COLLI DELLA MURGIA
Uve: aglianico e cabernet sauvignon
Fascia di prezzo: da 10 a 15 euro
Fermentazione e maturazione: acciaio e legno
VISTA 5/5 – NASO 25/30 – PALATO 26/30 – NON OMOLOGAZIONE 29/35
Torno sempre molto volentieri a disquisire dell’”altra Puglia”, come la definisce un mio amico produttore, vale a dire quel territorio collinare della Murgia barese al confine con la Basilicata che si differenzia orograficamente dal contesto regionale. E mi fa piacere soffermarmi a parlare soprattutto della splendida città di Gravina, che geometricamente rappresenta il vertice occidentale di un ipotetico triangolo, una via di mezzo tra l’equilatero e l’isoscele, che va a toccare ad est la città di Altamura, per chiudere poi a sud con la “sassosa” Matera. Lo spunto me lo fornisce l’azienda vitivinicola Colli della Murgia di Franco Ventricelli attiva dal 1986 e che sperimenta da anni una coltura biologica. Qui nel 2005 è stata inaugurata la nuova struttura enologica situata nel Parco Nazionale dell’Alta Murgia ed il bosco Difesa Grande, dotata di tutti i moderni strumenti tecnologici. La filosofia aziendale sottolinea che “…un vino di qualità merita una casa con tutti i confort. Le pietre locali con cui è stata costruita la Cantina, cioè tufo e mazzaro, rendono gli ambienti costantemente freschi e con bassa umidità, condizioni ottimali per la conservazione e l’affinamento dei vini…”. Come non essere d’accordo con questa tesi?
La produzione vinicola è ampia e variegata, con un giusto mix di vitigni locali e internazionali, sapientemente modulati tra di loro. Per la mia degustazione ho scelto il rosso Ambasciatore dei Colli 2006 emblematico Nomen omen, perché questa bottiglia è portatrice d’innegabile qualità ed è, quindi, massimamente rappresentativa anche oltre i confini regionali. Essa è frutto di un azzeccato blend di Aglianico e Cabernet Sauvignon allevati su terreno calcareo-argilloso ad un’altezza di 450 metri s.l.m., con i giusti sbalzi termici e una buona ventilazione. Le due uve vengono raccolte manualmente tra fine settembre ed inizio ottobre e subito avviate alla fermentazione in contenitori di acciaio per circa 15 giorni. Dopo la malolattica, il vino sosta tre anni in tonneaux di rovere e completa l’affinamento in bottiglia per ulteriori due anni prima di essere messo in commercio. La gradazione alcolica arriva fino a 14 gradi C.
L’effetto cromatico è impressionante: un vestito nero scuro come una notte buia in cui si è spento l’interruttore, senza luci, senza luna, né stelle. Poi, giacché sulla controetichetta si dichiara che il vino non è stato filtrato, pongo il bicchiere in controluce in cerca di particelle in sospensione, ma con mia sorpresa non riesco a scorgerle. Ritento su un fondo chiaro, come suggerisce la classica didattica organolettica, ma l’esperimento risulta analogo al precedente: niente! Tuffo allora il naso nel vetro e subito sono assalito da un caleidoscopio d’inebrianti profumi che invadono non solo i recettori della protuberanza facciale, ma salgono su fino alla testa: marcati sentori speziati di pepe nero, chiodi di garofano e vaniglia, stemperati da odori di erbe aromatiche come il rosmarino e il timo. Ecco emergere poi fruttate note di rosso del sottobosco come il ribes, il lampone e il mirtillo, insieme con quelle di ciliegia, confettura di prugna e floreali appariscenze di viola. Non mancano poi trasparenze olfattive balsamiche. In bocca lo sviluppo gustativo è succoso, fruttato, floreale, coinvolgente ed esprime piacevoli sensazioni complesse e articolate. Il tannino è abbastanza levigato, ma ancora in fase di evoluzione, segno che il vino ha davanti a sé ancora molti anni di vita. E poi è corposo, tonico, con giusti equilibri sottili che si dispiegano per tutta la cavità orale. Il finale è asciutto, lungo e convincente. Davvero un ottimo vino che ho voluto testare sul pranzo pasquale preparato da mia moglie. In modo particolare su una squisita lasagna al forno e su un delizioso capretto di complemento. Sicuramente questo vino non ha sfigurato affatto, anzi direi che si è rivelato un ideale accompagnatore. Prosit!
Enrico Malgi
Sede a Gravina in Puglia (BA) – Contrada Zingariello – Tel. e Fax 080 3261271 – info@collidellamurgia.it – www.collidellamurgia.it – Enologo: Anna Cicirelli – Ettari vitati: 15 – Bottiglie: 125.000 – Vitigni: Primitivo, Aglianico, Cabernet Sauvignon, Fiano, Greco e Chardonnay.
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