Alfredo Romeo ha visto il turismo quando a Napoli c’era la crisi della spazzatura, puntato sulla gastronomia d’albergo a Napoli quando nessuno ci pensava realmente e il cibo campano faceva paura perchè prodotto nella Terra dei Fuochi, scommesso sulla ripresa in pieno Covid investendo a Roma. Visionario e determinato, l’avvocato, dopo aver conquistato la stella con Il Comandante dell’Hotel Romeo si è posto obiettivi ancora più ambiziosi, quanto ambiziosi nemmeno noi siamo in grado di indicare visto che aver scelto Alain Ducasse come partner strategico del food non pone limiti alla immaginazione. Per chi non lo sapesse, Ducasse è dominatore assoluto della scena francese e internazionale: monegasco nato in Francia, ha avuto un totale di 19 stelle nella sua carriera e attualmente detiene 13 stelle nei ristoranti del suo impero che ha 1400 dipendenti fra alberghi, ristoranti, bistrot, laboratori di cioccolate, persino bistronomie a buon prezzo a Rue de Papillon, tra le ultime nate.
È stato quindi naturale per il Gruppo Romeo individuare in Ducasse Paris l’interlocutore ideale per dare vita a un nuovo, ambizioso progetto: valorizzare l’offerta gastronomica della Collection con un’iniezione di sapere, cultura e savoir-faire che lo chef trasmetterà attraverso i suoi talenti. La realizzazione della sinergia vedrà la sua prima espressione nel cuore di Roma, a via Di Ripetta, all’interno di Palazzo Capponi, il cui progetto di restauro è stato affidato allo studio Zaha Hadid Architects. Al ROMEO Roma, secondo Hotel della ROMEO Collection dopo ROMEO Napoli, troverà la propria sede d’elezione la prima insegna urbana in Italia dello chef più stellato al mondo: il Ristorante Alain Ducasse.
Il progetto, che aveva avuto alcune anticipazioni a marzo, è stato ufficializzato giovedì sera in una serata straordinaria al ristorante stellato Il Comandante dell’Hotel Romeo a Napoli: Alain Ducasse è tornato nella capitale partenopea, stavolta per annunciare ufficialmente il nuovo impegno che vedrà Stèphane Petit al timone del ristorante di via de Ripetta. Proprio il suo allievo ha presentato con Salvatore Bianco del Romeo Napoli, il menu della serata, preceduto dal Dom Perignon 2013 e abbinato a tre grandi vini del Sud: il Fiorduva di Marisa Cuomo, il Taurasi di Quintodecimo e il Ben Rye di Donnafugata bevuti si Gambero marinato, gel di limone ed emulsione di carapace, Asparago bianco di Bassano alla fiamma, con molluschi ed erbe di mare e la Pasta fresca con erbe impresse, foie gras d’oca di Lombardia, spugnole e agretti; Triglia e mayo di mare e, a seguire, Spigola grigliata con piselli e fave. Finale con il pre-dessert a base di nocciola, amarena e capperi e il dolce Fragole della Basilicata al naturale, condimento di limone nero, brina di latte di bufala. Cena elegante terminata con il rito della scarpetta da parte di Alfredo Romeo e Alain Ducasse.
Una nota finale a margine la dedichiamo volentieri a Salvatore Bianco, cuoco torrese di ottima scuola marchesiana, splendido uomo di azienda, che come pochi ha saputo in questi anni cambiare aggiornare e far crescere la sua cucina aggiornandola ai temi del momento: ambiente, sostenibilità, note acide e amare al palato, vegetale protagonista. Anche con lui Romeo ha saputo dimostrare di vedere giusto.
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