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Chiuso il mercoledì
Il duomo di Amalfi
Gemma c’è. Dal 1872. Ed è sempre una certezza nel panorama ristorativo della Divina. E per fortuna è una famiglia della zona ad aver scommesso e riportato in auge un locale importante della storia gastronomica amalfitana. La famosa zuppa di pesce e la classica genovese – un tempo destinati ai clienti affezionati come ai turisti intenzionati a rifocillarci prima di visitare il Duomo o il centro storico con le sue caratteristiche botteghe – sono di nuovo in grande spolvero grazie alle mani sapienti dello chef, Salvatore Milano. I Sammarco, infatti, hanno deciso di rilevare lo storico ristorante che affaccia sul corso di Amalfi, affiancandolo alla tradizionale attività di vignaioli che portano avanti da generazioni e gli dedicano grande attenzione.
La gestione è stata affidata ad Alfonso Minutolo, giovane volenteroso quanto competente, sommelier e responsabile di sala, che manda avanti il locale con passione e dedizione. Gli sforzi cominciano all’alba, con la ricerca della materia prima che è sempre di grande qualità e di cui ci si approvvigiona innanzitutto dai pescatori locali che qui fanno tappa fissa e finiscono solo a tarda sera, quando l’immancabile passeggiata tra i vicoli del centro o sul lungomare serve a fare un bilancio della giornata.
A tavola finiscono solo prodotti che fanno parlare il territorio e ne esprimono la doppia inimitabile anima, eternamente divisa tra mare e montagna, dagli sfusati alla colatura, dalle alici ai formaggi dei Lattari, accompagnati dalle etichette campane e non solo che arricchiscono la ben fornita cantina. Grande cura è riservata alla cucina, il cui timone è mirabilmente amministrato da Salvatore. Come tutti gli chef della zona vanta numerose e qualificanti esperienze all’estero, ma è qui che ha trovato la sua meritata collocazione.
Una famiglia impegnata da sempre nel settore alberghiero, il nostro è stato da sempre convinto della sua vocazione e ha fatto della gastronomia il suo ambizioso progetto di vita anche grazie anche alla lungimiranza dei patron, Francesco, Mariagrazia e Raffaele, disposti a sostenere un’idea importante quanto impegnativa, legata da un lato al recupero della memoria di ciò che è stata questa trattoria per gli amalfitani e, nello stesso tempo, di apertura intelligente ma mai eccessiva all’innovazione. Nessuna concessione a stravaganze ed abbinamenti troppo particolari, Da Gemma la tavola è legata alla tradizione ma con una volontà di ricerca purché non si annienti la vera anima del luogo.
Con il risultato di far gustare, oltre ai must che hanno più volte attratto sul terrazzino sempre fiorito e curato nei minimi particolari nomi illustri del jet set internazionale, anche soluzioni più moderne: insieme agli speciali preparati in base al pescato del giorno, è la festa del pesce crudo o marinato con spezie ricercate e condimenti discreti, della parmigiana rivisitata con il pesce bandiera, dell’insalata caprese proposta nella versione classica e in quella a sandwich. Gran finale assicurato dai dolci, tra cui accanto alle tradizionali melanzane al cioccolato ci pensa la piccola pasticceria ad addolcire la fine del pasto.
Maristella Di Martino
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