![Antonio Mondo](https://www.lucianopignataro.it/wp-content/uploads/2013/06/zio-tata-antonio-mondo-e1371212688720.jpg)
Via del Castello
Tel. 0974.1773377
www.ristoranteziotata.it
Aperto la sera, chiuso lunedì. Domenica a pranzo
Nel vecchio borgo saraceno con vista sul Golfo di Salerno un piccola ma siginificativa novità: Silvia Trenga, con l’aiuto del marito, ha aperto una bella bomboniera gourmet dove si mangia una cucina semplice e schietta ma ben dotata di tecnica che Antonio Monzo ha acquisito girando un po’ in Europa tra Londra e Berlino, James Oliver compreso.
In cucina ha un aiuto straordinario: la madre Annamaria Serra. Entrambi hanno lavorato in una trattoria di famiglia non lontano dai templi di Paestum a cavallo tra gli anni ’90 e il decennio successivo: Hostaria Antichi Sapori.
In estate si mangia all’aperto con vista sul mare. D’inverno, il locale ha aperto a novembre, in una saletta ben arredata, semplice, dove è evidente la mano femminile. L’accoglienza è semplice grazie all’esperienza di Giuseppe Sabia, il passaparola funziona e i clienti tornano.
La cucina è materica, di prodotto. Orto e soprattutto mare che da queste parti è ancora pescoso e ricco: il Cilento ha quasi cento chilometri di costa popolati la maggior parte dell’anno da non più di 50mila persone e si trova ancora ogni ben di Dio come dimostra l’abbondanza di pesce nei piatti che rimandano ai tanti anni fa.
Piccoli ravioli con una salsina di pesto amalfitano come aperitivo.
Una cucina materica, diceva, ma ben eseguita tecnicamente con gli accoppiamenti giusti tra il pescato e l’orto di stagione.
Facile dunque riconsocere i sapori di sempre, ma finalmente presentati in maniera meno greve e pulita. Un salto di qualità necessario che smuove le acque di una ristorazione spesso troppo adagiata sul carpe diem immobile del Cilento.
Tra le paste, citiamo lo spaghetto con pesto amalfitano, linguine con gli scampi, i ravioli di ricotta con fiori di zucca, gamberi e pinoli, le mafaldine di Gragnano con baccalà e piennolo.
Attenzione anche ai celiaci, un problema purtroppo sempre più diffuso.
Molto buoni i pesci da taglio e la cottura del tonno, efficace e perfetta.
Insomma un posto per godersi l’estate e vivere l’intimità d’inverno.
Vini del Cilento e della Campania con ricarichi giusti.
Ultima osservazione sui bagni, tema che in genere non trascuriamo mai che è invece il biglietto da visita di un locale come se non più della sala. L’architetto ha risolto il problema dello spazio con un gioco di specchi disegnati davvero molto carino.
Insomma, una bella novità senza tanti grilli per la testa e tanta concretezza.
Per un pranzo completo spenderete sui 45 euro, con due piatti difficilmente superate i 30.
Dai un'occhiata anche a:
- Rear Restaurant. La cucina di Salvatore Iazzetta
- Tre Olivi a Paestum e la straordinaria cucina di Oliver Glowig
- La Vineria senza Cucina: a Napoli una “bettola d’altri tempi”
- Aquadulcis a Vallo della Lucania, ottimo fine dining nel cuore del Cilento
- Capri Palace Jumeirah, l’hotel diventa il miglior hub gastronomico italiano con Zuma, l’Olivo, il Riccio e a-Ma-Re
- Trattoria Eughenes a Termini di Massa Lubrense
- Trattoria Mamma Mulì a Miranda: la patria del tartufo molisano e della panonta
- Casamare a Salerno, l’omaggio a Raffaele Vitale: gli spaghetti al pomodoro San Marzano