di Marina Alaimo
L’azienda di Franco Cannito è la prima ed unica a produrre vino nel comune di Grumo Apulla, nel Parco Nazionale dell’Alta Murgia, dove tutti gli agricoltori sono impegnati principalmente nell’olivicoltura e qualche spazio è dedicato alla produzione di frutta. Anche la famiglia Cannito ha iniziato il proprio percorso con la coltura dell’olivo e la produzione di olio extravergine: nel territorio della Murgia, come in tutta la Puglia del resto, gli oliveti assumono dimensioni sbalorditive, a vista d’occhio si perdono nell’orizzonte fino a disegnare due linee parallele, una azzurra, quella del cielo, l’altra verde, gli olivi. E’ infatti questa terra di grandi imprenditori agricoli, che oltre ad essere specializzati nella coltivazione di frutta ed ortaggi locali, ha saputo adeguarsi al mercato sempre son successo: nel periodo della rivoluzione industriale del nord Europa, la Puglia scelse di diventare un immenso oliveto per fornire l’olio lubrificante necessario alle numerose industrie in continuo sviluppo.
Quest’attività assunse dimensioni tali che a Gallipoli fu istituita la borsa dell’olio, con i consolati dei più importanti paesi del mondo e, quando veniva battuto il prezzo dell’olio, lungo la costa erano in attesa le flotte cisterna pronte a caricare le botti colme del prezioso lubrificante. Nella prima metà dell’ottocento la terra degli olivi precipitò velocemente in una terribile crisi economica, perché l’olio d’oliva fu sostituito prima da oli di semi, poi minerali, perché più economici. Allora i produttori pugliesi escogitarono tecniche colturali avanzate per favorire la conversione di olio per usi industriali ad olio alimentare, ribaltando nuovamente il mercato a proprio favore. Ovviamente tutto ciò nel corso della storia ha vissuto notevoli e repentini cambiamenti, come l’assurdità dell’estremismo fascista che decise di produrre qui il grano necessario al paese, sradicando quanto l’uomo aveva costruito in millenni di storia ed ancora oggi la produzione della spiga dorata è molto diffusa. La capacità imprenditoriale degli agricoltori pugliesi rimane comunque proverbiale, e tutt’oggi è in continuo fermento. Ritornando alla cantina Cannito, vanta 70 anni di agricoltura, oggi totalmente a regime biologico, produce olio extravergine di oliva, sottoli, confetture , pesche sciroppate e da qualche anno anche vino con la consulenza dell’enologo Pasquale Pastore.
Gli ettari di proprietà sono 40,quelli vitati sono appena 4 e le bottiglie prodotte all’anno sono 40.000, scegliendo il regime biologico e bocciando totalmente l’uso di anidride solforosa.
I risultati promettono bene grazie anche ad una certa altitudine raggiunta dalle colline che va dai 300 ai 700 metri s.l.m. Molto piacevole il Plinio Gioia del Colle rosato 2009, da uve primitivo in purezza, ha un bel colore di cipolla ramata, ha profumi delicati di albicocca, pesca gialla, fieno dorato e fiori di acacia; in bocca ha mantenuto una splendida freschezza che invoglia a sorseggiarlo più volte.
Abbiamo trovato particolarmente interessante il Primitivo Gioia del Colle Drùmon 2007, semplice e schietto, dal rosso rubino intenso, con naso fragrante di ciliegia nera e more, leggeri i toni speziati di cioccolato e chiodi di garofano e timida la rosa canina.
In bocca l’ingresso è fluido e setoso, i tannini sono compatti e discreti, esprime una buona freschezza che bilancia con equilibrio l’alcolicità. Il Mezzaluna Gioia del Colle Passito 2007 rappresenta una buona espressione nel suo genere, l’uva viene lasciata appassire sulla pianta tagliando il tralcio, esprime un naso intenso e suadente di fichi neri, marmellata di ciliegie, poi rosa appassita e cacao amaro. Il sorso è ricco, caratterizzato da una piacevole dinamicità battuta tra le note fresche, i tannini delicati e la dolcezza discreta, la persistenza è lunga e conferma uno dopo l’altro i sentori percepiti all’olfatto.
Az. Agr. Cannito Francesco, c.da Parco Bizzarro, Grumo Apulia (BA). Tel. 808 623529
www.agricolacannito.it info@agricolacannito.it
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