di Virginia Di Falco
Ristorante degli Angeli a Magliano Sabina. Percorrendo in auto la strada di campagna che da Roma porta alla località Madonna degli Angeli, qualche chilometro prima del centro abitato di Magliano Sabina, ci si fa un’idea della vera grande dispensa alla quale da sempre attinge la famiglia Marciani per la cucina del proprio ristorante. Una dispensa a cielo aperto di erbe e verdure spontanee, fiori eduli, funghi.
Siamo nella Sabina, il territorio tra la provincia di Rieti e Roma che guarda a ben tre regioni: Lazio, Umbria e Abruzzo, famoso soprattutto per la produzione di olio extravergine DOP.
E’ in questo crocevia regionale, che consentiva il commercio dei prodotti agricoli verso le città tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del secolo successivo, che la famiglia Marciani aprì un piccolo emporio dove, nel corso degli anni si cominciò a servire del pane con un fiasco di vino e, a mano a mano, anche qualche piatto caldo, spesso di pasta tirata a mano.
Saranno però gli anni del boom economico, come spesso accaduto nella storia delle imprese familiari italiane, a segnare una svolta nella gestione di quella bottega, diventata nel frattempo anche macelleria.
Mario Marciani, con sua moglie Antonietta, avvierà proprio negli anni Sessanta, con tanti sacrifici ma anche molte soddisfazioni, quello che ancora oggi è il Ristorante degli Angeli guidato saldamente dai tre figli: Laura, Marco e Mauro e dalle rispettive famiglie.
La bottega, ovviamente completamente ristrutturata è ancora sulla strada, proprio come 120 anni fa, accanto alla macelleria. Una gastronomia-enoteca dove è possibile trovare una selezione di prodotti del territorio e nazionali. Il ristorante è stato ampliato, rivisto nelle sale e negli arredi e completato con l’aggiunta di un piccolo albergo di 8 camere.
Tra i fratelli, Laura è quella che ha scelto la strada professionale della cucina, mentre Mauro e Marco Marciani si occupano rispettivamente di sala e gestione, con una presenza sempre molto partecipata anche in bottega. In particolare, nel corso degli anni, hanno concentrato studi e formazione sull’olio extravergine di oliva, al punto che oggi il loro carrello degli olii al ristorante è uno dei più completi d’Italia e la maggior parte dei piatti in carta prevedono l’abbinamento con un’etichetta ad hoc.
E veniamo al ristorante. L’ambiente veste abiti classici ed eleganti, grazie al tovagliato bianco e agli arredi in legno chiaro (molto belli gli intarsi artigianali delle porte). Anche la parte esterna è attrezzata con molto gusto e attenzione a piante e fiori. Piccoli bouquet di fiori freschi sono anche nelle toilettes mentre ai tavoli, accanto ad una piccola candela, si è preferito il verde acceso di una mela.
La carta è semplice e ben impostata, parla sia il romanesco (a partire dal quinto quarto) che la lingua del reatino ed è soprattutto improntata ad una cucina di carne, avendo la propria macelleria come riferimento. Ad ogni modo, c’è tanta attenzione – come si diceva all’inizio – anche a tutto quello che di vegetale offrono il bosco e l’orto. E anche il vegetariano qui trova il suo spazio.
Tra gli antipasti, da non perdere il fiore di zucca di Laura, con ricotta, pomodorini, alici, tartufo estivo e reggiano. Ma anche la ‘polentina’ delle ultime fave fresche, arricchita da nocciole dei Monti Cimini, con guanciale e cardoncelli. Molto meno incisivo il cestino di verdure con formaggio tartufato, dove la sfoglia del tortino finisce per coprire quasi del tutto la parte vegetale (spinaci, nel nostro caso).
Tra i primi piatti, imperdibili i tagliolini della casa con il guanciale (anche questo prodotto in proprio), lievi e sottili eppure così soddisfacenti al morso e ingolositi da un guanciale praticamente perfetto. Molto buoni anche i mezzi paccheri con baccalà, pomodorini e burrata.
Per i secondi si ha solo l’imbarazzo della scelta, tra chicche del quinto quarto come la trippa, i fegatini di maiale o il quasi introvabile rognone, oppure scegliere tra le ricette di Laura per i piatti di cacciagione. Una intera pagina, infine, è dedicata alle carni da fare alla griglia, direttamente dalla macelleria Marciani.
Noi abbiamo molto gradito dei teneri bocconi di montone appena scottato, servito con miglio tostato ed erbe selvatiche.
Nel complesso piatti che sanno di genuino, ma mai presentati in maniera naif; e che consentono al palato di riconoscere sapori spesso offuscati nelle cucine metropolitane, a partire dalle erbette spontanee, dalle verdure di stagione o anche da un superbo taglio di carne.
Si chiude con dolci ben eseguiti che non perdono mai di vista la guida della pasticceria tradizionale italiana.
La sala ha un buon servizio in sintonia con la cucina, bella accoglienza, personale gentile e informato, soprattutto sugli olii che stanno tanto a cuore a Mauro, e sui vini, con una carta sostanziosa, che offre diverse etichette anche al calice, e con prezzi onesti.
Insomma, un’esperienza che consigliamo senz’altro di fare. Anche perché in questa fase di grandi incertezze, nulla ristora lo spirito più di un’impresa familiare che ha saputo rafforzarsi e migliorarsi, guardando avanti, senza mai perdere il timone, per ben più di un secolo. A ristorare lo stomaco, invece, ci pensano egregiamente i piatti di Laura, state tranquilli.
Conto felice, tra qualità e prezzo, sui 40 euro, senza gabella di coperto e servizio.
HOTEL RISTORANTE DEGLI ANGELI
Località Madonna degli Angeli – Magliano Sabina
Tel. 0744.91377
Chiuso domenica sera e lunedì.
www.ristorantedegliangeli.it
Ristorante degli Angeli a Magliano Sabina
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