Alajmo Cortina, qui l’attesa delle Olimpiadi si fa gustosa

Pubblicato in: Curiosità
Lo chef Mattia Banti

Lo chef Mattia Banti

Alajmo a Cortina d’Ampezzo
Località Ronco, 123
Tel. 0436 061040
Sempre aperto, mercoledì solo sera
Lunedì e martedì chiuso

Al mitico ex “Toulà” di Beltrame e Filippini è tornata la grande cucina d’autore, grazie al nuovo sogno realizzato da Massimiliano e Raffaele Alajmo. Un felice sintesi fra estro, eleganza e talento assicurata da un team giovane

di Renato Malaman

Credere nelle prospettive, puntare sui giovani. Preferibilmente quelli del “vivaio”, ovvero formati in casa. Non stiamo parlando di calcio, ma di uno dei cardini dell’Alajmo pensiero. Una filosofia sempre aperta al futuro.Anzi, spalancata sul futuro.

Alajmo Cortina, il nuovo locale di casa Alajmo, aperto nel dicembre scorso in uno dei luoghi simbolo della ristorazione d’autore cortinese, ovvero il leggendario El Toulà, è la proiezione concreta di questo pensiero. Perché Massimiliano e Raffaele hanno dato il locale in mano ai giovani. Ovviamente quelli che sul campo si erano già guadagnati qualche gallone.

Tutti al massimo trentenni. A partire da Mattia Barni, di Mariano Comense, 31 anni, con alle spalle esperienze in tutti i locali “top” di casa Alajmo, Calandre comprese. Come il vice restaurant manager, Davide Del Re, 28 anni, di Rovereto. Entrambi maturi e professionali, ma anche con quello spirito easy che tanto piace a Max e Raf.

Alajmo Cortina, in vista delle prossime Olimpiadi invernali di Milano – Cortina, rinforza il team dei locali di eccellenza del gruppo, di cui il “made in Italy” culinario (e non solo) può andare fiero.

Sovrapporre un progetto di stile contemporaneo (d’autore, s’intende) al mito e all’eredità lasciata dal “Toulà” di Alfredo Beltrame e Arturo Filippini (aperto nel 1963) non era facile. Solo chi ama le sfide, per mentalità e per esperienza maturata, avrebbe potuto accettare questo confronto. Gli Alajmo, che venivano dall’approccio cortinese rappresentato dall’Hostaria in Cortina, locale temporary, ovvero stagionale, aperto all’Hotel Ancora di Renzo Rosso.

Il nuovo locale degli Alajmo gode di una delle più spettacolari viste sulla conca di Cortina. Da godere fuori, finché la stagione lo permette, e anche dentro, dove maggiormente si coglie la storia del locale firmato Beltrame-Filippini. La si coglie in tutto e non è stata una scelta facile mantenere tutto com’era: negli arredi e nelle atmosfere di montagna di stile vintage, oltreché nella sobrietà del lusso esibito. Sembra di tornare alla Cortina “olimpica” del 1956, da allora davvero “regina delle Dolomiti”.

“Ogni nostra intenzione qui – dice Max Alajmo – mira a scaldare i cuori, consapevoli che il territorio e l’atmosfera ci saranno alleati”.

“Con orgoglio e entusiasmo aggiungiamo un’altra location unica, storica e originale alla nostra Wunderkammer dedicata alla cucina italiana. Ci piace chiamare così la collezione di locali Alajmo, unica nel suo genere, perché ogni locale è completamente diverso dall’altro, con un solo denominatore comune che è il nostro DNA, rappresentato dalla qualità degli ingredienti, dal rispetto e dal sorriso. La parte più difficile ora è trovare il prossimo …” afferma tra il serio e il faceto Raffaele Alajmo.

Nel menu di “Alajmo Cortina” sono evidenti il tocco e la filosofia di Massimiliano, dai grandi classici alle preparazioni più semplici e legate al territorio. Estro, tecnica ed eleganza che si intrecciano. Tenuti insieme, com’è nello stile Alajmo, dalla parte emozionale. Il valore aggiunto della cucina. Anche nel nuovo locale di Cortina il regalare emozioni dà un senso all’impegno dietro le quinte di tanti ragazzi così ben motivati.

Fra i piatti nessun vincolo. C’è la montagna, come nel Salmerino alpino croccante, al grano saraceno con salsa alla verbena e insalata gallinella all’aneto. Ma c’è pure il mare come nel risotto con funghi, scampi e capesante alla brace, latte di sogliola, ricci di mare e tartufo estivo.

C’è anche la fantasia pura come nelle linguine al fumo e caviale Alajmo. Ogni piatti è un “ricordo” del percorso Alajmo che Mattia Banti interpreta con il suo tocco d’autore, lieve ma presente. Vedi il dolce Gioco d’infanzia, il riso e latte di mamma Rita, condito con più cose dolci a piacimento.

Il menu degustazione (150 euro) prevede sei portate ed è un bel viaggio nella creatività firmata da Max. Il menu condivisione, suddiviso in atti e quindi “componibile” (che varia dai 110 ai 160 euro), è una bella novità. Che accontenta chi ama antipasto e primo, primo e secondo, antipasto e secondo; o addirittura “tutto”.

Carta dei vini che permette di aprire tanti orizzonti carichi di suggestione. Francesi, tappa obbligata, ma anche italiani di varie regioni o di altri paesi del mondo. Davide, nonostante la giovane età, sa consigliare con consumata esperienza. La carte dei vini invoglia alla lettura e non solo per scegliere il vino giusto.

Alajmo Cortina è anche un luogo dedicato agli aperitivi, che in montagna sono nella abitudini da tempo. Specie d’inverno, dopo lo sci. Il luogo è incantevole e i primi a riconoscerlo (non capita sempre) sono i ragazzi stessi che ci lavorano. Dai tavoli all’aperto o dalla vetrate si ammirano tutte le vette della conca cortinese: il Cristallo, il Sorapis, l’Antelao, le Tofane…

Qui il clima dell’Olimpiade prossima ventura si respira già. Anche per Alfredo Beltrame e Artuto Filippini (che non saranno mai ricordati abbastanza e non solo per il “Toulà”) saranno le prime, perché a Cortina nel 1956 il “Toulà” non esisteva ancora. Da lassù, magari nascosti dietro le vette (o in un angolo discreto di “Alajmo Cortina”), si godranno il ritorno dei Giochi e la risalita sul trono di Cortina “regina delle Dolomiti”…


Dai un'occhiata anche a:

Exit mobile version