Azienda Agricola Recchia Leonarda
Uva: primitivo
Fascia di prezzo: 25,00 euro in enoteca
Fermentazione e maturazione: acciaio e legno
Vista 5/5 – Naso 26/30 – Palato 26/30 – Non omologazione 30/35
Piccole e grandi storie di un territorio unico e tanto ricco di sfaccettature; di luoghi privilegiati che parlano di mare, di pianure, di colline e di vento; di gente gentile, cordiale ed ospitale, che ha sempre amato la propria terra e a cui resta attaccata per sempre; e di prodotti agricoli ed enogastronomici di alta qualità.
Ecco questa in sintesi è la Puglia! Il visitatore che viene qui se ne innamora subito, ne resta affascinato e non vorrebbe più staccarsi da essa! E come potrebbe!
Le piccole o grandi storie riguardano tutte le città della Puglia, come Altamura in provincia di Bari per esempio che è posizionata a 480 metri s.l.m. nel Parco Nazionale dell’Alta Murgia sul confine con la Basilicata ed è stata rifondata e ripopolata nel XII secolo da Federico II di Svevia. E’ famosa come la città dell’”Uomo di Altamura”, perché qui furono scoperti i resti di uno scheletro umano risalenti al paleolitico e/o per le trentamila orme di dinosauro rinvenute nel 1999 e ancora per le Mura Megalitiche. Famoso è anche il croccante pane locale, che dal 2005 si fregia della Dop.
E come siamo messi con la produzione di vino? Ottimamente direi visto quello che produce la piccola e giovane Azienda Agricola Recchia Leonarda con un’unica etichetta: Almurà, toponimo preso a prestito dal vecchio nome della città.
La vigna aziendale, infatti, è collocata ad Acquaviva delle Fonti confinante proprio con Gioia del Colle. Il millesimo 2011 (soltanto il secondo in ordine cronologico fino adesso), denominato Puglia Igp Primitivo, è stato oggetto della mia degustazione.
Dopo la vendemmia, i grappoli d’uva sono diraspati e macerati per due-tre settimane in tini di acciaio inox. Dopo la svinatura, il mosto riposa per allontanare le fecce più grossolane. Solo dopo il vino viene trasferito nelle barriques di rovere francese a maturare per dodici mesi. Poi passa in boccia per affinarsi altri sei mesi, senza essere filtrato né chiarificato. La gradazione alcolica arriva a toccare i 16° C.
Il colore è rubino con riflessi purpurei. Al naso profumi di piccoli frutti del sottobosco, articolate note tostate e speziate e a un leggerao fumé. In bocca il vino evidenzia subito una percepibile sensazione calda, per via dell’elevata alcolicità. Per fortuna, questa viene smorzata dalla contrapposta acidità che dona freschezza e dai tannini.
Al palato anche toni vegetali, floreali e fruttati, a cui seguono note cioccolatose e tabaccose. Finale lungo, pervasivo e vagamente ammandorlato. Vino da invecchiamento, da abbinare a piatti sostanziosi della terragna cucina pugliese. Prosit!
Questa scheda è di Enrico Malgi
Sede ad Altamura (Ba) – Via Vecchia Buoncammino, 78
Cellulare 345 1071362
info@aziendaagricolarecchia.com
Enologo: Pasquale Carparelli
Ettari vitati: 2
Bottiglie prodotte: 3.500
Vitigno: primitivo