Si separano di comune intesa Alessanfro Pipero e Luciano Monosilio, Batman e Robin della ristorazione romana.
Dopo dieci anni l’incredibile è avvenuto, si separa la coppia della ristorazione romana più amata e conosciuta.
Nella cucina di corso Vittorio Emanuele arriva Ciro Scamardella, bacolese doc come rivela il suo cognome, vice di Roy Caceres e vincitore di una edizione di Chef Emergente organizzata da Luigi Cremona.
Come in Beautiful, tutti si lasciano e si prendono in continuazione: Caceres a sua volta ha lanciato i suoi primi vagiti tra le braccia di Pipero per poi andarsene e aprire Metamorfosi, sempre a Roma.
Gli era succedduto Luciano Monisilio, grande professionista, rimasto prigioniero della trovata della carbonara a peso cone Gino Cervi nel personaggio di Maigret, che insieme a Pipero ha realizzato il cambio dal Rex alla attuale sede.
Uno sforzo non indifferente, che conferma il progetto dell’istrionico patròn di far vivere una seconda vita al ristorante borghese che fa arricciare il naso ai gastrofighetti in cerca di sfoglie di rapa rosse e irritare i neupaperisti.
Adesso la nuova scommessa. Pipero è un grande scopritore di talenti e sa guardare lungo. Vuole, anche se non lo confessa, a tutti i costi la seconda stella per entrare nell’Olimpo della ristorazione Italiana e dunque dopo il cambio di sede, di per se non sufficiente a coronare questa ambizione, ora cerca il cambio ai fornelli puntanto sulla freschezza di idee di Scamardella, altro grande personaggio a cui certo non fa difetto il saper stare in scena tipico partenopeo.
A noi questa separazione ci dispiace il loro connubio tra sala e cucina è sempre stato tra i nostri preferiti in assoluto. Ma la vita va avanti e bisogna farsene una ragione come hanno fatto milioni di italiani dopo il divorzio di Al bano e Romina.
A luglio ci sarà il cambio effettivo, nel frattempo Luciano Monosilio forse aprirà qualcosa di suo o forse anche no: non mancano gli investitori in cerca di talenti nel campo della ristorazione.
“Ci vogliamo bene – dice Pipero – e ci lasciamo di comune accordo. Dopo dieci anni cambiare diventa una necessità”.
Chi vivrà, mangerà.
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