di Annatina Franzese
Era il 2018, quando la famiglia Altamura, forte della sua esperienza e del suo attaccamento alla terra e alla tradizione, decide di radunare intorno a sé le migliori aziende della Piana del Sele, per dar vita ad Altamura OP, organizzazione produttori. I fratelli Altamura, Alfonso, Fabio e Giuseppe, rappresentano in famiglia la quarta generazione di produttori. Il loro bisnonno, agli inizi dell’attività, coltivava grandi quantità di grano e pomodori. Poi, verso la fine degli anni ’70, la produzione si è spostata sui prodotti ortofrutticoli, dalle insalate alle fragole, su scala nazionale, fino ad arrivare negli anni ’90, a muovere i primi passi nell’export internazionale con le prime prove di coltivazione di baby leaves (partendo dalla rucola) e il passaggio alla IV gamma.
Nella Piana del Sele, sulle colline fertili, a metà strada tra la Costiera Amalfitana e quella Cilentana, in un luogo che gli stessi Altamura amano definire “magico” per le condizioni pedoclimatiche esistenti, Altamura OP conta oggi all’incirca 20 aziende (numero in continua variazione) e sviluppa le sue colture su una superficie di circa 350 ettari, di cui quasi il 30% destinati alla produzione in regime biologico, grazie alla conversione di una parte dell’azienda.
Non solo 50 varietà di baby-leaf, ma anche referenze di “nicchia”, per rispondere alle esigenze più disparate del mercato, prodotte e lavorate con il metodo della difesa integrata che salvaguarda l’uomo e l’ambiente.
Un pittogramma nato dall’iniziale del nome Altamura é il logo che contraddistingue l’organizzazione produttori, che gioca con le curve di una foglia stilizzata e integra al suo interno anche il riferimento ad una figura umana, simbolo della centralità della persona nelle dinamiche aziendali e delle diverse anime dell’organizzazione.
Coltivazione sotto serra per garantire l’omogeneità della produzione tutto l’anno, quasi 250 dipendenti impiegati tra i campi e uno stabilimento di circa 5000 metri quadrati e 80 tonnellate di materia prima lavorata al giorno, sono i numeri del capitale umano e materiale impiegato nelle diverse attività dell’organizzazione, che pur utilizzando le tecnologie più avanzate e i sistemi produttivi di ultima generazione per lavorare e conservare la materia prima, oggi distribuita in ben 28 paesi del mondo, conserva grazie all’operato dei fratelli Altamura, ancora un animo legato alla tradizione contadina. Nonostante le incertezze dipese dall’emergenza sanitaria nell’ultimo biennio, la sicurezza e la sostenibilità sono rimasti i principi cardine ispiratori dell’attività aziendale, tanto da condurre nel 2021, ad un importante investimento nel fotovoltaico e in innovativi impianti di irrigazione, per ridurre l’impatto. Nella fase di raccolta, tutte le macchine a motore termico sono state eliminate e sostituite con l’elettrico. Nonostante l’azienda sia in grado di produrre autonomamente l’energia che serve nelle ore di luce, il grande obiettivo, che conduce nel 2022 a fare il primo test con due batterie da 25 KW, è quello di produrre il 100% dell’energia di cui l’OP necessita, coprendo anche le ore notturne.
Precursori come sempre gli imprenditori di Altamura OP, sperimentatori avanguardisti nel DNA.
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