dall’inviata Marina Alaimo
Siamo nella Murgia Carsica, a metà tra la costa adriatica e quella jonica, nel territorio della doc Gioia del Colle in provincia di Bari. La storia di Gioia del Colle è antichissima e si divide in due fasi storiche distinte: quella della città peucezia delimitata da triplice giro di Mura megalitiche, e la città medievale, marcata al centro dalla imponente mole quadrilatera del Castello federiciano. L’ampio perimetro della città peucezia è inserito in un contesto ambientale di estrema bellezza, parco archeologico di Monte Sannace, un autentico scorcio della Puglia mediterranea ricco di querce, carrubi, roverelle, lecci e castagni secolari. Le case sono bianche a schiera, coperte da chiancarelle grigie, un miracolo di convivenza tra la pietra e l’uomo.
Gioia è famosa per l’industria casearia caratterizzata da burrate, mozzarelle, caciocavalli e pecorini, ma soprattutto per la produzione di ottimi vini.
Recentemente si è accesa una notevole attenzione verso il primitivo di Gioia del Colle che sta raccogliendo grandi consensi a livello internazionale. In questa zona il primitivo ha carattere più leggiadro rispetto a quello di altri territori della Puglia, con corpo agile, tannini discreti e buona freschezza dovuta all’altitudine raggiunta dalle colline della Murgia Carsica.
Ad Acquaviva delle Fonti, la zona maggiormente vocata di questa doc, famosa anche per la deliziosa cipolla divenuta presidio Slow Food, si estendono i vigneti di Nicola Chiaromonte. Personaggio estremamente interessante, testardo e generoso, ha stabilito di produrre il vino da solo, rinunciando alla consulenza di un enologo, perché deciso a farlo secondo idee e principi ben radicati nel proprio io. La sua caparbietà ha avuto totalmente ragione, tanto che il suo primitivo è sicuramente una delle migliori espressioni. Oltre ad amare profondamente i vigneti di famiglia, è un grande appassionato di cavalli che negli anni addietro ha allevato e domato con successo. Poi ha deciso di dedicarsi totalmente alla produzione vitivinicola abbandonando la passione per i cavalli. L’azienda è una delle più antiche nel territorio, nasce nel 1826 e per lungo tempo ha venduto vino sfuso, come la maggior parte delle cantine.
Nel 1998 è subentrato Nicola con l’dea di fare un gran vino e di etichettarlo. Gli ettari dai quali provengono le uve sono 30, dei quali 8 di proprietà, gli altri sono in fitto. I vigneti sono ad un’altitudine di 300 -320 metri s.l.m., il terreno è prevalentemente calcareo con forte presenza di fossili marini, la densità di impianto è di 8000 piante per ettaro e la resa è di 60 – -70 ql.
Arriviamo in azienda ad ora di pranzo in una giornata particolarmente assolata ed afosa e Nicola ci accoglie con tavola imbandita, brace accesa e le pietanze tipiche della sua terra. Vuole che il suo vino venga degustato a tavola, accompagnato dal buon cibo e da una giusta convivialità. Cominciamo con Muro Sant’angelo Gioia del Colle 2008, da vigneto di circa quarant’anni posto in Contrada Difesa e Marchesana; le bottiglie prodotte sono 10.000 ed il prezzo franco cantina è di 9,80 €. E’ di colore rosso rubino carico con una certa trasparenza, esprime una buona intensità di profumi, è ampio con sentori fruttati in prevalenza, visciole e ciliege, è balsamico, ha sottili note di viola e toni delicatamente speziati di cioccolato. In bocca il sorso è agile, con tannini austeri e molto piacevoli, è caldo, ma ben bilanciato dalla freschezza. Muro Sant’Angelo Contrada Barbatto Gioia del Colle 2007 (bt. 5000, 13,50€): da vigna di circa 60 anni, la vendemmia è differenziata, si comincia l’ultima quindicina di agosto per finire a metà settembre con le piante ad alberello.
Rosso rubino carico, è un vino che ha materia, ma si fa bere con facilità, anzi è difficile fermarsi. Il naso è avvolgente con profumi di terra bagnata, poi frutti scuri, ma croccanti, more e ciliegie, ben fruibile la violetta e delicati i toni speziati di ciccolato e cannella .In bocca ha buon corpo, esprime un certo dinamismo tra la burrosità glicerica, la pungenza dei tannini e la spinta freschezza. Chiaromonte Gioia del Colle Riserva 2005 ( 13.000 bt. 49€), sicuramente il vino di punta dell’azienda, espresso in maniera pregevole in questo millesimo. Le bottiglie prodotte sono 13.000 ed il costo è di 49€. Rosso rubino intenso, ha grande carattere sia al naso che in bocca che esprime lentamente nel bicchiere. Ha naso ampio ed elegante con profumi di scorza di arancia, poi di amarene e more, ben marcati i toni di macchia mediterranea, è balsamico e cioccolatoso. In bocca ha buona complessità di sapori pur risultando agile, i tannini fitti e compatti e la buona trama acida sostengono con armonia l’importante presenza di alcol.
Il millesimo 2006 è più ricco di materia, grande complessità sia olfattiva che gustativa, necessita di affinare ancora per un po’ in bottiglia. La riserva proviene da vigneti di 80 anni allevati ad alberello e rappresentano in questo areale di produzione un importante patrimonio ampelografico.
I vini di Nicola non hanno incantato solo noi, ma anche la comunità ebraica di Parigi che ogni hanno manda personale specializzato a vendemmiare e vinificare personalmente nelle Tenute Chiaramonte ed il vino ottenuto è destinato alla funzioni religiose, ma anche al piacere personale.
Tenute Chiaromonte ha sede Vico Muro Sant’Angelo 6, Acquaviva delle Fonti (BA). Tel.080 3050432 info@vinichiaromonte.com
www.vinichiaromonte.com
Dai un'occhiata anche a:
- Viticultura e sostenibilità in Sicilia
- Masseria Li Reni: la nuova cantina e il grande Fiano di Bruno Vespa
- Fattoria Il Capitano a Pontassieve, un’azienda coltivata con passione
- Cantina Alabastra a Cesinali di Lucia Pintore e Angelo Valentino
- Cantina Giacomo Borgogno & Figli, la rivoluzionaria tradizione in Barolo
- Tutto il fascino di Fontanafredda: dalla storia all’ospitalità e il Barolo di Serralunga
- Cantina Amarano a Montemarano in Irpinia
- Cantina San Giovanni a Doglie a Montemarano