Alla scoperta del Paniere Flegreo con la 3 B

Pubblicato in: Eventi da raccontare
La 3 B del Liceo Scientifico Ettore Majorana

di Gemma Russo
Foto di Raffaela Testa, Maurizio Erto, Gemma Russo

La 3 B del Liceo Scientifico Ettore Majorana di Pozzuoli ha adottato il progetto del Paniere Flegreo. Con la Condotta Slow Food Campi Flegrei i ragazzi hanno iniziato un viaggio sul territorio flegreo per scoprire prodotti e realtà produttive che, il secondo e quarto sabato di ogni mese, dalle 11 alle 13, presso Il Giardino dell’Orco offrono al consumatore la possibilità d’acquistare un paniere di consumo che, piano piano, cerca di caratterizzarsi fortemente per la terra d’origine. MAI un mercato, ma un vero e proprio laboratorio di territorio che non mira ad essere semplicemente comunitario, ma vero, diffuso e schietto. È il quarto pezzo che producono per i lettori di questo sito di territori e produzioni; la quarta volta che si cimentano a scrivere della loro terra con penna entusiasta, guardandola da un altro punto di vista. Sono stati ospiti della famiglia Scamardella a Bacoli. Nicola e Maria, aiutati da Chiara, hanno una piccola torrefazione, fondata da papà Pasquale. Siamo nei Campi Flegrei, nei pressi della Casina Vanvitelliana, suggestivo casino di caccia ubicato su un’isoletta del lago Fusaro. Tutto è fatto ancora artigianalmente: a fuoco lento avviene la tostatura con legno di quercia; un occhio umano esperto controlla che questa abbia raggiunto l’ottimo; i chicchi, posti in silos, vengono miscelati in giornata. Ѐ distribuito in chicchi o macinato al momento nel piccolo punto vendita, dove si trova sempre cortesia e sorriso.

Ecco, caro lettore! Ti lascio all’ultima narrazione di questo lungo anno scolastico. Il progetto riprenderà a settembre e li farà camminare attraverso altre realtà produttive per farli maturare, piano piano, in un lavoro che già poggia su due validi pilastri: entusiasmo e curiosità. Sì, hai ragione! Smetto di scrivere io e ti lascio a quello che hanno scritto loro. Ti lascio nelle mani di ventuno splendidi sedicenni a cui auguro di restare sempre così freschi, leali, inclusivi e passionali. Che splendido punto di vista il loro!

– Chi spiega cosa è il Paniere Flegreo? Cosa è questo laboratorio di territorio?

– È consapevolezza. Ad esempio, domenica con tutta la famiglia siamo andati a mangiare fuori. Hanno portato a tavola la carta dei vini. Nessuno sapeva sceglierlo. L’ho fatto io. Avevo conosciuto quella realtà durante una delle passeggiate fatte questo anno. Mi era piaciuta molto. Tutti gli adulti si sono affidati alla scelta di una ragazzina. È stato bello!

 

‘U ccafè comm’ s’ facev’ ‘na vot’… La classe III B del Liceo Majorana di Pozzuoli in visita alla Torrefazione Caffè Delizia

di Rosa Micillo e Ferdinando Liccardi
Dopo aver visitato aziende agricole e vitivinicole aderenti al Paniere Flegreo, venerdì 18 maggio, ci siamo recati presso la Torrefazione Caffè Delizia di Bacoli alla scoperta degli odori, dei sapori e delle tradizioni legate al caffè. Che sorpresa scoprire che a Bacoli, comune anch’esso famoso per archeologia e storia, vi fosse un posto dove si conservano proprio come un patrimonio antico da preservare i forti profumi e sapori del caffè! Parliamo di una piccola azienda, a conduzione familiare, che da alcuni decenni si tramanda di padre in figlio l’arte antica della torrefazione, alla base di una consuetudine cara a ogni campano: quella ‘tazzullella ‘e cafè’ che rappresenta per tutti noi un rito magico quotidiano.

Una volta entrati all’interno del punto-vendita, siamo stati accolti con calore dai due proprietari, Nicola e Chiara, mentre Maria, la terza socia, era già all’opera dietro il bancone dell’immancabile macchina da caffè espresso San Marco. Abbiamo assistito a una piccola lezione sulla storia del caffè, che una leggenda vuole essere stato scoperto da un pastore etiope.

Si narra che questi avesse visto le sue capre mangiare le tipiche bacche rosse della pianta e subito dopo essere animate da insolita energia. Avrebbe intuito che il segreto doveva essere racchiuso in quei semi. Di qui l’idea di abbrustolirli e farne un’infusione.

Oltre a questo racconto, Chiara ci ha mostrato qualcosa che da subito ha colpito la nostra attenzione: un macchinario dall’aspetto simile a una caffettiera gigante, con cui il caffè viene appunto tostato a legna. Ed è proprio questa macchina ad essere l’elemento distintivo dell’azienda rispetto alle altre. Così come ha puntualizzato Nicola, marito della simpaticissima Chiara, è l’uso di macchinari antichi, non al passo con le logiche industriali, a rendere questa piccola azienda un fiore all’occhiello della produzione di caffè. Ottenuto attraverso la tostatura a legna, il caffè Delizia mantiene il suo gusto, quasi la sua anima originaria, assumendo un colore nocciola che lo contraddistingue dal marrone scuro dei caffè di produzione industriale.

La giornata doveva concludersi con la degustazione del delizioso caffè, dal sapore intenso e fragrante, abbinato ad un rito d’obbligo tutto moderno: un selfie di gruppo con tutti i soci proprietari. A malincuore abbiamo salutato quella piccola famiglia, che in poche ore è riuscita a trasmetterci la sua passione, professionalità e simpatia, facendoci conoscere anche aspetti poco noti di un prodotto così diffuso e amato. Un’altra bella esperienza di alternanza scuola-lavoro.


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