di Cosimo Torlo
Gli antenati di Aldo Conterno, come molti piemontesi dell’epoca, nell’ottocento emigrarono in Argentina e dopo alcuni anni, a causa di vicissitudini famigliari, rientrarono in Italia. Fu allora che Giovanni Conterno ritornò con la famiglia a Monforte d’Alba nella piccola azienda vinicola del padre Giuseppe, coadiuvandolo nella produzione di vino locale. Con il suo rientro la cantina Conterno aumentò la produzione di vino che era venduto in fusti non solo in Piemonte e Liguria ma anche nelle lontane Americhe grazie ad un parente che risiedeva ancora in Argentina. I Conterno sentirono così l’esigenza di creare, grazie alla richiesta del mercato, un grande Barolo da produrre solo nelle migliori annate, con lunghe fermentazioni in grado di reggere negli anni. Nel 1920 si iniziò quindi ad imbottigliare, tra i primi in Langa il Barolo riserva.
Alla fine degli anni ’30 Giovanni cedette le redini dell’azienda al figlio Giacomo che, continuando la tradizione del padre con grande lungimiranza. E’ in questi anni che i figli Giovanni e Aldo iniziarono ad affiancarlo e a seguirlo nella conduzione dell’attività. Nella metà degli anni cinquanta Aldo decise di partire per l’America con il sogno di crearsi un’azienda vitivinicola con l’aiuto dello zio che già viveva in California. Il periodo trascorso negli Stati Uniti fu per lui un’esperienza importante e difficile, che lo portò qualche anno dopo a rientrare in Italia presso l’azienda paterna.
Quando nel 1961 Giacomo passa l’azienda ai figli, la cantina è ormai una prestigiosa realtà di Langa riconosciuta in gran parte del territorio nazionale. Nel cuore di Aldo però, i cinque anni passati in terra statunitense, lasciarono vivo il desiderio di realizzare un’azienda propria. Fu così che, dopo un lungo periodo di lavoro a fianco del fratello, Aldo decise di portare avanti quel sogno interrotto in America acquistando la cascina “Favot” e fondando la “Poderi Aldo Conterno” nel 1969. Da allora il cammino non ha mai tradito lo spirito e l’identità di quello splendido territorio, offrendo un interpretazione del terroir che oserei dire magica e struggente e che fanno del Barolo di Aldo Conterno una delle massime espressioni di questo splendido vino.
Bussia Soprana è la frazione dove si trova l’azienda, a pochi chilometri da Monforte d’Alba, cuore della zona tipica. Sono 25 gli ettari di vigna, tutti posizionati nei dintorni della Cantina, e i nomi dei cru sono anche quelli che si poi si trovano sulle etichette dei baroli; Romirasco, Cicala, Colonnello, riconosciuti da sempre come l’espressione massima del miglior Nebbiolo. Vini che per loro natura non possono che essere austeri, giocando però una partita alla pari con la finezza che questo vitigno esprime, due componenti che fanno si che questi vini siano seducenti se bevuti giovani, straordinari se invecchiati per qualche anno. Un lavoro che vede coinvolta tutta la famiglia, a partire dai tre figli di Aldo, ognuno con una sua specifica funzione all’interno dell’azienda.
Il Barolo riserva Granbussia è il loro capolavoro massimo, è prodotto assemblando le uve delle vigne Romirasco, Cicala, Colonnello, nelle seguenti rispettive percentuali: 70%, 15% e 15%; questi valori ottimali variano però a seconda dell’annata.
Il vino rimane per 7 anni in cantina prima di essere commercializzato ed è prodotto esclusivamente nelle annate migliori. Un vino da centellinare per godere appieno le sue innumerevoli sfumature organolettiche.
L’azienda produce anche una Barbera, un Dolcetto, un Nebbiolo ed un Langhe da uvaggi diversi, menzione particolare per il Bussiador, un bianco da uve 100% chardonnay che amo moltissimo, un vino che si fa apprezzare, al pari di molti bianchi di Borgogna in particolare dopo molti anni di bottiglia.
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