di Marina Alaimo
Siamo nel cuore di Andria, nelle Murge, territorio che ha conservato nel tempo una identità legata all’agricoltura ed alla pastorizia molto forte. Appena arrivati Pietro Zito ci conduce nel suo impero, l’orto, distante pochi metri dalla deliziosa locanda. E c’è tanta poesia nella cura e nella disposizione dei protagonisti della stagione autunnale: zucche dai colori e dalle forge più strane, carciofi, finocchi, broccoli, erbe aromatiche e tante varietà di insalatine selvatiche che timidamente Pietro raccoglie per poi farcele assaggiare. Al centro dell’orto ci sono dei bellissimi tavoli grezzi in pietra bianca ed immagino che poter mangiare qui in primavera o in estate deve essere un’esperienza bellissima e fortunata.
La giornata è uggiosa ed i colori stinti dal cielo plumbeo comunque non mortificano la bellezza di questo piccolo spazio dove con grande armonia le varie colture si incontrano con gli oggetti utilizzati nel lavoro quotidiano dei campi e che Pietro ha saputo scegliere e disporre con certo senso dell’estetica.
Entrando nella trattoria ci sorprende notare che di lunedì sia strapiena ed è questo il segnale di un successo concreto costruito nel tempo sulla infallibile fiducia riposta in quest’oste contadino.
L’Antica Trattoria è un luogo che vegetariani e mangiatori di foglie come noi napoletani non devono proprio perdersi, in effetti per venire qui dalla Campania si impiegano un paio d’ore, e ne vale sicuramente il viaggio.
La cura e la poesia che caratterizzano l’orto continua nella trattoria, deliziosa, ricca di piccoli particolari che esaltano la memoria contadina del luogo. Nei piatti l’orto è assoluto protagonista ed è un vero privilegio, ormai rarissimo, poter mangiare verdure ed ortaggi colti pochi minuti prima, i colori brillanti ne testimoniano l’assoluta freschezza.
Il rosso violaceo delle barbabietole cotte sotto sale è straordinariamente vivace, come del resto lo sono il profumo ed il sapore, un semplicissimo pane cotto con le rape e olive dolci qui diventa un’opera d’arte insieme alla crema di carciofi con sponsàli (cipollotti) fritti.
Tra i primi immancabili le orecchiette di grano arso, prodotto poverissimo della campagna murgese che tempo fa proprio Pietro ha rilanciato con successo, condite con cime di rapa e funghi carboncelli.
In bella vista sul tavolo l’olio novello di Pietro dal verde quasi fluorescente e dal profumo avvolgente. Tra i secondi primeggia la carne di agnello cotta alla brace, assoluta protagonista della Murgia, terra di tratturi e transumanza.
Poi ancora dell’ottimo filetto di asino e tagliata di podolica sempre alla brace.
Tra i dolci deliziose le mele cotogne sciroppate, poi una carrellata di goduria tra cassatina, babà e soufflé di cioccolato accompagnati dai rosoli fatti in casa.
Antichi Sapori, Piazza San Isidoro 9, 70031 Montegrosso di Andria (Bari)
Telefono: +39.0883.569529 www.antichisapori.biz
info@antichisapori.biz
Sempre aperto, chiuso il sabato sera e la domenica. Ferie: due settimane tra luglio e agosto, variabili tra Natale e Epifania
Dai un'occhiata anche a:
- Crudo e pasta in Campania: i migliori ristoranti di pesce a Napoli, Salerno e Caserta
- Affacciata sul Lago d’Averno, Masseria Sardo fra storia e leggenda
- Giovanni Sorrentino e Gerani. Una certezza al prezzo giusto
- Monopoli, Masseria Spina e le sue cucine, un gioiello rurale
- Osteria Dei Compari a Morigerati, la cucina cilentana del cuoncio cuoncio
- Dove fare un’esperienza da sogno tra i limoni a Maiori: Golden Dream
- Gran Hotel Vesuvio a Napoli, la cucina di Emanuele Petrosino
- Napoli Classico Ristorante Contemporaneo, classico di nome e di fatto