TERRE DEL PRINCIPE
Uva: pallagrello nero
Fascia di prezzo: da 10 a 15 euro
Fermentazione e maturazione: acciaio e legno
Un vino che si beve. Così terminavo la scheda di oltre sette anni fa e che riporto sopra.
Bello ritornare sui vini dopo un po’ di anni e ritrovare i post come archivio che ti rinfrescano la memoria e che ti consentono di confrontarti con te stesso alla luce di quello che hai studiato e bevuto nel frattempo.
In questo caso l’impressione resta tal quale: un vino ruspante, con i tannini ancora ben presenti e operanti sul palato, il corpo del vino, decisamente notevole, trova un bilanciamento nella freschezza inesauribile che sgorga dal bicchiere, rinfresca la bocca e, appunto, fa terminare facilmente la bottiglia con passione e faciltà.
Un rosso, gioca ricordarlo, che troviamo nel pieno della sua maturità, senza cenni ossidativi, piacevole, abbinabile, ricco di forza interiore. Un momento di confronto per capire in quale direzione deve andare questo bel vitigno che ha da poco superato una decina di vendemmie consapevoli.
Intanto lo potete godere alla grande, con il legno, barrique nuove, molto ben fuso con il frutto matura e croccante.
Scheda del 6 giugno 2007. Come gusto personale, ho sempre apprezzato di più il pallagrello nero del casavecchia tra i vitigni della nouvelle vague casertana. Il motivo è presto detto, sta nella sua maggiore ruspantezza, una sorta di strutturale difficoltà ad omologarsi ai parametri più morbidosi, ed è per questo che si beve con grande piacere. La nuova versione dell’Ambruco rivela anzitutto una sorprendente continuità con gli altri due millesimi che lo hanno preceduto, soprattutto a livelo olfattivo diventa davvero difficile distinguerli se non forse per una punta di fruttato più intensa nel 2003, mentre in bocca è davvero una meraviglia: l’ingresso infatti è abbastanza morbido, di buon impatto, avverti sicuramente ancora la frutta ma poi la freschezza e la mineralità prendono il sopravvento con decisione e sospinti da alcol e struttura. Un Moio-style verrebbe da dire, proprio per questa fragranza e questa sostanziale piacevolezza del Pallagrello sotto cui si rivela un carattere forte e marcato, tipico dei vini nati nelle zone vulcaniche.
Questa edizione conferma la grande serietà con cui questa giovane azienda sta lavorando sui diversi fronti che ha scelto di aprire, i due bianchi e i quattro rossi che impongono la scelta al mercato degli appassionati senza subire le tendenze del momento, secondo un rigore filologico assoluto e molto coerente con quello che si coltiva in vigna. Un vino per certi versi autoreferente, completo e complesso, da accompagnare a qualche tocchetto di conciato romano per sostenere ancora la beva. Una bottiglia che si finisce.
Sede a Castel Campagnano, contrada Mascioni. Tel 0823.867126 081 8541125. www.terredelprincipe.com. Enologo: Luigi Moio. Ettari: 3 di proprietà e 7 in affitto. Bottiglie prodotte: 30.000. Vitigni: pallagrello bianco, pallagrello nero e casavecchia
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