subito dopo gli archi trecenteschi della zona più antica dell'isola, tra mete storiche e marchi sartoriali, è una realtà che racchiude una tradizione familiare di tre generazioni. Passato, presente e futuro: Angelica è il nome della
bisnonna, della madre e della nipote di Alessandro, volto e riferimento del locale, che ha voluto rendere omaggio alle donne della sua vita, tutte innamorate di Capri e della sua storia. Donne che gli hanno insegnato i principi della buona tavola, sempre alla ricerca della migliore qualità per i suoi prodotti e rispettosa della loro stagionalità.
Sotto la guida dello Chef Tommaso di Iorio, con esperienze importanti anche targate Capri Palace, Angelica Capri ha ritrovato tanta linfa vitale. Il ristorante unisce l'arte culinaria all’arte visiva con una mostra di dipinti e ceramiche degli artisti Luca Carrani e Raffaello Rubino ed il ristorante è stato recentemente selezionato dal Gambero Rosso e citato su
diversi quotidiani e riviste nazionali. L’attenta cura dei dettagli e l’indispensabile livello di qualità rappresentano le linee direttrici principali del ristorante lungo le quali si sviluppa l’intera progettualità che beneficia grazie al metodo di lavoro dello chef anche di un ordine e di una precisione nell’impiattamento e nella preparazione dei piatti davvero
esemplare, a dispetto degli spazi davvero esigui.
Il menù è ben congeniato, prezzato adeguatamente e incentrato su poche ma importanti certezze: la freschezza delle materie prime, la semplicità di realizzazione (la cucina a vista è davvero piccolina) e la preparazione quotidiana della pasta fresca, dei dolci e della panificazione. Ogni singola componente accompagna il commensale nel percorso, tanto
che si intenda come tale un’esperienza più marcatamente lounge quanto che si intenda la stessa come una vera e propria
cena.
Il carpaccio di pomodori con dressing di avocado e pere cotte e laccate al vino rosso (delizioso), la pizza di scarole, gli gnocchi, fino alla deliziosa tartare di tonno, senza dimenticare le proposte più luxury della carta (ostriche, caviale, portate con tartufo nero estivo), denotano tutti un unico intento, ovvero quello di rassicurare la clientela con una carta che possa abbracciare le varie istanze, ed intercettare le preferenze di un pubblico internazionale, vario e variegato.
La pasta fresca, completamente, homemade, la fa da padrona. Ho avuto la possibilità di assaggiare uno squisito tagliolino al limone con crudo di gamberi, zeste di limone e burrata, ottimamente eseguito dallo Chef Tommaso Di Iorio.
Pasta giustamente tenace, freschezza, acidità ed equilibrio. Inaspettatamente goduriosa. In totale onestà, non vedo l’ora di provare il resto delle paste fresche. La vera star del menù pensato da Alessandro e Tommaso.
I dolci, anch’essi elaborati in casa sono assolutamente imperdibili. Da provare anche come dopocena a sé stante, accompagnato magari da un delizioso bellini, da un calice di bollicine o dal bere miscelato.
L’Anacaprese, la versione più chiara della tradizionale “torta di mandorle” è per me uno dei grandi protagonisti del menù, così come la deliziosa sequela di biscottini e cioccolatini anch’essi interamente realizzati in casa.
Al di là del valore artistico, della funzionalità del progetto, della location interessante e del successo del progetto in sé, a mio avviso Angelica Capri rappresenta un ottimo case study. A dispetto dei piccoli spazi di realizzazione, il menù di Angelica Capri dagli antipasti ai dolci denota una grande attenzione alla preparazione ed alla predisposizione dei dettagli. Lo Chef Tommaso Di Iorio, forte di una diffusa esperienza è riuscito a predisporre una carta che domina in maniera sapiente che, come unico obiettivo, ha quello di suscitare un sorriso nel commensale. Le paste fresche valgono assolutamente il prezzo del biglietto, piatto che non vedo l’ora di poter riassaggiare con grande piacere nel corso di quest’inedita estate. Una menzione speciale merita il fatto che il ristorante ospita eventi ogni settimana e in questa stagione, forse la prima di consolidamento in quanto alla carta, mira e aspira già ad ambizioni nel piatto da vero e proprio fine dining. Un fine dining da “struscio” che però non sacrifica né la mise en place, né la cura dei dettagli
minuti, né tantomeno rinuncia ad una linea del pane, dei dolci e del cioccolato veramente invidiabile. Una realtà inedita e centrata.
Bravi. Continuate così.
Angelica Capri
Via Fuorlovado 8
80073 – Capri (NA)
Italia
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