Azienda Agricola Benegiamo L’Astore Masseria
Uva: Negroamaro
Fascia di prezzo: 25,00euro in enoteca
Fermentazione e maturazione: acciaio e legno
Vista 5/5 – Naso 27/30 – Palato 27/30 – Non omologazione 31/35
Paolo Benegiamo, patròn dell’azienda salentina L’Astore Masseria di Cutrofiano,
ha emulato Raffaele Guastaferro! Anch’egli, infatti, con solo due bottiglie presentate all’ultima edizione di Radici del Sud ha ottenuto due primi posti. Con la Malvasia Krita ha ricevuto il premio assoluto da parte della giuria internazionale nella categoria dei bianchi di Puglia e di Basilicata e poi con l’etichetta Alberelli di Negroamaro Salento Igp 2009 ha primeggiato
nella sua specifica tipologia (ex aequo con Le Braci di Tenuta Monaci) dopo il parere espresso dalla giuria nazionale. Questo vino è diventato ormai un cult di tutta la vitienologia pugliese, tanto da fare incetta di copiosi riconoscimenti ricevuti anche a livello internazionale.
Il sistema di allevamento del vitigno è quello arcaicamente territoriale, con nodosi e resistenti alberelli impiantati addirittura nel 1947 dalla famiglia Benegiamo, che ha resistito nel corso del tempo alla tentazione di estirparli per far posto a vitigni più produttivi. Il terreno è quello tipico di queste lande: rosso come il court del Foro Italico e di natura prettamente argillosa.
La fermentazione e la macerazione avvengono in tini di acciaio inox per tre-quattro settimane col controllo della temperatura del cappello di vinaccia e con due delestage giornaliere. L’affinamento del vino prosegue in tonneaux per venti mesi e completa l’elevazione in bottiglia per un altro anno, prima di essere messo in commercio. Il tasso alcolometrico arriva a 15 gradi C.
L’effetto visivo nel bicchiere è rubineggiante, con i bordi palesemente più chiari e lucenti. Il profilo aromatico ha risvolti fascinosamente umorali ed esplora sentori di terra, di pirite, di succosità fruttata del sottobosco e poi anche d’inebrianti effluvi di prugna e di ciliegia, intrecciati a fragranze floreali, ad una folta speziatura dai tratti orientali e a tocchi tabaccosi e liqueriziosi. Esprime infine una naturale interpretazione giocata su toni evoluti sapidi e di macchia mediterranea. In bocca il vino ha subito un impatto caloroso per via dell’elevata alcolicità e immediatamente dopo riflette un portamento austero da noblesse oblige, quasi altezzoso. Il sorso sembra che voglia prendere l’ascensore per risalire il più alto possibile, fino a permeare tutta la cavità orale, per poi ridiscendere per farsi fotografare senza maquillage, naif e naturale come mamma l’ha fatto! Ed allora, come novella Marilyn Monroe, si concede in tutto il suo splendore, con una tensione gustativa potente, sagacemente tannica, fine, sapida, speziata, caratteriale, tostata, vitale, equilibrata, armonica, corposa, elegante, morbida e rotonda. Il finale è intelligibilmente scritto nel dna del vitigno: venatura amabilmente amarognola che appaga e permea tutto l’apparato boccale. Vino dalla lunga vita e da abbinare a piatti a base di carne e formaggi stagionati. Io l’ho testato su un godurioso polpettone di carne mista ripieno di caciocavallo, con contorno di funghi porcini, peperoni arrostiti e patate arrecanate. Prosit!
Questa scheda è di Enrico Malgi
Sede a Cutrofiano (LE) – Via G. Di Vittorio, 1
Tel. 0836 542020 – Fax 0836 541525 – Cell. 392 5001000
Info@lastoremasseria.it – www.lastoremasseria.it
Ettari vitati: 17
Bottiglie prodotte: 80.000
Vitigni: Negroamaro, Primitivo, Aglianico Ellenico, Susumaniello, Malvasia bianca e Minutolo.
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