di Enrico Malgi
Una vera e propria full immersion di una dozzina di pregiati vini ha accompagnato il pranzo estivo insieme con alcuni cari amici a casa Pignataro a Vallo della Lucania.
Non è possibile stilare una classifica dei migliori assaggi, perché tutte le bottiglie si sono rivelate davvero ottime, ma certamente qualche etichetta è piaciuta più delle altre. Personalmente mi ha particolarmente affascinato l’Ambruco Pallagrello Nero Terre del Volturno Igt 2003 di Terre del Principe.
L’affiatata coppia Manuela Piancastelli e Peppe Mancini, proprietari dell’azienda casertana, si è dedicata con successo alla produzione di solo vini territoriali Pallagrello bianco e nero e Casavecchia.
La 2003 è una annata importante, la prima della nuova azienda fondata da Manuela e Peppe dopo l’addio alla precedente azienda che avevano contirbuito a fondare esaltando proprio i vitigni tipici dell’area dell’alto casertano. Una Magnum conservata per anni nella cantina di casa Pignataro e tirata fuori per l’occasione come attore protagonista insieme a tanti altri solisti.
Una annata calda, la prima vera annata calda che somiglia molto a quella che stiamo vivendo, ma con meno temporali estivi e in alcune zone della Calabria e della Sicilia l’uva ebbe difficoltà ad invaiare. In compenso nelle zone di collina, dove comunque c’è escursione termina, la 2003 sta regalando, a distanza di tutti questi anni, una bellissima batteria di vini, rossi e bianchi.
Le uve che ce l’hanno fatto sono arrivate sane e ben maturate nelle cntine e questo Ambruco, tra l’altro usato per il matrimonio di Manuela e Peppe, ne è testimonianza. Come del resto il Casavecchia Centomoggia che ebbe subito i Tre Bicchieri del Gambero Rosso.
L’Ambruco Pallagrello 2003, realizzato dal professore Luigi Moio con cui era iniziata l’avventura, è maturato un anno in barrique e poi è stato elevato in vetro per due anni. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo attuale in enoteca di 24,00 euro.
Il colore che traspare nel bicchiere è connotato da un rosso granato ancora giovane, vivido e lucente. Al naso, ampio, complesso e pulito, profumi di frutta fresca come la ciliegia, la prugna, la mora, il ribes e i mirtilli. Non mancano note floreali e speziate, in una fusione perfetta di legno e frutto a cui il tempo trascorso ha dato sicuramente una mano. Ovviamente all’appello non mancano gradevoli note terziarie. Sottofondo leggermente fumè.
E’ in bocca, tuttavia, che il vino fa la differenza, perché il sorso si dimostra ancora giovane e pimpante e connotato da una sontuosa ed inesauribile carica di freschezza. Timbro gustativo maturo, elegante, pulito, tonico, equilibrato, balsamico e bene strutturato. Vivacità, morbidezza, mineralità, sapidità, avvolgenza, compattezza, profondità, dinamicità e bevibilità sono le altre prerogative di questo grande vino rosso.
Tannini ancora presenti, ma sicuramente addolciti dal tempo. Frutto croccante e saporito, che trova il giusto bilanciamento insieme col legno, la carica tannica e la comprovata acidità per confermare così, dopo diciassette anni dalla vendemmia, la vocazione di questo vino a durare inalterato nel tempo ancora per qualche anno, anche perché all’orizzonte non si notano cedimenti o sintomi ossidativi.
E questo anche a scapito di un’annata particolarmente calda come quella del 2003. Insomma si tratta di un vino ancora in piena forma e pieno di personalità, un vero campione quindi. Chiusura persistente, intensa, ammaliante e godibile. Il vino ha fatto la sua bella figura su un agnello di Carmasciano. Alé.
Sede a Castel Campagnano (Ce) – Piazza Municipio, 4
info@terredelprincipe.com – www.terredelprincipe.com
Tel. 0823 867126
Enologo: Luca Scapola
Ettari vitati: 9 – Bottiglie prodotte: 25.000
Vitigni: Pallagrello nero e bianco e Casavecchia.
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