di Francesca Pace
Mancavo dalla Sicilia da tanto, troppo tempo. L’ho trovata ferma nella sua bellezza decadente, nel suo fascino antico, immobile, mai stanca, ancora per fortuna identitaria e non cartolina di sé stessa.
Potenziale enorme, molto ancora da esprimere, dà e toglie ad ogni passo.
È sempre una buona idea calpestarne il pavimento, che ora si fa liscio e poi sbilenco, ciottoloso. La Sicilia muta di metro in metro. Non ci si può distrarre un attimo, si corre il rischio di perdersi qualcosa.
A farmi da gancio traino è stato il premio “Città gastronomica” conferito alla meravigliosa città di Castelbuono, organizzato come ogni anno da All Food Sicily, testata giornalistica che spazia a trecentosessanta gradi nel mondo dell’enogastronomia e del turismo nella Trinacria.
Pochi abitanti conta questo borgo che però nel tempo è riuscito a diventare un punto fermo per quelli che vogliono mangiare bene, bere bene, stare bene. Arrivano da ogni parte d’Italia i turisti e i gastrointenditori in questa piccola cittadina arroccata sulle Madonie.
Il premio è stato assegnato al termine del tour Bio in Sicily, evento creato per valorizzare le aziende agrolalimentari che si impegnano in maniera etica, sostenibile e biologica nella produzione dei propri prodotti.
Basti pensare all’azienda dolciaria Fiasconaro che sforna panettoni anche se il termometro segna i quaranta gradi (magari abbinateli con una granita agli agrumi, il contrasto è particolarissimo), oppure alla cantina vinicola Abbazia Santa Anastasia che produce vini biodinamici di grande qualità (anche solo la semplice passeggiata all’interno delle mura merita la visita), che ha ottenuto premi internazionali o ancora l’azienda Bergi che da anni vede riconosciuto il miele, di produzione propria, come il migliore al mondo (interessantissima è stata la masterclass sui mieli).
La prima tappa del tour è stata dunque l’Abbazia, dopo aver visitato il relais e la cantina i giornalisti coinvolti nell’evento hanno partecipato ad una master class condotta dal giornalista enogastronomico e Delegato A.I.S. di Palermo
Luigi Salvo degustando diverse annate di due vini iconici: il Syrah Sensoinverso e il Cabernet Sauvignon Litra. La visita all’ Abbazia Santa Anastasia si è conclusa con un pranzo presso il ristorante della struttura. Presente al press tour in rappresentanza di Abbazia Santa Anastasia il responsabile marketing Paolo Riccobono.
Bere un Nero d’Avola del 2006, risultato ruggente nonostante tale vino non sia adatto all’invecchiamento è stata l’esperienza nell’esperienza.
Non capita poi tutti i giorni di conoscere e stringere la mano a un cavaliere del lavoro.
Durante la seconda tappa del press tour, invece, ciò si è verificato, nella persona di Nicola Fiasconaro che negli anni ha ricevuto tantissimi riconoscimenti sia a livello nazionale sia internazionale e ha reso famosa la sua azienda nel mondo, vantando anche collaborazioni importanti (leggasi Dolce e Gabbana).
Viaggia a mille all’ora Nicola, orgoglioso della sua montagna e del suo territorio, voglioso di puntare sempre più in alto. Tesse le lodi di questo paese così bello che tanto può offrire. Per un uomo così solo applausi. Da visitare sono anche le sue pastry-boutique, un gioiellino di stile e dolcezza.
La terza tappa si è svolta presso l’Agriturismo Bergi dove si sono tenute tre masterclass: la prima sul miele condotta da una preparatissima e pasionaria Laura Martina di Slow Food Palermo, la seconda sui vini di montagna curata dal giornalista enogastronomico e fiduciario della condotta Slow Food di Palermo Francesco Pensovecchio e la terza sulla manna condotta dal produttore Emilio Appiano.
Nota di merito per questo’ultimo. L’amore e il sapere che trasmette per ciò che fa, in barba alla sua giovanissima età, è encomiabile. Raccogliere la manna è un gesto rivoluzionario, benché millenario, rivoluzionario perché è l’unico superstite a farlo, non per obbligo, ma per la volontà di non far morire quest’usanza.
Il press tour si è concluso con una degustazione di prodotti dei Presidi Slow Food delle Madonie e dei Nebrodi ed eccellenze dall’agroalimentare e della pasticceria dei Monti Sicani.
Senza far torto a nessuno dei presenti, un posto privilegiato nella memoria storica di questa degustazione lo avranno: Luisa Agostino con il suo prosciutto crudo di suino nero salutare, Lidia Cala Scarcione con i dolci alle nocciole, e Sparacello con una cassata da Oscar.
Archiviato il tour esperienzale prima di ripartire, All’interno dell’incantevole cornice del prestigioso Chiostro di San Francesco, alla presenza del sindaco di Castelbuono Mario Cicero, dell’imprenditrice madonita Sandra Invidiata, dell’assessore al Turismo del Comune di Castelbuono Dario Guarcello, del direttore di All Food Sicily Michele Balistreri è avvenuta la consegna ufficiale del premio.
“ A Castelbuono in questi ultimi decenni – dichiara Mario Cicero, sindaco di Castelbuono – si sono investite grosse risorse economiche umane per valorizzare e far apprezzare il patrimonio monumentale, culturale, agricolo, artigianale e ambientale che hanno permesso di far diventare questo Borgo delle Madonie tra i più apprezzati sul settore gastronomico e dell’agroalimentare diventando elementi identitari per lo sviluppo urbano sostenibile…la tutela della biodiversità è fondamentale”.
Il Premio Città Gastronomica – afferma Adalberto Catanzaro, editore e presidente di Futura Company – che da quest’anno si lega al Bio in Sicily, è il giusto riconoscimento alla Comunità di Castelbuono che negli ultimi decenni si è imposta, in ambito nazionale e internazionale, come modello di sviluppo locale sostenibile incentrato sull’enogastronomia, sull’accoglienza turistica e su un’offerta agroalimentare di assoluto valore.”
Se quest’anno andrete in vacanza in Sicilia, ricordatevi di inserire sul navigatore queste coordinate:
37°55′50″N 14°05′18″E / 37.930556°N 14.088333°E37.930556; 14.088333
Vi porteranno dritti dritti in questa incredibile città.
A differenza di molti altri piccoli borghi che di giorno sono deliziosi e la notte troppo monotoni, a Castelbuono si alternano processioni religiose a localini che propongono musica dal vivo, food and drink ad ottimi prezzi. La quantità di giovani presenti e la qualità della vita è stata una sorpresa.
Nota a margine: sono ripartita dall’aeroporto di Palermo il giorno prima che lo chiudessero a causa dei devastanti incendi. Ho conosciuto siciliani meravigliosi, gonfi d’amore per la loro terra, coscienti di avere tra le mani e sotto i piedi un qualcosa di unico. Saranno costoro a riportare la loro isola nuovamente in alto, lontano dalle fiamme. Forza Sicilia.
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